Il nostro dubbio – e speriamo di essere smentiti – è che i 70 milioni di euro circa trovati per aumentare i fondi per il ‘Bando a Catalogo’ siano stati scippati dal fondo destinato agli ex sportellisti con il più classico del gioco delle tre carte… Detto questo, è bene chiarire che lo stesso ‘Bando a Catalogo’, ammesso che veda la luce, non andrà oltre oltre il recupero di mille lavoratori disoccupati del settore
Non è che con i fondi che erano stai destinati agli ex sportellisti il Governo regionale sta finanziano il cosiddetto ‘bando a Catalogo’ o Avviso 2? Ce lo chiediamo alla luce di ciò che vediamo. Proviamo a illustrare perché tale domanda non è campata in aria.
Con la deliberazione 216 del 30 maggio 2018 la dotazione finanziaria relativa all’Avviso 2/2018 è stata ampliata complessivamente di circa 77 milioni di euro, portando così il plafond dell’osannato ‘Bando a Catalogo’ a superare i 200 milioni di euro.
In questa maniera sarebbero, almeno parzialmente, accontentati i ‘poveri’ enti gestori rimasti a bocca asciutta per l’assalto alla baionetta da parte dei più bravi o dei più furbetti avvenuto l’11 giugno 2018, quando, in appena due ore, sono stati spartiti oltre 130 milioni di euro.
Ma cosa c’è di strano in questa apparente lodevole iniziativa della Giunta regionale di Nello Musumeci che si sta dimostrando attenta rispetto ai bisogni degli (ex) lavoratori della Formazione Professionale siciliana?
Il dubbio è che questi fondi piovuti dal cielo siano stati sottratti dalle risorse destinate agli ex sportellisti con il più classico gioco delle tre carte. Se le cose dovessero stare così, questi ultimi – circa mille e 800 persone – sarebbero stati sacrificati sull’altare degli enti.
Per cui, sempre ammesso che questo ‘Bando a Catalogo’ veda mai la luce, siamo davanti alla più classica della guerra tra i poveri: da una parte gli speranzosi (ex) lavoratori degli interventi formativi e dall’altra gli ex sportellisti specializzati nelle politiche attive del lavoro che hanno apertamente sostenuto Musumeci e la sua compagine e che si sono accorti di essere stati palesemente presi per i fondelli!
Ribadiamo: il nostro è un dubbio che il dipartimento Formazione professionale e il dipartimento del Lavoro della Regione farebbero bene a chiarire. Anche perché, alla fine della passata legislatura, l’Ars ha approvato una legge per i lavoratori degli ex Sportelli.
Insomma, in presenza di questi dubbi andrebbe detta la verità.
Infine vorremmo fare un po’ di chiarezza sul ‘rilancio’ della Formazione professionale annunciato dall’assessore al ramo, Roberto Lagalla.
Allora. Anche a costo di apparire pessimisti dobbiamo sottolineare che se, da un lato, Atene piange, Sparta non ha nulla da ridere. Infatti l’eventuale partenza ferragostiana dell’Avviso 2/2018, o ‘Bando a Catalogo’ collocherà, nella più rosea delle previsioni, non più di 1000 operatori “storici” e sicuramente quasi tutti appartenenti all’area erogazione quindi formatori e tutor.
La rimanente platea che, sicuramente, sarà ricollocata mediante i bandi farlocchi di ricerca del personale sarà composta dai “clientes” elettorali che hanno sostenuto nell’ultima tornata una consistente parte dei 70 deputati che, attualmente, scaldano le sedie dell’Ars…
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