Il “no” al piano industriale dell’AMAT è già il secondo atto presentato dalla Giunta comunale che viene ‘bocciato’ dalla commissione Patrimonio e Bilancio del Comune. E’ evidente che nella maggioranza di centrosinistra che dovrebbe sostenere l’amministrazione di Leoluca Orlando ci sono problemi. Le dichiarazioni di Ugo Forello (Movimento 5 Stelle). Sabrina Figuccia: “Mi hanno impedito di visitare gli uffici dell’AMAT”
La composizione del Consiglio comunale di Palermo sembrava fatta apposta per l’amministrazione di Leoluca Orlando. Un anno e mezzo dopo, però, sembra che le cose non stiano più così. Perché su fatti essenziali – i debiti fuori bilancio (questo è uno ‘scandalo’ che riguarda i Comuni e anche la Regione siciliana) e sulle società partecipate l’attuale Giunta comunale perde pezzi.
I grillini di Sala delle Lapidi – sede del Consiglio comunale di Palermo – dopo qualche incomprensione, sembra che abbiano ritrovato la via di un’opposizione netta. Intatti, dopo il “no” ai debiti fuori bilancio, la commissione Patrimonio e Bilancio del Comune ha bocciato anche la proposta di piano industriale 2015-2019 dell’AMAT Spa, l’Azienda comunale che si occupa del trasporto pubblico delle persone.
“Questo fatto dimostra, ancora una volta, l’incapacità cronica del Comune e dei suoi organi istituzionali, in primis Giunta e Consiglio, di esercitare un vero controllo analogo nei confronti delle proprie società partecipate, ormai allo sbando, come l’AMAT e la RAP – sottolinea Ugo Forello, capogruppo del MoVimento 5 Stelle di Palermo -. In questo senso, la mancata analisi, correzione e approvazione nei tempi del piano industriale dell’AMAT è un passaggio fondamentale. La proposta in questione è pervenuta in commissione il 26 settembre 2017, ovvero in estremo ritardo, vanificando così qualsiasi validità di un piano strategico d’impresa ‘propedeutico all’individuazione degli elementi economico tecnici necessari per il riequilibrio economico dei servizi erogati per conto del Comune di Palermo’”.
Secondo i grillini, il piano è ormai superato e obsoleto. Basti pensare che prevede introiti a favore dell’AMAT per le tariffe della ZTL pari a circa 7 milioni e 500 mila euro per il 2015 e 30 milioni di euro per il 2016.
“Come sappiamo – spiega Forello – dopo i ricorsi al TAR l’aria di estensione della ZTL è stata considerevolmente ridotta con conseguenziale riduzione degli introiti previsti, a ben meno di 5 milioni all’anno”.
L’AMAT, oltre a gestire in modo approssimativo il trasporto delle persone sugli autobus, gestisce anche i 15 Km di Tram. Quest’ultimo è un servizio dai costi elevati, imposto alla città per motivi ideologici e per giustificare una nuova ondata di appalti ferroviari che dovrebbero distruggere anche la via più importante di Palermo: via Libertà.
Sull’AMAT interviene anche la consigliera comunale Sabrina Figuccia (UDC):
“L’AMAT – chiede – è una scatola di vetro trasparente, la cui attività viene svolta alla luce del sole, oppure uno scrigno di oscuri segreti, che deve custodire chissà quali misteri inconfessabili? Questa la domanda che si è costretti a porsi dopo l’incredibile decisione dell’azienda di via Roccazzo di impedirmi di effettuare una visita ispettiva”.
Via Roccazzo, a Palermo, è la sede dell’AMAT. Aggiunge la consigliera comunale:
“Perché questa decisione? Se dovessimo applicare alla lettera quello che disse qualche anno fa il nostro ‘amato’ sindaco Orlando – “il sospetto è l’anticamera della verità” – ci sarebbe da chiedersi quali inconfessabili segreti si nascondano in via Roccazzo”.
“Perché i vertici aziendali – continua a chiedere Sabrina Figuccia – preferiscono impedire ad un consigliere comunale, e quindi rappresentante della volontà popolare, di visitare sede ed uffici, adducendo presunti problemi di sicurezza? E se è così, che razza di sicurezza viene garantita ai lavoratori se basta la presenza di un semplice consigliere comunale a portare scompiglio?”.
“Quando mi è stato negato l’accesso alla sede – racconta – ho chiamato sia il comandante della polizia municipale, sia la Digos affinché prendessero atto di quanto è successo e trasmettessero tutto alla Procura della Repubblica, che, sono certa, interverrà tempestivamente”.
“Dopo il loro intervento sul posto, comunque – conclude Sabrina Figuccia – ho chiesto ufficialmente al comandante Marchese se ritenga che ci siano gli estremi per procedere d’ufficio. Inoltre, chiederò ad Orlando se, in quel caso, il Comune non debba costituirsi parte civile in un eventuale procedimento per violazione dei diritti e delle prerogative dei consiglieri comunali”.
Quanto ai debiti fuori bilancio ‘bocciati’ dalla commissione Patrimonio e Bilancio – questo è avvenuto all’indomani di una riunione tra il sindaco e la sua maggioranza. Un incontro che avrebbe dovuto chiarire e risolvere i problemi interni al centrosinistra che governa il Comune di Palermo.
Poi, però, come già ricordato, la commissione Patrimonio e Bilancio ha ‘bocciato’ cinque debiti fuori bilancio, tutti supportati da sentenze esecutive. Questo perché, all’astensione dei consiglieri comunali della minoranza, si è aggiunta anche l’astensione di un componente della maggioranza, il consigliere Giulio Cusumano.
Morale: questi debiti fuori bilancio arriveranno in Consiglio comunale con il parere contrario della commissione Bilancio.
Aggiornamento: dichiarazione del consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli:
“Abbiamo appena bocciato in commissione Bilancio il Piano industriale Amat. Continua l’operazione ‘verità’ sui conti del Comune e le sue controllate”.
“I dati visionati e le proposte avanzate dal piano ci danno ancora una volta ragione – precisa Ferrandelli – e confermano che la nostra visione sul modello di mobilità del Comune, a partire dal piano economico dell’azienda dei trasporti, era ed è giusta e sincera. Per questo motivo abbiamo bocciato il piano Amat, un piano che prevede l’entrata in esercizio di una Ztl 2, per creare coperture economiche che non sappiamo neanche se l’amministrazione intende istituire. Una copertura quindi al momento inesistente. Un piano assurdo che mostra ancora di più quanto non ci sia nessuna progettualità e soprattutto un disallineamento con la realtà”.
“Nel piano è evidente che la situazione finanziaria al 31/12/2014 è fortemente compromessa da crediti avanzati per 66 milioni di euro. Alla quale si aggiunge la perdita strutturale, dichiarata in questi giorni, di 10 milioni di euro. Le cifre parlano chiaro: bisogna bloccare la follia del Tram – conclude Ferrandelli -. Non siamo in grado di sostenere economicamente la realizzazione di queste nuove linee e non possiamo obbligare i cittadini a ulteriori disagi, lavori e scavi che renderebbero la mobilità ancora più problematica”.