Ce lo chiediamo perché, in queste ore, il Comune di Palermo ha alzato bandiera bianca, dichiarando, di fatto, di non essere in grado di gestire la raccolta dei rifiuti e la discarica di Bellolampo. Fino a un mese fa non erano in via di saturazione anche le altre discariche dell’Isola? Non si parlava di trasferire i rifiuti in altre Regioni italiane e all’estero? Come finì?
Così, per curiosità: che fine ha fatto il Piano dei rifiuti della Sicilia? Ce lo chiediamo dopo che il Comune di Palermo ha chiesto ‘aiuto’ alla Regione perché non è in grado di gestire la raccolta dei rifiuti in città e la discarica di Bellolampo (COME POTETE LEGGERE QUI).
Ce lo chiediamo perché la sesta vasca della discarica di Bellolampo è quasi satura: a giugno, si dice – a meno che non si intentino altri ‘ampliamenti’ – non ci potrebbe più essere spazio per abbancare rifiuti del capoluogo dell’Isola.
Ce lo chiediamo perché la situazione della discarica di Bellolampo, a Palermo, non è un caso isolato: altre discariche storiche della Sicilia sono in via di saturazione.
Ce lo chiediamo perché, nei mesi scorsi, è stata ventilata l’ipotesi di trasferire una parte dei rifiuti in altre Regioni italiane e anche all’estero.
Dopo di che, da un mese a questa parte – grosso modo da quando il Presidente della Regione, Nello Musumeci, è stato nominato da Roma commissario per la questione rifiuti, con poteri speciali – di emergenza rifiuti non si parla più.
Solo Palermo è nel caos, con il secondo step della raccolta differenziata che, ormai, è diventata una barzelletta.
Ma se Palermo è in ginocchio, con il sindaco Leoluca Orlando che sta provando a scaricare tutto sulle spalle della Regione, si sa poco o nulla di quello che succede nel resto della Sicilia in questo settore.
Il Governo regionale ha trovato un modo per ritardare la saturazione delle discariche?
I “poteri speciali” del Presidente Musumeci sulla ‘munnizza’ hanno dissolto l’emergenza?
Il Governo regionale ha iniziato a ipotizzare, a umma umma, la realizzazione di nuove discariche?
Un fatto è certo: se – disastri di Palermo a parte – non si parla più di emergenza rifiuti in Sicilia, se non si parla più di trasferire i rifiuti della nostra Isola nel resto d’Italia e all’estero, qualcosa deve essere successo. O deve succedere.
L’unica cosa che ci auguriamo non succeda è il caos in tutta la Sicilia sul ‘modello’ Palermo. Per dirla con parole semplici, ci auguriamo che l’attuale Governo regionale non faccia quello che ha fatto il Comune di Palermo: cioè arrivare alla constatazione della propria inadeguatezza per provare a scaricare sugli altri – in questo caso sulla Regione – le proprie inefficienze.
Anche perché la Regione non avrebbe su chi scaricare la gestione dell’eventuale emergenza rifiuti.
Che dire? Speriamo di non leggere, tra qualche giorno, di proteste di sindaci che non sanno dove conferire i rifiuti. O, peggio, di proteste di cittadini di questo o quel centro della nostra Isola che non ne vogliono sapere di una nuova discarica…
P.s.
Una domanda al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e all’assessore Sergio Marino:
visto che la raccolta differenziata è fallita, invece di vedere marciapiedi e strade piene di rifiuti non sarebbe il caso di rimettere i cassonetti?
Ammettere i propri limiti – e le proprie insufficienze – è una manifestazione di intelligenza.
Foto tratta da lasicilia.it