A coloro i quali, ancora oggi, vanno dietro al ‘mito’ del pettoruto Cesare di cartapesta bisognerebbe raccontare come sono andate veramente le cose. Mussolini sbagliò e portò l’Italia allo sbaraglio. Ed è incredibile che ci siano ancora persone – serie ma disinformate – che si ispirino a un politico che si lasciò convincere dalla propaganda del Fuhrer
Oggi è il 10 giugno. Per tutti, o quasi, un giorno come un altro. E invece no. Oggi ricorre il 78 anniversario della dichiarazione di guerra da parte di Mussolini a Francia e Inghilterra, le “democrazie plutocratiche”. Piazza Venezia, a Roma, 78 anni fa, traboccava di gente, di italiani che ascoltavano esaltati il discorso di un esaltato.
“Italiani …!”. Un’eco lontana giunge fino a noi, figli e nipoti di quella tragedia che ha segnato la nostra storia e definito per sempre la minorità politica del nostro Paese nei confronti degli antichi vincitori che usano il nostro Paese come una loro appendice militare.
Come è stato possibile, si chiedono storici e gente comune. Non solo è stato possibile, ma non è stato evitato benché si potesse evitare. L’Italia non era pronta alla guerra, e il primo a saperlo era chi la dichiarò. E sarebbe bene che quanti, troppi, hanno fatto visita, in occasione dell’anniversario della morte di Mussolini alla sua tomba almeno conoscessero la storia. Forse alcuni di loro arretrerebbero inorriditi, e già sarebbe qualcosa. I mentecatti e gli esaltati non li puoi convincere, devi solo sperare che si contentino di fare sceneggiate.
Eppure, il 25 agosto del 1939, quando Hitler aveva ormai deciso di invadere la Polonia, Mussolini, pur legato a doppio filo con il Fuhrer, si tirò indietro. Ecco che cosa scrisse al sua alleato:
“Se la Germania attaccherà la Polonia e gli alleati di questa nazione inizieranno un contrattacco verso la Germania, Vi informo d’anticipo che sarà opportuno per me non prendere l’iniziativa in operazioni militari, dato l’attuale stato della preparazione bellica italiana. Nondimeno il nostro intervento può aver luogo senza indugio se la Germania ci invierà immediatamente le forniture militari e le materie prime necessarie per resistere all’attacco che la Francia e la Gran Bretagna dirigerebbero principalmente contro di noi… Nei nostri incontri la guerra era stata prevista per il 1942 e per quell’epoca io sarei stato pronto in terra, in mare e in cielo…”.
Che cosa fece cambiare idea nel giro di soli nove mesi al nostro pettoruto Cesare di cartapesta?
Le travolgenti vittorie militari tedesche, ovviamente, che lo accecarono e perdettero Mussolini con una decisione scellerata, frutto di cinismo e di stupidità, il 25 maggio del 1939 affermò testualmente davanti a testimoni:
“Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo delle trattative” (di una pace che credette imminente).
Ebbene, nel nostro Paese c’è ancora gente tanto immorale e disonesta intellettualmente da spingere un branco di mentecatti e purtroppo un certo numero persone serie ma disinformate e disavvedute ad onorare questo miserabile e a votare per formazioni politiche che si ispirano ancora alla sua trista figura.