La battaglia si annuncia dura. Anche perché i protagonisti di quella che è stata la Formazione professionale del recente passato sembrano molto ‘protetti’. Ma l’USB Formazione professionale della Sicilia, per bocca del responsabile Costantino Guzzo, annuncia che, da lunedì prossimo, darà il via allo sciopero della fame e racconterà, sulla base di documenti pubblici, cosa hanno combinato i titolari di alcuni enti, a partire dallo IAL
Continua senza sosta la battaglia dell’Unione Sindacale di Base (USB) per il rilancio della Formazione professionale della Sicilia. Il responsabile per la Sicilia di questa organizzazione sindacale, Costantino Guzzo, annuncia, a partire da lunedì, lo sciopero della fame. Contemporaneamente, a partire dalla prossima settimana, lo stesso Guzzo annuncia che racconterà la storia di quella che definisce la “macelleria sociale nel settore della Formazione professionale della Sicilia”.
“Su facebook – dice Guzzo – racconterò quello che hanno combinato i gestori degli enti formativi, a partire dallo IAL per arrivare al CERF, passando per altri sigle. Noi non ci arrendiamo. Fino ad oggi in tanti se la sono fatta franca buttando in mezzo alla strada migliaia di persone. Ma noi abbiamo la testa dura. Racconteremo fatti, forti dei documenti ufficiali dei quali siamo in possesso, facendo nomi e cognomi”.
Dopo di che, in un comunicati, lo stesso Guzzo annuncia che lunedì prossimo, alle 9.30, lui e altri lavoratori di questo settore saranno a Palermo, in Piazza Indipendenza, davanti Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione:
“Inizierò lo sciopero della fame – scrive – fino a quando non si metterà fine a questo inferno, a questa MACELLERIA SOCIALE”.
Guzzo parla di “loschi interessi” della politica siciliana e di alcuni enti (“”n alcuni casi sono riconducibili alla stessa politica”). E sottolinea il “disegno criminale chiamato crisi del settore che ha, di fatto, spostato i finanziamenti dal Bilancio regionale ai fondi europei; tutto questo con la complicità e quindi con il tradimento dei sindacati firmatari che, invece di tutelare i lavoratori, con l’inganno hanno permesso che si attuasse questa macelleria sociale senza precedenti”. Con gli operatori del settore (Servizi ed Interventi) che, “in poco meno di un decennio, oltre a perdere ogni forma di diritto, hanno perso anche il lavoro”.
Guzzo torna ad attaccare i sindacati “firmatari”. E cita “i verbali di licenziamento dei lavoratori dove c’è la loro stessa firma (cioè la firma dei sindacalisti). Il responsabile dell’USB della Formazione ricorda “la circolare Assessoriale 10/94”, omessa, e la violazione del Contratto nazionale di Lavoro.
Guzzo torna ad invitare la magistratura siciliana ad accendere i riflettori sullo IAL, ente che per molti anni è stato legato alla CISL siciliana.
Sullo IAL, “successivamente trasformato (forse) in IAL SICILIA di proprietà di un’ala del PD (area innovazione )”, Guzzo dice di essere rimasto “sconvolto ed esterrefatto” per come tale ente, “oltre a ricevere finanziamenti pubblici da parte dell’Amministrazione regionale, abbia potuto riceve ammortizzatori in deroga per uno stato di crisi che, per le carte di cui questa organizzazione sindacale è in possesso, non è mai esistito”.
“Vista l’ingente somma che ha ricevuto lo IAL – aggiunge il responsabile USB Formazione sicilia – ancora più sconvolgente è come abbia potuto fallire questo Ente, visto che, oltre al doppio finanziamento che ha ricevuto, sono scomparsi tutto il TFR accantonato dai lavoratori sui benefici di polizza e gli assegni familiari e le malattie. Su questo punto l’INPS risponde di aver erogato le spettanze pertinenti, laddove non sono stati versati periodi di contributi. Eppure, inspiegabilmente, c’è ancora una procedura di fallimento”.
“Ma quel che peggio per la USB – scrive ancora Guzzo – è che ancora oggi esistono Enti con rappresentanti legali IMPUNITI tipo il CERF, il CENTRO STUDI RICERCHE e tanti altri ancora che nel corso del tempo hanno cambiato la pelle per farsi una nuova verginità. Del resto, per la USB basterebbe verificare quanti enti hanno pagato la diaria giornaliera agli allievi per ridare giustizia anche a loro”.
Appuntamento lunedì davanti palazzo d’Orleans per iniziare lo sciopero della fame:
“L’USB chiede alla magistratura e al Governo regionale giustizia per i lavoratori massacrati”.
Intanto, manco a farlo apposta, il CERF – ente nato sulle ceneri del CEFOP – annunci il licenziamento di 265 lavoratori.
P.s.
Ma l’assessore regionale alla Formazione, Roberto Lagalla, non ha promesso l’avvio dei corsi a luglio con l’Avviso 2 o Bando a Catalogo? Come funziona ‘sta cosa, assessore: a luglio riparte la Formazione in Sicilia e un mese prima ‘ripartono’ i licenziamenti?