Per la cronaca, gli uomini del Corpo Forestale della Sicilia non hanno alcuna responsabilità: è il Governo regionale che deve disporre i controlli sulle navi cariche di grano duro che arrivano nei porti siciliani. Il silenzio dell’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera, bloccato, a quanto si sussurra, da berlusconi e Gianfranco Miccichè. Il possibile ruolo dei sindaci
Un’altra settimana è volata via senza che il Governo regionale abbia avviato i controlli sul grano che arriva con le navi nei porti della Sicilia. Può sembrare incredibile, ma l’esecutivo di centrodestra di Nello Musumeci, di fatto, sta vanificando anni di battaglie sociali in difesa degli agricoltori della nostra Isola che producono il grano duro e dei consumatori.
Noi – ovviamente in via riservata – abbiamo contattato qualche nostro amico che opera presso il Corpo Forestale della Regione siciliana.
“Noi non abbiamo alcuna responsabilità – ci ha detto -. Noi dipendiamo dall’assessore regionale all’Agricoltura che, per l’ennesima volta, ci ha detto che fisserà una riunione per organizzare il servizio di controllo non soltanto del grano che arriva con le navi, ma di tutte le derrate alimentari”.
L’assessore in questione si chiama Edy Bandiera, è un agronomo, ed è soprattutto un esponente di Forza Italia, partito politico che, in materia di legalità, è noto, è una garanzia…
Dai primi giorni di aprile l’assessore bandiera annuncia e rimanda la riunione che dovrebbe istituire il gruppo di controllo sul grano – grano duro, per la precisione – che continua ad arrivare nei porti siciliani.
L’unica novità, in questa delicata materia, è rappresentata da un’interrogazione al Governo regionale firmata dal parlamentare di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, della quale abbiamo informato i nostri lettori (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).
Per la cronaca, il gruppo parlamentare all’Ars dei grillini è l’unico che pone la questione dei controlli sul grano che arriva con le navi in Sicilia. Oltre all’interrogazione di Cancelleri, che è della scorsa settimana, i deputati di questa forza politica hanno già presentato un’interrogazione nei primi giorni di aprile (VE NE ABBIAMO PARLATO IN QUESTO ARTICOLO).
Come osservava ieri scherzando un esponente del centrodestra siciliano – che ovviamente ci chiede di non comparire – l’interrogazione, i grillini, piuttosto che rivolgerla all’assessore Bandiera o al Presidente della Regione, Nello Musumeci, la dovrebbero rivolgere al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, o direttamente a Berlusconi.
Può sembrare incredibile: dopo tutto quello che hanno combinato sono proprio questi due personaggi – Berlusconi e Miccichè – a dettare l’agenda politica del Governo in Sicilia, stabilendo quello che si deve fare e quello che non si deve fare.
Tornando al grano siciliani ci sono due novità che riguardano i sindaci. Il lavoro portato avanti da un gruppo di lavoro capeggiato da Cosimo Gioia va avanti: nei prossimi giorni i sindaci dei Comuni siciliani dove il grano duro rappresenta un elemento economico importante si riuniranno per fare il punto della situazione.
Si parlerà di due fatti strettamente interconnessi: il prezzo del grano duro siciliano, che si mantiene basso (intorno a 18 centesimi di euro al quintale) e delle navi cariche di grano (quasi sempre di pessima qualità) che continuano ad arrivare nei porti della Sicilia. Il tutto, come già ricordato, senza alcun controllo.
L’obiettivo è quello di ‘stringere’ sull’assessore Bandiera per riuscire a fargli fare qualcosa in favore dei produttori di grano duro. Operazione non facile perché, come già ricordato, il problema non è rappresentato dall’assessore, ma da Berlusconi e Miccichè.
Un’altra possibile azione politica, che riguarda sempre i sindaci, è al vaglio di un gruppo di lavoro. In questo caso l’azione potrebbe essere più vasta, coinvolgendo tutti i primi cittadini che, è noto, sono, per legge, i responsabili delle condizioni sanitarie.
Qualcuno controlla il grano che arriva nelle città sotto forma di farina? I Comuni dove hanno sede i molini effettuano i controlli sul grano? Sono temi nuovi sui quali ci si dovrà confrontare, alla luce dell’immobilismo dell’attuale Governo regionale.