La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Perché noi Costantino Guzzo (nella foto, il terzo da sinistra), responsabile del settore Formazione professionale della Sicilia dell’Unione Sindacale di Base (USB) lo conosciamo bene. Da tempo gli diamo spazio provando a sostenere le sue battaglie alla ricerca della verità e del lavoro che gli hanno torto. Per fortuna è fuori pericolo
Ci è arrivata una notizia che ci ha storditi: Costantino Guzzo, il battagliero responsabile regionale dell’Unione Sindacale di Base del settore Formazione professionale, è in ospedale a Palermo. E’ grave. Non si è sentito male: ha provato a togliersi la vita.
Brutta notizia, almeno per noi. Già tempo questo blog dà spazio a Guzzo e alle sue battaglie per riottenere il posto di lavoro e per avere giustizia per i torti che ha subito.
Guzzo è uno dei circa 8 mila dipendenti della Formazione professionale della Sicilia licenziati. Che il settore non abbia mai brillato è noto da tempo. Che ci siano state e ci sono inchieste, da parte della magistratura è altrettanto noto.
Così come noto è il fatto che i primi a pagare, in questo particolare segmento della vita pubblica siciliana, sono stati e sono i lavoratori, l’anello debole del sistema.
Guzzo, come già ricordato, è uno degli otto mila dipendenti di questo settore che ha perso il lavoro. Uno dei tanti lavoratori al quale sono stati anche negati il Tfr (Trattamento di fine rapporto) e gli stupendi degli ultimi anni.
Negli ultimi tempi combatte una battaglia per fare luce su quanto è avvenuto alle IAL, che è stato uno dei più grandi enti formativi della Sicilia. Su questo e su altri argomenti legati a settore I Nuovi Vespri gli hanno sempre dato spazio.
Ieri, però, preso dallo sconforto per una battaglia che sembra non finire mai, Costantino Guzzo non ce l’ha fatta più e ha tentato di togliersi la vita. La fortuna ha voluto che si è capito subito quello che era successo ed è stato ricoverato d’urgenza in ospedale.
Ed è ancora in ospedale. A noi la notizia è arrivata da un amico. Si tratta di Gianfranco Bono. Che ci dice:
“Sono addolorato, molto addolorato, ma non sono stupito. Molti di noi – parlo di chi è rimasto a combattere una battaglia difficilissima per avere giustizia e per riavere il nostro posto di lavoro – hanno più volte pensato di farla finita. Mettetevi nei nostri panni: avevamo un lavoro, c’erano ritardi nei pagamenti, ma lavoravamo. I contributi erano pagati. Insomma, tiravano avanti. Vivevamo”.
“Da quando è iniziato lo smantellamento della Formazione professionale siciliana – aggiunge Gianfranco Bono – è cominciato l’inferno. Sì, cinque- sei anni di inferno. Chi aveva da parte qualche risparmio ha tirato a campare. Trovare un altro lavoro? Molti di noi ci hanno pensato e provato. Ma quando si informano sulla nostra età – da 45 anni a sessant’anni – ci scartano inevitabilmente”.
“A lottare per riavere il nostro posto di lavoro – dice sempre Bono – siamo rimasti in pochi. C’è chi è riuscito a trovare qualcosa da fare. In tanti se ne stano in casa preda della depressione. Avete idea di che cosa significa, alla nostra età, perdere quattro-cinque anni di contributi con l’attuale legislazione sulle pensioni? Come si fa a sfuggire alla depressione in queste condizioni? per questo non sono stupito del gesto di Costantino. Che per fortuna è fuori pericolo”.
Il paradosso della Formazione professionale siciliana è che le risorse finanziarie non mancano. Non fondi regionale, ma fondi europei. Ma non si spendono. Perché?
Il motivo è semplice ed è legato al tentativo di suicidio di Costantino Guzzo: perché gli enti e le società che hanno preso il posto dei vecchi enti storici falliti o travolti da vicissitudini giudiziarie non ne vogliono sapere di assumere gli otto mila lavoratori disoccupati.
Al di là di quello che si dice, piaccia o no, la Formazione è un settore rimasto agganciato al ‘carro’ della politica. E la politica siciliana – la vecchia politica siciliana di centrodestra e di centrosinistra sulle assunzioni vuole avere le mani libere.
C’è stato un tentativo di far partire un bando: l’Avviso 8. Gli enti e le società selezionate con questo bando sono quasi tutte nuove. Ebbene, tale bando è stato travolto dai ricorsi amministrativi. Ricorsi, ovviamente, presentati da chi è rimasto fuori dalla selezione. Ci sono perfino ricorsi che puntano all’annullamento dello stesso Avviso 8. Un caos.
Il dirigente generale de dipartimento Formazione, Gianni Silvia, ha provato a mettere dei ‘paletti’ per provare a tutelare i lavoratori licenziati: lo ha fatto con l’Avviso 8 e con il nuovo Bando a Catalogo varato dal nuovo assessore al ramo, Roberto Lagalla.
Il problema è che ormai, dopo tanti anni, il clima è avvelenato dalle polemiche. Al Parlamento siciliano, nel disegno di legge ‘Collegato alla Finanziaria’, c’è una norma – presentata dal Governo regionale – che dovrebbe tutelare il personale licenziato. Impegnando enti e società che opereranno con i fondi della Formazione professionale siciliana ad assumere chi ha perso il lavoro.
A parte il fatto che, anche oggi, i lavori di Sala d’Ercole sono stati rinviati (ufficialmente per qualche cosa che si sono inventati, praticamente perché la maggioranza di centrodestra non ha trovato l’intesa su come spartirsi le poche risorse del ‘Collegato’), l’atmosfera non sembra favorevole a una norma stringente per tutelare i lavoratori licenziati.
Il centrodestra e il PD – che di fatto viene ‘garantito’ dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che è il vero Presidente della Regione, perché quasi tutte le decisioni passano da lui – non sembrano molto favorevoli alla tutela di questi 8 mila senza lavoro.
La vecchia politica, per le assunzioni, cerca ‘carne fresca’: giovani in grado di assicurare i voti. Siccome a giugno si vota per le elezioni comunali, la vecchia politica siciliana avrà promesso posti di lavoro nella Formazione a destra e a manca.
E’ chiaro che prima si prenderanno i voti e poi approveranno la norma. In questo modo tengono ‘appesi’ i soggetti ai quali hanno promesso il posto di lavoro. Da manuale.
Cosa pensate gliene possa fregare alla vecchia politica siciliana dei cinquantenni che hanno perso il lavoro?
Qualcuno ogni tanto tenta di togliersi la vita? Scrollano le spalle. Fa parte del gioco. Tanto loro sono dall’altra parte. Con i voti degli “impresentabili” hanno vinto le elezioni regionali. E vanno avanti. Magari vinceranno anche le elezioni comunali.
I grillini? Sono “populisti” e non sanno governare. Loro invece sono bravi. Soprattutto a trovare voti…
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