Lo prevede una norma approvata dalla Finanziaria 2018. Così, dall’oggi al domani, all’insegna dell’improvvisazione – degna, in tutto e per tutto della politica che oggi governa la Sicilia – i dipendenti del Parco dei Nebrodi, come per ‘magia’, diventerebbero tecnici del Corpo Forestale. Ma un concorso pubblico per i giovani siciliani, magari laureati in scienze agrarie o forestali no?
Ci sarà tempo per leggere e commentare, insieme, la legge Finanziaria regionale 2018 approvata dal Parlamento siciliano. Ma una norma – a nostro modesto avviso folle – contenuta in questa legge omnibus della peggiore specie la vogliamo commentare subito: è la norma che dovrebbe consentire (il condizionale è d’obbligo perché Roma potrebbe impugnarla) ai dipendenti del Parco dei Nebrodi di passare, armi e bagagli, nel Corpo Forestale della Regione siciliana!
Sì, avete letto benissimo: i dipendenti del Parco dei Nebrodi (sarebbe interessante capire come sono diventati tali: hanno vinto un concorso pubblico, o sono stati assunti a umma umma, con la solita logica del precariato?) dovrebbero diventare dipendenti del Corpo Forestale.
Tutti sappiamo che il Corpo Forestale della Sicilia è a corto di personale. Bene: qualcuno – dalle parti del Governo regionale, o dalle parti del Parlamento dell’Isola – ci potrebbe spiegare perché non bandire un concorso pubblico per ‘rimpolpare’ il Corpo Forestale della Regione?
Forse perché – anche per il Corpo Forestale – gli assunti debbono passare per la vecchia politica siciliana, della serie il posto di lavoro in cambio del voto?
E chi, magari, si è laureato in Agraria – e in Sicilia ci sono due facoltà di Agraria, una a Palermo e una a Catania – non ha diritto a partecipare ad un concorso per lavorare nel Corpo Forestale della nostra Isola?
(Per la cronaca, negli anni passati, con lungimiranza, a Bivona, provincia di Agrigento, era stata creata una facoltà di Scienze forestali: ma siccome era una cosa seria è stata sbaraccata. Per mancanza di soldi. Perché in Sicilia i soldi pubblici servono per mantenere i precari, non una facoltà di Scienza forestali in un’area interna della Sicilia!).
Perché la politica siciliana continua a negare, ‘scientificamente’, ai giovani della nostra Isola un diritto sancito dalla Costituzione italiana, cioè quello di partecipare a un concorso pubblico?
Alla Regione siciliana ci sono i precari e non si celebrano i concorsi pubblici.
Nei Comuni dell’Isola ci sono i precari e non si celebrano i concorsi pubblici.
Nelle ex Province siciliane, prima di fallire (perché di fatto sono fallite: perché con i 20 milioni stanziati dalla Finanziaria siciliana falliranno lo stesso, perché solo per pagare gli stipendi ai 6 mila dipendenti servono almeno 200 milioni di euro all’anno), non si facevano concorsi perché c’erano i precari.
Negli enti regionali non si fanno concorsi perché ci sono i precari.
Le società regionali e comunali sono società per azioni controllare da Regione e Comuni per consentire alla politica di assumere senza concorsi personale pagato con il denaro pubblico: una vergogna che va in scena da anni sotto gli occhi ‘distratti’ di tutte le ‘autorità’.
Negli ospedali pubblici siciliani non si bandiscono più concorsi perché ci sono i precari.
A ‘sistemare’ la scuola ha pensato Renzi con la ‘Buona scuola’.
In pratica, in Sicilia, un giovane che si laurea in una qualunque disciplina non potrà mai partecipare a un concorso, perché, di fatto, i concorsi pubblici sono stati aboliti dalla politica, che distribuisce posti di lavoro calpestando la Costituzione in cambio di voti.
Ora, non sapendo più dove trovare posti per ‘sistemare’ i precari, vogliono intruppare il personale del Parco dei Nebrodi nel Corpo Forestale.
Ma tutto questo è normale?
Poi, volendo scendere nel particolare: i deputati dell’Ars che hanno votato questa norma ‘intelligente’ e, soprattutto, ‘rispettosa’ della Costituzione italiana, cosa pensano che siano i tecnici del Corpo Forestale? Gente che si improvvisa?
Tutti tecnici del Corpo Forestale, dall’oggi al domani…