Di questa vicenda incredibile delle ditte private chiamate a smaltire i rifiuti verdi ci siamo già occupati, come potete leggere negli articoli allegati. La cosa strana – segnalata dal consigliere comunale di Palermo del Movimento 5 Stelle, Antonio Randazzo – è che, in queste ore, il Comune di Palermo ha chiesto alla Regione 76 milioni di euro per la gestione dei rifiuti perché dice di non avere soldi…
Mentre la raccolta dei rifiuti, a Palermo, va in tilt, con il Comune che alza bandiera bianca e chiede aiuto alla Regione (QUI L’ARTICOLO), il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Antonio Randazzo, segnala anomalie per ciò che riguarda lo smaltimento dei rifiuti vegetali.
“Venerdì 04 maggio – dice Antonio Randazzo – è stata pubblicata una determina dirigenziale del Dott. Musacchia (Domenico Musacchia, dirigente del settore Verde e Territorio del Comune di Palermo ndr) per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti vegetali derivanti dalle manutenzioni del verde cittadino, ivi compreso la potatura. Leggendo la determina alcune stranezze saltano agli occhi”.
E qui inizia la descrizione delle “stranezze” da parte del consigliere comunale grillino di Palermo:
“La prima stranezza – scrive sempre Randazzo – riguarda le aziende invitate: sono state invitate, tramite indagini, le ditte autorizzate al trasporto dei rifiuti cer 20 02 01 iscritti ad almeno la CAT 1 classe C operanti sul territorio comunale. Le aziende che risultano in possesso di questi requisiti sono 3 a Palermo: Palermo Recuperi di Bologna Antonino, Brugnano e la RAP (la società del Comune di Palermo ndr); le aziende invitate a produrre offerta sono state due, non è stata presa in considerazione l’ipotesi di invitare anche la RAP, pur avendo la partecipata tutti i requisiti previsti dall’indagine”.
“La seconda stranezza – aggiunge Randazzo – riguarda gli impianti per la gestione del verde da potatura. Nella determina si legge che l’amministrazione non ha la disponibilità di impianti di stoccaggio per i rifiuti vegetali; in realtà, da gennaio 2016 è entrato in funzione l’impianto TMB (Trattamento Meccanico Biologico) che sorge all’interno della piattaforma impiantistica di Bellolampo che, oltre ad avere la sezione dedicata al trattamento dei rifiuti indifferenziati, ha anche una sezione per il trattamento di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata e dalla frazione verde da potature per la produzione di compost di qualità”.
“L’anomalia – sottolinea sempre il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle – è che la linea dedicata al compostaggio in realtà non è mai entrata in funzione in quanto, così come fra l’altro messo nero su bianco dall’ARPA Sicilia lo scorso 8 marzo 2018, la raccolta differenziata non riesce ad incidere significativamente sui volumi dei rifiuti indifferenziati da gestire al TMB che, di fatto, occupano tutte le biocelle e le aree di stoccaggio e non consentono l’attivazione della linea della frazione organica”.
Insomma, siamo davanti a un’utilizzazione irrazionale, se non sbagliata, dell’impianto di TMB.
“La terza stranezza – dice ancora Randazzo – riguarda il “recupero” della frazione organica. Nella determina non si fa esplicito riferimento alla destinazione e al recupero a cui l’amministrazione intende avviare i rifiuti vegetali, si parla soltanto di un generico ‘smaltimento’ quando dovrebbe essere buona amministrazione specificare, in linea con i principi di economia circolare e del d. lgs. 152/2006, che i rifiuti devono essere gestiti prediligendo il recupero di materia e quindi la produzione di compost di qualità”.
A questo punto arrivano i ‘numeri’.
“L’affidamento è per l’importo di 39.500,00 euro (circa 400 tonnellate) – dice sempre Randazzo -. Inoltre è stata anche aggiudicata la gara per un importo stimato di circa 163.000,00 (circa 1.800 tonnellate)”.
Nel complesso, si tratta di circa 200 mila euro per la gestione di 2 mila e 200 tonnellate di rifiuti verdi.
Domanda: ma il Comune di Palermo non è in crisi finanziaria? Ha chiesto alla Regione siciliana 76 milioni di euro (COME POTETE LEGGERE QUI) proprio perché non avrebbe i soldi per affrontare l’emergenza rifiuti e spende 200 mila euro, dandoli a un privato, per smaltire i residui delle potature?
Conclude il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Antonio Randazzo:
“Perché, fino ad oggi, il Comune di Palermo non ha pensato ad affidare alla RAP questo servizio, facendo risparmiare alle ‘casse’ comunali una parte di questi fondi? Perché ricorrere sempre a soggetti esterni? Perché l’impianto di TMB di Bellolampo continua ad essere utilizzato in modo irrazionale, visto che la linea di compostaggio non è mai partita?”.
Il costo di 200 mila euro fa riferimento non allo smaltimento dei rifiuti verdi di Palermo per tutto l’anno, ma solo per un periodo dell’anno. Di questa gestione molto discutibile dei rifiuti verde ci siamo occupati nel seguente articolo:
Da leggere anche il seguente articolo:
Questa storia dello smaltimento dei rifiuti verdi di Palermo affidata a soggetti esterni fa il paio con l’abbattimento degli alberi: