Il direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane, Leonardo Santoro, in una lettera inviata all’assessore regionale Marco Falcone e al presidente del Consiglio direttivo dell’ente dà ragione al sindacato ORSA sul ricorso all’eccessivo straordinario e sulle troppe ferie non godute. La soddisfazione della segreteria regionale dell’ORSA trasporti. I sindacati tradizionali, presi in castagna, sembrano adesso in grande difficoltà
Proseguono senza sosta le polemiche per la gestione del CAS, sigla che sta per Consorzio per le Autostrade Siciliane. Sula vicenda torna, con un comunicato, la segreteria regionale del sindacato Trasporti ORSA. A parlare è Mariano Massaro, componente della citata segreteria.
Massaro interviene dopo che è stata resa nota la lettera che il direttore generale, Leonardo Santoro, ha inviato all’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone, e al presidente del Consiglio direttivo del CAS, Alessia Trombino.
Nella lettera Santoro fa il punto della situazione del CAS. Riconoscendo una denuncia fatta più volte dal sindacato ORSA: e cioè che negli uffici del Consorzio Autostrade Siciliane si fa ricorso al lavoro straordinario per carenza di personale.
Santoro, a proposito delle stazioni di esazione (in pratica, i caselli autostradali), parla di “grave e diffuso arretrato di ferie pregresse e, contestualmente, il frequente conseguentemente necessario utilizzo di lavoro straordinario”.
Di fatto, è quello che, come già ricordato, ha denunciato l’ORSA. Solo che il sindacato ha anche spiegato il perché questo avviene: perché 200 lavoratori precari, dal 2010, di fatto non lavorano più: al loro posto lavorano i dipendenti a tempo indeterminato che ‘nuotano nel formaggio’ del lavoro straordinario.
Santoro sottolinea che i lavoratori hanno diritto alle ferie fino ad oggi non godute “per motivi di servizio”. Dopo di che il direttore dice generale dice di aver disposto la presentazione un “piano ferie da fruire entro il 30 giugno” del corrente anno. Dopo di che ci sarà il piano ferie per l’estate.
Insomma, da quello che si capisce la ‘cucca’, nei caselli del CAS, del lavoro straordinario a tignitè dovrebbe avere fine. Sarà così?
Il direttore generale parla senza mezzi termini di mancanza del personale:
“La carenza di organico di esattori oggi rilevata – scrive Santoro – è stimabile in circa 211 unità di personale”.
Anche questi dati – e tutto quello che ne consegue – coincidono con la denuncia del sindacato ORSA e suonano, invece, come una smentita per le altre organizzazioni sindacali che, non a caso, non ne vogliono sapere di partecipare agli incontri con il Governo in presenza dei rappresentanti del sindacato ORSA.
Ed è anche comprensibile: che figura ci farebbero davanti all’assessore regionale alle Infrastrutture, visto che il sindacalisti dell’ORSA li sputtanerebbero in diretta?
Intanto c’è da recuperare il personale che manca: anche su questo Santoro è chiarissimo, se è vero che scrive che tale personale potrebbe essere reperito “in virtù di diverse graduatorie cristallizzate nel tempo”: un riferimento che sembra indicare i 180 lavoratori precari del CAS sbattuti fuori per consentire ai dipendenti effettivi di acciuffare lavoro straordinario a man bassa e accumulare ferie non godute!
Santoro parla anche di concorsi: argomento che dice che “saranno oggetto di separata relazione” (anche un questo speriamo di informare i nostri lettori quando la relazione sarà disponibile).
Il direttore generale accenna anche alla possibilità di far passare gli attuali esattori part time in full time, “con costi limitatissimi per l’ente”. Cosa che oggi viene impedita per il cervellotico blocco delle assunzioni imposto dalla Regione: blocco contestato dal sindacato ORSA.
Dopo di che è in arrivo l’estate. Che fare? E qui la soluzione proposta da Santoro è, in verità, un po’ strana: ovvero il ricorso alle agenzia interinali.
Domanda: perché spendere questi soldi? Non sarebbe più semplice chiamare i 180 lavoratori precari?
La lettera di Santoro all’assessore Falcone e ai vertici del CAS viene commentata positivamente dall’ORSA:
“Prendiamo atto con assoluta positività della relazione che il nuovo direttore del Consorzio per le Autostrade Siciliane, Leonardo Santoro, ha inviato all’assessore regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, Marco Falcone, e alla presidente del consigli direttivo, Alessia Trombino – si legge in un comunicato di Mariano Massaro -. Finalmente una disamina lucida e tecnicamente inconfutabile delle gravi carenze di organico, dello sfruttamento smodato del lavoro straordinario e del monte ferie arretrato che i lavoratori devono assolutamente smaltire”.
“Nella relazione di Santoro – prosegue l’esponente del sindacato ORSA – si legge la chiara intenzione di contrastare un sistema torbido, ai confini del lecito, che oltre a sbattere fuori circa 180 lavoratori precari ha costretto l’Ispettorato del Lavoro di Messina a sanzionare il Consorzio con multe pesantissime per l’utilizzo esagerato del lavoro straordinario. Secondo i calcoli del Direttore Santoro, la carenza di organico si attesta a 211 esattori; si tratta di un’intollerabile compressione dei livelli occupazionali che, negli anni, ha consentito stipendi triplicati per il personale stabilizzato mentre i precari restavano fuori senza reddito. Solo attraverso le forti proteste degli ex stagionali esclusi si è ottenuto il recente ricorso alle agenzie interinali che ha consentito il loro parziale rientro nel ciclo produttivo per consentire lo smaltimento del monte ferie e impedire lo straordinario sistematico”.
“Il direttore Santoro – prosegue il comunicato – ha la totale condivisione dell’ORSA quando rivendica un intervento legislativo volto a svincolare il CAS dal blocco delle assunzioni vigente per la Regione siciliana e propone le assunzioni definitive attraverso le graduatorie ‘cristallizzate’ relative a precedenti procedure concorsuali, oggi esistono le condizioni per coprire le carenze attraverso l’assunzione definitiva degli ex precari inseriti nelle graduatorie, invece si costringe il CAS a ricorrere al lavoro somministrato che, oltre ad autorizzare una forma di caporalato moderno, è fonte di sperpero di denaro pubblico che finisce nelle ‘casse’ private delle agenzie interinali, quando potrebbe garantire un salario dignitoso per decine di famiglie”.
“La palla adesso passa alla politica – dice sempre Mariano Massaro – all’assessore Falcone in particolare, che deve prendere atto dell’assurdità del blocco delle assunzioni per un ente che non si sostiene con sovvenzioni pubbliche. E’ dovere del Governo regionale tagliare i ponti col passato e instradare il CAS verso la legalità, l’efficienza e l’equità, non si può più consentire che un dipendente stabilizzato percepisca lo stipendio triplicato mentre tre precari restano disoccupati”.
“L’ORSA – leggiamo sempre nel comunicato – ha chiesto un incontro con l’assessorato competente che ieri ha incontrato il sindacalismo tradizionale, assecondando la pretesa di tavoli separati con il sindacato di base avanzata da CGIL-CISL e UIL. E’ chiaro che chi tutela i privilegi teme di avere al tavolo chi rivendica diritti per tutti, vista la diversità di obiettivi la separazione dei tavoli sta bene anche all’ORSA che resta in attesa di urgente convocazione da parte dell’assessore Falcone. In caso contrario i precari esclusi torneranno a mobilitarsi e ad alzare il livello del conflitto fino a ottenere il fattivo intervento della politica regionale che manca da troppo tempo”.
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