Già i grillini, dal 4 marzo ad oggi, hanno commesso una serie di errori tattici e politici. Ora è arrivato il momento di dire basta. Il signor Mattarella – che ha controfirmato il Rosatellum – vuole fare il Governo o Governicchio? Se lo faccia con il PD di Renzi, con Berlusconi e, se ci sta, con la Lega di Salvini…
In queste ore – così raccontano i mezzi d’informazione – il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, starebbe lavorando a un improbabile Governo degli improbabili. Due gli obiettivi: rispondere ai soliti ricatti dell’Europa dell’euro e cercare di rinviare le elezioni che rischierebbero di assestare un altro duro colpo al PD e a Berlusconi.
Per fortuna il Movimento 5 Stelle, dopo gli errori commessi dal 4 marzo in poi, sembra sulla via di un parziale ravvedimento. Quanto meno – almeno fino a questo momento – Beppe Grillo, Casaleggio e Luigi Di Maio sembrano messi di traverso. Ma è importante che tengano la posizione, perché tutto dipenderà da loro.
Proviamo ora a illustrare quello che succederà nei prossimi giorni.
Tv e ‘Giornaloni’ ricorderanno ossessivamente – naturalmente senza spiegare il perché – che c’è da fare una ‘manovra correttiva’ da 4-5 miliardi di euro. Che, senza un Governo, questa ‘manovra correttiva’ non si potrà fare. E che, senza questa manovra, a gennaio del prossimo anno aumenterà l’IVA.
Contemporaneamente, già nei prossimi giorni, lo spread comincerà a salire per terrorizzare gli italiani utilizzando la Tv che ancora per questi ‘bisogni’ funziona.
‘Manovra correttiva’ – tanto per essere chiari – significa che 4-5 miliardi di euro dovrebbero essere tolti dalle tasche degli italiani, direttamente (con nuove tasse o imposte) o indirettamente (attraverso la riduzione della spesa pubblica).
La follia di questo ricatto è tutta nei numeri della sbrindellata economia italiana martoriata da trattati europei sbagliati. Aggiungere nuove imposte e nuove tasse in un Paese che ha la pressione fiscale tra le più alte al mondo non si può.
Non rimane che tagliare la spesa pubblica. Ma la spesa pubblica italiana è già tra le più basse d’Europa. Parlano, per citare tre esempi, i 13 milioni di poveri (di cui 5 milioni di indigenti), il caos che c’è negli ospedali pubblici del nostro Paese e il Sud completamente abbandonato.
In un Paese normale, basterebbero questi tre fondamentali dei processi economici per capire che l’Europa dell’euro è una delirante truffa. Perché davanti a una situazione sociale gravissima tagliare ancora la spesa pubblica con la scusa degli sprechi (che magari ci saranno pure) è una follia.
Ma questi, a quanto pare, non sono problemi del Presidente della Repubblica, a caccia di voti in Parlamento per il suo Governicchio di primavera da esibire a Bruxelles.
Mattarella e i suoi sodali fanno sapere che il Governicchio arriverebbe a dicembre e poi si tornerebbe al voto, magari cambiando la legge elettorale. Vero? Falso? Vattelappesca. Intanto arriverebbero a fine dicembre. Vi sembra poco?
Va ricordato che la legge elettorale che ha reso caotico lo scenario politico italiano – il Rosatellum – è stata voluta, in primo luogo, dal PD di Renzi e da Berlusconi. Legge elettorale che è stata controfirmata dallo stesso Mattarella. L’ha dimenticato?
Ora, siccome la legge elettorale non piace più al PD e a Berlusconi bisogna cambiarla?
Detto questo, la legge elettorale è un alibi. I dirigenti del PD e Berlusconi sanno che, se si andrà al voto, a prescindere dalla leggere elettorale, perderanno altri consensi.
Berlusconi dimezzerà i propri voti, che andranno alla Lega di Salvini.
Anche il PD continuerà nella parabola discendente, perché da questo partito non c’è proprio nulla da prendere.
E i grillini? Finora hanno commesso tanti, troppi errori. Cinque anni fa hanno tenuto una linea politica corretta: accordi con nessuno, noi andiamo da soli.
Dal 4 marzo in poi Di Maio ha forzato troppo i tempi, dando la sensazione di voler raggiungere Palazzo Chigi costi quel che costi.
Linea politica sbagliata. Diciamolo: questa storia del “contratto” con altre forze politiche è una fesseria. Con le altre forze politiche si fanno accordi politici. Anche di breve momento, ma sempre accordi politici.
Ci ha provato con la Lega, Di Maio, ma senza Berlusconi. Già per un Movimento come quello di Grillo è sbagliato dialogare con i leghisti. Ma siccome alla fine è andata male, meglio così.
Poi Di Maio ha ‘chiuso’ il ‘forno’ con la Lega e ha aperto il ‘forno’ con il PD che è ancora un ‘feudo’ di Renzi. Errore gravissimo, perché chi ha votato per il Movimento 5 Stelle l’ha fatto in alternativa a Renzi.
Non è un caso se, tra gli elettori e i militanti grillini, contro l’ipotesi di un Governo con il PD, c’è stata una mezza sollevazione popolare.
Mentre Renzi ne ha approfittato per dire no ai grillini e riprendersi la ribalta.
Ora siamo al dunque. Mattarella sta provando a formare il suo Governicchio. Non c’è bisogno di affondarlo: si affonderà da solo.
L’importante è che il Movimento 5 Stelle dica no e mantenga la linea.
A questo punto il PD di Renzi e Berlusconi – terrorizzati all’idea di tornare alle urne – faranno pressione sulla Lega di Salvini per dare al Governicchio i voti in Parlamento.
Se Salvini dirà di sì – ma è improbabile, perché non è un ingenuo – sarà un grande vantaggio per i grillini. Se Salvini dirà di no Mattarella, il PD e Berlusconi se ne dovranno fare una ragione. E si tornerà alle urne, a luglio o in autunno.
Altre prospettive non ce ne sono.
Per favore cari grillini, già di errori, in questi due mesi, ne avete commessi tanti. Evitate di farvi mettere nel ‘sacco’ da Mattarella e dagli ‘europeisti’.