Il movimento indipendentista pronto a trasformarsi in partito, celebra il suo congresso: “Con questa trasformazione vogliamo fortemente radicarci ancora di più su tutto il territorio siciliano per parlare da vicino e costantemente con tutti i siciliani che non si sentono più rappresentati dai ferrivecchi della partitocrazia asservita alle segreterie nazionali italiane”. L’appuntamento è per domenica mattina, a partire dalle 8.30, al Don Orione di via Pacinotti
Da movimento a partito: il 27 maggio i “Siciliani Liberi” celebreranno il primo congresso nazionale, a Palermo. L’appuntamento è per domenica mattina, a partire dalle 8.30, al Don Orione di via Pacinotti.
“Con questa trasformazione,- si legge in una nota – vogliamo fortemente radicarci ancora di più su tutto il territorio siciliano per parlare da vicino e costantemente con tutti i siciliani che non si sentono più rappresentati dai ferrivecchi della partitocrazia asservita alle segreterie nazionali italiane. Il 27 maggio rappresenta per tutti i siciliani l’inizio della svolta tanto attesa: la svolta che, col sostegno massiccio di tutti i delusi dalla politica italiana, dovrà portarci passo dopo passo prima all’indipendenza economica, per potere avviare un programma di sviluppo con ricadute positive su tutti i siciliani, e poi all’indipendenza politica”.
Per gli indipendentisti di Siciliani Liberi “è innegabile che 160 anni quasi di Italia ‘unita’ sono stati un fallimento, il cui prezzo maggiore lo abbiamo pagato proprio noi, e l’entrata avventata e incosciente in questa Ue ha ulteriormente peggiorato il già disastrato status socioeconomico della nostra cara Isola”.
“Dobbiamo riappropriarci della nostra storia, della nostra cultura e della nostra identità, e pretendere che chiunque voglia avere a che fare con noi siciliani dovrà accettare confronti paritetici e non pretendere di trattarci come schiavi – incalzano gli indipendentisti – Perché noi non siamo schiavi di nessuno, ma piuttosto siamo consapevoli del ruolo fondamentale che la nostra posizione geografica ci assegna nello scacchiere internazionale e, proprio per questo motivo, vogliamo tornare a essere quel crocevia di popoli e culture, ma nel segno della pace e della coesistenza, che siamo stati nei secoli scorsi; quando, cioè, la Sicilia era uno stato indipendente e prospero”.
“Nessuna rivendicazione velleitaria, dunque, ma solo il legittimo desiderio di tornare a essere protagonisti della nostra vita e della pace nel bacino del Mediterraneo – aggiungono gli indipendentisti –
Chiunque volesse unirsi a noi, per rafforzare questo nostro progetto politico, può liberamente contattarci. Saremo felici, dopo il congresso, di portare il nostro impegno provincia per provincia, e comune per comune, affinché tutti i siciliani possano sentirsi coinvolti in questo processo di riscatto e viverlo non più da coloni, ma da protagonisti. Viva la Sicilia, viva Siciliani liberi”.