Ma i veri vincitori di questa tornata elettorale sono gli astenuti, che aumentano anche alle elezioni comunali, dimostrando, ancora una volta, la disaffezione dei siciliani verso le urne. Votano sempre meno siciliani e, chi va a votare, privilegia il centrodestra oggi al Governo della Regione siciliana. Le clientele e, soprattutto, le promesse fanno ancora la differenza
Elezioni amministrative in Sicilia: i dati disponibili fino a questo momento ci consegnano un paio di notizie.
La prima è l’aumento dell’astensione. Se le elezioni comunali sono sempre state molto sentite dagli elettori, oggi non è più così. Anche nei Comuni della nostra Isola cresce la disaffezione verso il voto.
La seconda notizia è che i grillini non confermano la grande avanzata registrata alle elezioni politiche del 4 marzo scorso. Nei Comuni la vecchia politica fa ancora breccia e resiste.
La terza notizia riguarda i quattro più grandi Comuni della Sicilia: Catania, Messina, Trapani e Siracusa. In questi quattro Comuni il Movimento 5 Stelle non sfonda e la vecchia politica, con riferimento al centrodestra che oggi governa la Regione siciliana, vince su tutta la linea.
A Catania, con molta probabilità, il nuovo sindaco sarà l’eurodeputato del centrodestra, Salvo Pogliese, che ‘viaggerebbe’intorno al 46-48% dei consensi. Una vittoria al primo turno, la sua, perché in Sicilia, a differenza del resto d’Italia, dove se non si supera il 50% dei voti si va al ballottaggio, un sindaco è eletto al primo turno se supera il 40% dei voti.
Pogliese, almeno in questa fase molto vicino al Presidente della Regione, Nello Musumeci, raccoglie i voti di tutto il centrodestra, schieramento politico che non sembra preoccupato dell’inchiesta che pende sul nuovo sindaco di Catania. E forse non senza qualche ragione: il centrodestra è riuscito a ‘strerilizzare’ il ricorso su irregolarità conclamate alle elezioni regionali, perché mai dovrebbe preoccuparsi per un’inchiesta sulla gestione dei fondi dei gruppi parlamentari all’Ars?
La notizia politica di Catania comunque, è che la Città Etnea si è definitivamente sbarazzata del sindaco uscente, Enzo Bianco (Palermo, invece, continua ad essere tenuta in ‘ostaggio’ da Leoluca Orlando). A Bianco non è bastato lo ‘stratagemma’ di aver fatto sparire il simbolo del PD.
A Messina, stando allo spoglio delle schede che va a rilento, è in vantaggio il candidato del centrodestra, Dino Bramanti. Nella Città dello Stretto si andrà al ballottaggio, perché Bramanti, benché sostenuto da tante liste, prenderebbe molti meno voti di quelli che si attendeva.
La sorpresa di Messina – che poi tanto sorpresa non è – potrebbe essere rappresentata dal parlamentare regionale di centrodestra, Cateno De Luca, che potrebbe piazzarsi al secondo posto e andare al ballottaggio.
Abbiamo detto di una mezza sorpresa per De Luca che, alla fine, sta prendendo anche lui meno voti di quanti se ne aspettava: tant’è vero che il secondo posto, per lui, non è ancora sicuro, se è vero che il candidato di centrosinistra, Antonio Saitta, è di qualche punto percentuale sotto di lui.
A Siracusa il candidato di centrodestra, l’ex assessore regionale Paolo Ezechia Reale, è nettamente in testa, ma non dovrebbe superare la soglia del 40%. Con molto probabilità andrà al ballottaggio con il candidato del PD, Francesco Italia.
A Trapani elezioni senza storia: il candidato del centrosinistra e di Forza Italia, Giacomo Tranchida, dovrebbe vincere al primo turno.
Per il Movimento 5 Stelle, almeno fino a questo momento, la buona notizia arriva solo da Ragusa, dove il candidato grillino, Antonio Tringali, andrà al ballottaggio contro il candidato del centrodestra, Giuseppe ‘Peppe’ Cassì.
Via via che arriveranno i dati vi andremo informando.