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Giovanni Tumbiolo: la politica siciliana che non l’ha mai premiato oggi lo celebra

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Esponente di una nota famiglia di armatori di Mazara del Vallo, dai primi anni ’80 del secolo passato Giovanni Tumbiolo è sempre stato in prima fila in difesa dei pescatori siciliani. Era la persona più indicata, a partire dalla cosiddetta Seconda Repubblica, per andare a ricoprire il ruolo di dirigente generale della Pesca della Regione. Ma la vecchia politica ha fatto sempre altre scelte. Oggi va in scena l’ipocrisia

Abbiamo voluto aspettare qualche giorno prima di commentare la scomparsa di Giovanni Tumbiolo, un uomo che ha dedicato la propria vita al mondo della pesca della Sicilia. Abbiamo atteso perché eravamo curiosi di leggere i commenti degli esponenti della politica siciliana, o meglio della vecchia politica siciliana di centrodestra e di centrosinistra.

Ebbene, come immaginavamo, l’ipocrisia ha accompagnato il ricordo di Giovanni Tumbiolo.

Esponente di una famiglia di armatori di Mazara del Vallo, sin dai primi anni ’80 del secolo passato Giovanni Tumbiolo ha dedicato la sua vita al rilancio delle marinerie siciliane a partire, proprio, dalla più grande marineria della nostra Isola: quella di Mazara del Vallo.

I ricordi sono tanti: l’impegno testardo nel costruire rapporti con i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo dalla Tunisia al Marocco, dall’Algeria all’Egitto.

L’idea della collaborazione tra i pescatori del Mediterraneo è sempre stata presente nella sua azione. Sia nella pesca tradizionale, sia nell’acquacoltura.

Sua la felice intuizione del Distretto della pesca di Mazara del Vallo. Il grande lavoro per migliorare le tecniche di conservazione del pesce, a partire dal gambero rosso. L’invenzione del Blue Sea Land e tanto altro ancora.

Grazie alla conoscenza di questo mondo, a partire dalla cosiddetta Seconda Repubblica, non c’è stata persona più indicata per andare a ricoprire il ruolo di dirigente generale della Pesca della Regione siciliana. Anche in ragione per i suoi rapporti con i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo.

Invece la politica regionale non ha mai tenuto conto delle conoscenze e della professionalità di Giovanni Tumbiolo. Con la sola eccezione di Agostino Porretto, il mondo delle marinerie dell’Isola, spesso, ha dovuto confrontarsi con personaggi che non distinguevano una triglia da un merluzzo.

E i risultati si vedono: la crisi delle marinerie siciliane non è una nostra invenzione: è nei fatti.

Per questo, oggi, nel dare l’ultimo saluto a un uomo che ha dedicato la vita al mondo della pesca della Sicilia non possiamo non manifestare il nostro disappunto per una politica siciliana che non ha valorizzato una persona che avrebbe potuto dare tanto all’Amministrazione regionale, alle marinerie e, in generale, alla Sicilia.

Foto tratta da marsalalive.it

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