Il 17 giugno del 1945, esattamente 73 anni fa, a Murazzu Ruttu, nei pressi di Randazzo, i carabinieri uccisero il professor Antonio Canepa, capo dell’EVIS, l’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia, uomo coltissimo, marxista nell’animo, sognava un partito diverso dal Pci. Con lui morirono due ragazzi, Carmelo Rosano e Pippo Lo Giudice. Una strage ancora avvolta nel mistero. Giuseppe Scianò, presidente del centro studi A.F.A., in questa intervista, ci racconta chi era e cosa ha rappresentato per la Sicilia e per la sinistra italiana
Visualizza commenti