I non-rimedi per affrontare il dramma dei Pronto Soccorso. Gianfranco Miccichè che vuole ‘bonificare’ l’ENI. La benzina gratis. La Corte dei Conti ‘sdentata’ (leggere privata del controllo preventivo di legittimità sugli atti della Pubblica amministrazione). Il Presidente Mattarella nel ‘Museo degli orrori’ del Risorgimento di Palermo
1. Il pugile suonato, quello che appena suona il campanello di casa si alza e comincia a boxare nel vuoto. Ovvero: violenze negli ospedali. Risposta del pugile suonato: più controllo e forze dell’ordine. Decongestionare le aree di emergenza, dislocandole e diversificandole in base ai codici di gravità, filtrando i casi sin dal primo contatto con il paziente no? I presidi di Medicina del territorio per alleggerire la pressione sugli ospedali pubblici no? E’ troppo difficile?
2. Quando ti sbolognano una partita tagliata male. Ovvero Gianfranco Miccichè e l‘ENI. Nasino d’oro ha tuonato:
“L’ENI deve bonificare le aree petrolchimiche che ha inquinato!”.
Giusto! E chi restituisce all’ENI le mazzette che ha pagato a tutti politici da che mondo è mondo per inquinare alla grandissima?
3. “Nella nostra Isola raffiniamo la benzina per tutto il Paese! Vogliamo la benzina gratis!”.
Così rivendicano i nostri fieri e orgogliosi politici. Ovvero, chiediamo allo Stato l’impossibile e lasciamo perdere quello che lo Stato ci deve (ovvero l’attuazione dello Statuto).
4. La Corte dei Conti celebra i 70 anni della sua istituzione in Sicilia. Un giorno importante. Ma io penso a quel giorno terribile in cui lo Stato dei delinquenti e dei corrotti abolì il controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti sugli atti della Pubblica amministrazione; da quel giorno chiunque (ingegneri, architetti, biologi, agrari, medici professori, tutta gente ignara di leggi e decreti, tutta gente che se ne era stata al suo posto di tecnico) diventò d’ufficio esperto di diritto ed ebbe licenza di decretare alla caiorda, consegnando se stessi e l’amministrazione nelle mani di tanti farabutti.
5. Sergio Mattarella all’Istituto di Storia patria. Ma tra i consulenti del Presidente della Repubblica non ce ne è uno che conosca la vera storia del Risorgimento? Uno che gli spieghi, ad esempio, come fu che Garibaldi, l’eroe dei due mondi, nel suo viaggio verso la Sicilia (ufficialmente all’insaputa di tutti) sbarcò a Talamona, un presidio piemontese, dove, alla luce del sole, imbarcò armi e munizioni di proprietà dei Savoia e che, vestito della divisa di ufficiale dell’esercito piemontese, firmò regolare ricevuta?