Palermo, via Tommaso Aversa (quartiere Noce): né differenziata, né cassonetti…

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E i residenti giustamente si chiedono e chiedono al Comune: e noi adesso dell’immondizia che cosa ne facciamo? Ce la teniamo in casa? Una storia incredibile. Una vicenda raccontata dalla consigliera comunale, Sabrina Figuccia. Una domanda la facciamo noi: cosa sarebbe successo se questo fosse accaduto nella Roma di Virginia Raggi?  

Provate a immaginare se, a Roma, l’amministrazione comunale di Virginia Raggi avesse lasciato un quartiere della città nell’impossibilità di conferire i rifiuti. Immaginate: si deve partire con la raccolta differenziata e quindi si tolgono i cassonetti. Poi, però, una volta tolti i cassonetti ci si accorge che, beh, c’è stato un errore, la raccolta differenziata in quel quartiere non si farà, ma intanto, da due giorni i cittadini non sanno a chi conferire l’immondizia…

Ebbene: è quello che sta succedendo: non a Roma, ma a Palermo. Dove il Comune, dopo l’esposto dei grillini sulla gestione dei rifiuti, ha deciso di accelerare sulla raccolta differenziata. Ma, a quanto pare, l’amministrazione ha pasticciato un po’ creando una situazione folle: centinaia di famiglie che, da due giorni, non sanno dove e come smaltire i rifiuti!

La storia – ribadiamo: incredibile – la racconta la consigliere comunale dell’UDC, Sabrina Figuccia:

“Vuoi cercare di essere un cittadino che rispetta le regole facendo la raccolta differenziata dei rifiuti ubbidendo agli ordini di sua maestà Leoluca Orlando? A Palermo questo non è possibile, anzi rischi di finire ‘cornuto e mazziato’. Questa la cronaca, comica se non ci fosse da piangere, di una mattinata di ordinaria follia nella zona di via Serradifalco, dove è partita (anzi sarebbe dovuta partire) la raccolta differenziata”.

Siamo a due passi da Piazza principe di Camporeale, nel popolare quartiere della Noce.

“Insieme con alcuni residenti di via Tommaso Aversa, giustamente inferociti – racconta la consigliere comunale – stamattina siamo stati praticamente al telefono cercando di risolvere il problema dei problemi: differenziata o indifferenziata? Perché, dopo che sono stati rimossi i cassonetti da via Serradifalco per via del secondo step, i poveri cristi residenti in via Aversa che dovranno fare dei propri rifiuti?”

“Ebbene – prosegue Sabrina Figuccia – la prima che ho chiamato è stata la dottoressa Calì della Rap, che si è occupata della rimozione dei vecchi cassonetti, e che mi ha dirottato verso il collega di azienda, l’ingegnere Putrone, responsabile della differenziata, il quale a sua volta mi ha detto di chiamare la Palermo Ambiente, che, in collaborazione con il Conai, ha distribuito i kit. Dopo alcune decine di tentativi di telefonate, finalmente è stato sciolto l’arcano: la via Aversa, al momento, non è ancora coinvolta nella differenziata, peccato però che i cassonetti, nottetempo, siano stati rimossi. E quindi, adesso, cosa devono fare i residenti? Boh”.

Le alternative non sono molte: o si tengono l’immondizia in casa, o non resta che girare per la città alla ricerca di cassonetti.

Tutto questo è normale?

“Ciliegina sulla torta – conclude Sabrina Figuccia – la triste e miserevole fine di quello che doveva essere un fiore all’occhiello, un cassonetto a scomparsa, di quelli cioè che finiscono sotto la sede stradale, ma che, dopo qualche mese di onorevole servizio, è finito chissà dove, lasciando una profonda buca nella strada. Forse metafora involontaria dell’Amministrazione Orlando…”.

Una domanda: ve l’immaginate cosa sarebbe successo se un fatto del genere fosse accaduto a Roma? nella Roma amministrata dai grillini della sindaca Raggi? Polemiche di qua, servizi televisivi di là.

Per fortuna che Palermo gode di buona stampa…

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