La ‘minaccia’ di un altro governo tecnico, Di Battista: “Chi lo vota è un traditore della patria”

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Il presidente della Repubblica auspica un governo “neutrale” fino a dicembre. Ma Lega e Movimento 5 Stelle chiedono di tornare a votare a luglio. Perché di neutrale ci sarebbe ben poco. Lo dice a muso duro Alessandro Di Battista: si tratterebbe solo di una escamotage per dare il potere a persone che non sono passate dalle elezioni “in grado di compiere scelte dolorose come già avvenuto in passato”

Era nell’aria già da tempo. Adesso l’ipotesi di un nuovo governo tecnico si fa più concreta. E arriva direttamente dal Quirinale, anche se l’aggettivo usato è “neutrale” , Un governo che resti in carica fino al 31 dicembre per andare poi subito ad elezioni: “Ritengo che sia più rispettoso” della dinamica democratica che a “portare alle elezioni sia un governo non di parte. E’ doveroso dar vita ad un nuovo governo. Non si può attendere”. Questa la posizione di Sergio Mattarella, ma la sua scelta, almeno al momento, trova apertamente  disponibile solo il PD e non è certo un caso, poiché più degli altri, questo partito non vede di buon occhio un ritorno alle urne questa estate. Avrebbe solo da perdere.

Forza Italia  fa trapelare qualche dubbio, ma anche questo partito teme il ritorno immediato alle urne e, infatti, si esprime così per bocca di Maria Stella Gelmini, capogruppo alla Camera:  “Siamo pronti come sempre in ogni momento al voto, ma riteniamo che il voto in estate non sia il più adatto per garantire la partecipazione, come sottolineato anche dal Presidente Mattarella”.

Ma leggiamo qualche passaggio del discorso di Mattarella: “Quale che siano le decisioni che assumeranno i partiti  è doveroso dare vita a un governo. Continuo ad auspicare un governo con pienezza di funzioni, che permetta al Parlamento di svolgere le sue attività e di rappresentare pienamente l’Italia nelle importanti decisioni da prendere in Europa. Dai partiti, nei giorni addietro è venuta richiesta di altro tempo utile per raggiungere un’intesa. Ma nel frattempo – spiega ancora Mattarella, entrando nel merito delle scelte da fare -, in mancanza di accordi, consentano che nasca un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza, quel governo si dimetterebbe per far posto a un governo politico. Qualora non si formasse questa maggioranza, il governo neutrale si concluderà comunque a dicembre, per poi andare al voto”.

“L’altra ipotesi – aggiunge il presidente – è un voto anticipato, ma si è sempre evitato di votare in estate. Si potrebbe fissare il voto in autunno, ma con la preoccupazione di non avere il tempo di elaborare e approvare la manovra finanziaria. Va considerato anche il rischio ulteriore della speculazione finanziaria sui mercati internazionali. E anche che, a legge elettorale invariata, si riproduca la stessa attuale situazione. Va tenuto anche in debito conto il tema dei tempi minimi per assicurare la partecipazione alle elezion

Al governo “neutrale”, va da sé, non crede il Movimento 5 Stelle: “Nessuna fiducia a un governo “neutrale”, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!” dice Luigi Di Maio.

Il  commento più duro arriva da Alessandro Di Battista che rimane la voce più libera del Movimento 5 Stelle: “Lo chiamano “governo neutrale”, “governo del Presidente”, “governo di tregua” etc, etc ma si tratterebbe sempre e comunque di un governo tecnico: un governo composto da personaggi non passati per le elezioni che, chiaramente, non avendo nessun rapporto con i cittadini fuori dalle Istituzioni, sarebbero in grado di compiere scelte dolorose come già avvenuto in passato. Chi, dopo aver detto NO al Movimento 5 Stelle voterà la fiducia ad un governo tecnico è semplicemente un traditore della Patria. In un Paese che intende ancora mostrarsi minimamente democratico le opzioni sono due: o un governo portato avanti da chi ha vinto le elezioni o nuove votazioni il prima possibile. Bivaccare è ignobile”.

Contrario anche Matteo Salvini: “Mattarella vuole un “governo neutrale”? Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio ‘prima gli italianì, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare. Per me, o si cambia o si vota! Conto su di voi”.

Nelle prossime ore il quadro dovrebbe schiarirsi ulteriormente.

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  • Peccato che il "meridionalista" Salvini finora non abbia accettato l'offerta grillina. Una lega a cinque stelle avrebbe certo fatto grandi cose per l'economia dell'Italia meridionale.

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