L’assessore comunale e vice sindaco, Emilio Arcuri, è stato rinviato a giudizio per aver autorizzato alcuni concerti allo stadio delle Palme. Da qui un esposto alla magistratura, l’inchiesta e il rinvio a giudizio. A porre il caso sono solo i grillini, che chiedono al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di mettere fuori dalla Giunta comunale Arcuri. Il silenzio delle altre forze politiche. La dichiarazione di Igor Gelarda
Anche a Palermo, piano piano, cominciano a cadere le prime teste. Nel marzo scorso la condanna per i protagonisti di una speculazione edilizia a Mondello (QUI IL NOSTRO ARTICOLO), nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per il vice sindaco della città, Emilio Arcuri, per abuso d’ufficio e falso.
I fatti risalgono al 2016, quando Arcuti ha autorizzato i concerti di Mika e dei Negramaro allo stadio delle Palme senza il parere preventivo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Un’autorizzazione in deroga al limite delle emissioni sonore.
Il processo dovrà stabilire se il vice sindaco e assessore Arcuri avrebbe attestato alla commissione provinciale di vigilanza ‘Locali Pubblico Spettacolo’ che lo Stadio delle Palme era stato più volte utilizzato per attività concertistiche. I Comitati Civici, l’associazione Vivo Civile e l’allora consigliere comunale Filippo Occhipinti hanno presentato un esposto alla magistratura. Da qui le indagini e il rinvio a giudizio.
Sulla vicenda intervengono i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, Ugo Forello (capogruppo), Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo:
“A undici giorni dal rinvio a giudizio dell’assessore Emilio Arcuri per abuso d’ufficio e falso ideologico – scrivono i grillini – constatiamo con un certo imbarazzo che nessuna azione è stata intrapresa dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nei confronti del suo braccio destro in seguito alle vicende che lo hanno coinvolto. Nonostante le accuse mosse al suo assessore siano molto gravi, e nonostante di recente il sindaco abbia chiesto risarcimenti per danno di immagine rispetto a soggetti con rilievo istituzionale decisamente inferiore a quello dell’assessore Arcuri, Orlando ad oggi non ha neanche preso formalmente le distanze, né intrapreso altre iniziative, come ci si sarebbe aspettato da colui che ha passato gli ultimi mesi a vantarsi di costituirsi parte civile nei processi in cui è risultato coinvolto il Comune”.
“Il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle di Palermo e tutti i cittadini palermitani non possono accettare il silenzio del sindaco sulla vicenda: appare evidente, infatti – concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle – la differenza di trattamento riservata a dipendenti e rappresentanti politici rispetto al caso appena citato. Sollecitiamo pertanto il sindaco Leoluca Orlando a rimettere l’incarico politico dell’assessore Emilio Arcuri”.
Quella dei grillini è una voce isolata. Nessun commento, sul ‘caso’ Arcuri, da parte del PD e, in generale, del centrosinistra. E nessuna richiesta di dimissioni da parte delle ‘opposizioni di centrodestra. Silenziosi anche i ‘compagni’ di Sinistra Comune.
Dimenticavamo: ma quanti sono i ‘casi’ giudiziari che riguardano il Comune di Palermo, tra politici e burocrati?
Aggiornamento ore 19 e 36 – Dichiarazione del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Igor Gelarda. Per la cronaca, i cinque consiglieri comunali grillini di cui sopra hanno lasciato fuori Igor Gelarda dal comunicato. Questa la sua reazione:
“Non difendo nulla di questa amministrazione comunale, questo è noto e pacifico. Penso che l’amministrazione comunale sia fin troppo interessata a passerelle mediatiche e molto poco al benessere della cittadinanza. Un modo di procedere che tende a puntare su dichiarazioni e proclami prima del fare, e spesso indipendentemente dal fare. Oggi, i miei colleghi consiglieri comunali del MoVimento 5 stelle, hanno chiesto le dimissioni dell’Assessore Arcuri. Senza entrare nel merito del comunicato dei 5- preferisco che la mia opposizione a questa amministrazione comunale sia più nota per quello che faccio (esposti, segnalazioni, interrogazioni, incontri con la cittadinanza) piuttosto che per quello che viene comunicato ai media”.
“Tuttavia non posso fare finta di non vedere che, per l’ennesima volta, non è presente la mia firma in un comunicato corale del Movimento. Che tristezza. Così facendo i cinque applicano lo stesso metodo che io contesto al Sindaco Orlando. Una sorta di arroganza della maggioranza. In nome del fatto che contano di più sui numeri, non credo su quello dei risultati politici e della rappresentanza del Movimento, ritengono di ostentare questa forza credendo di isolarmi non inserendo il mio nome su comunicati politici, ed addirittura su comunicati che riguardano cose seguite da me personalmente nella commissione di cui faccio parte. Oppure permettendosi di dire che io non parlo a nome del Movimento. Perché loro sì…?”.
“Ci sono divergenze politiche, è vero. Alla fine sapete cosa pago? Di essere in linea con il Movimento 5 stelle nazionale! Pensarla diversamente è legittimo, anche se dovrebbero trarre le conseguenze politiche delle loro posizioni. Ma fare ostruzionismo a chi procede, come me, coerentemente e con coraggio, ogni giorno sul territorio, con il mandato ricevuto, è un’altra questione. Una questione, pur senza essere un politologo, che definirei non proprio di alta politica”.
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