A chiedere al sindaco di Palermo di farsi da parte, per manifesta incapacità di gestione dell’emergenza rifiuti è la consigliera comunale Concetta Amella. Guarda caso, è una dei due consiglieri comunali che, nei giorni scorsi, non era presente al Consiglio comunale, quando quattro consiglieri comunali grillini hanno votato in favore della RAP, la fallimentare azienda comunale che si occupa proprio di rifiuti
Caos nella raccolta e nella gestione dei rifiuti a Palermo e Movimento 5 Stelle: dopo il voto favorevole alla TARI (espresso da quattro consiglieri comunali grillini su sei), una consigliera comunale che non ha votato a favore dell’amministrazione comunale di Leoluca Orlando, Concetta Amella (per l’appunto assente durante la seduta del Consiglio comunale della discordia insieme con l’altro consigliere comunale grillino, Igor Gelarda), chiede le dimissioni del sindaco di Palermo.
Insomma, se qualcuno pensava che a sala delle Lapidi – sede del Consiglio comunale del capoluogo della Sicilia – tutto passi dal capogruppo, Ugo Forello, ebbene, adesso è arrivata la smentita.
Ugo Forello resta il capogruppo, ma nel gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Palermo c’è spazio anche per chi pensa con la propria testa.
Leggiamo nel sito bloggandosicilia una dichiarazione della già citata Concetta Amella (nella foto sopra tratta da muag.it):
“Orlando non ha più alibi. Si impegni per rendere la gestione dei rifiuti a Palermo all’altezza della città capitale dalla cultura e proceda quanto prima alla nomina del consiglio di amministrazione della RAP, alla creazione dei centri comunali di raccolta e all’estensione della raccolta differenziata a tutta la città. Se non ne è capace prenda atto del fallimento di questa amministrazione e responsabilmente rassegni le proprie dimissioni”.
La dichiarazione di Concetta Amella arriva mentre la città, tanto per cambiare, è invasa dai rifiuti. Una crisi accentuata dal guasto all’impianto per il Trattamento Meccanico Biologico (TMB) della discarica di Bellolampo.
Per la cronaca, il trattamento biologico della frazione umida dei rifiuti è necessario per evitare di sotterrare rifiuti che, a contatto con l’acqua, produrrebbero il cosiddetto percolato, sostanza altamente inquinante.
Il guasto al TMB della discarica di Bellolampo è un fatto gravissimo, dovuto al sovraccarico dell’impianto. Ma il sovraccarico di rifiuti, che ha mandato in tilt l’impianto per il Trattamento Meccanico Biologico della discarica di Bellolampo è il frutto di scelte errate volute nel 2016 dalla Regione (Governo regionale di centrosinistra di Rosario Crocetta) e avallate, alla fine, dalla stessa amministrazione comunale di Orlando.
Con molta probabilità, il sindaco di Palermo, Orlando, ha accettato di far affluire a Bellolampo i rifiuti di un bel numero di Comuni del Palermitano per evitare un conflitto politico con un Governo regionale dello stesso colore politico della sua amministrazione comunale: il centrosinistra.
Ma la pace trovata due anni fa tra il Governo regionale di centrosinistra e l’amministrazione comunale di Palermo anch’essa di centrosinistra ha creato i presupposti per la crisi nella raccolta dei rifiuti nel capoluogo dell’Isola. Una crisi che, nei prossimi giorni, se non interverranno novità, rischia di aggravarsi.
Due anni fa – in alcuni articoli scritti da questo blog nel 2016 che potete leggere in calce è scritto con chiarezza – si sapeva che ammassando i rifiuti di alcuni Comuni del Palermitano a Bellolampo la discarica si sarebbe saturata nel giro di due anni. Eppure né la Regione, né il Comune di Palermo hanno evitato un epilogo logico.
Per non parlare del fatto che, a lungo andare, si sarebbero creati problemi all’impianto di TMB: cosa che si è puntualmente verificata.
Altrettanto fuori tempo massimo sono le critiche che il nuovo dirigente generale della Regione, Salvo Cocina, ha inviato al Comune di Palermo per segnalare le anomalie nella gestione di Bellolampo. Il fatto che Cocina sia stato nominato da poco al vertice del dipartimento Rifiuti della Regione non elimina le responsabilità della stessa Regione nella gestione di Bellolampo.
Certo, Cocina non può rispondere delle responsabilità del passato, così come il Governo regionale di Nello Musumeci non può rispondere delle responsabilità del precedente Governo.
Ma non è chiamando in causa i limiti del Comune di Palermo – che ci sono – che la Regione risolverà i problemi di Bellolampo.
In ogni caso, c’è un fatto politico positivo: il Movimento 5 Stelle del Comune di Palermo di va svegliando.
Perché se è vero che la Regione di Musumeci sembra un po’ nel pallone (COME ABBIAMO SCRITTO IERI QUI), è altrettanto vero che il Comune di Palermo ha grandi responsabilità.
Ricordiamo che, a Palermo, la sperimentazione della raccolta differenziata è partita nel 2009. L’amministrazione Orlando, che si è insediata nel 2012, avrebbe dovuto estendere la raccolta differenziata, che all’inizio riguardava 120 mila abitanti, a tutta la città.
Ma dal 2012 al 2017 – questi sono i fatti – l’amministrazione comunale Orlando di tutto si è occupata, tranne che dei rifiuti.
Sono stati i grillini – con in testa l’allora parlamentare nazionale Claudia Mannino – a dare la sveglia al Comune di Orlando con una denuncia alla Corte dei Conti.
Solo dopo la denuncia alla magistratura contabile il Comune ha iniziato ad occuparsi della raccolta differenziata che in questi giorni è stata estesa ad altre aree della città.
Ma tutto ciò sta avvenendo con notevole ritardo e in uno scenario di crisi e di confusione.
La verità è che quella di Orlando è un’amministrazione forse troppo interessata agli appalti ferroviari, che si sta occupando della crisi dei rifiuti solo dopo la denuncia dei grillini.
la presa di posizione di Concetta Amella – che rompe finalmente una fase ambigua dei grillini di Palermo – è il segnale che anche nel Movimento 5 Stelle di Palermo qualcosa sta cambiando. Finalmente in meglio.
Ecco alcuni nostri articoli del 2016:
QUI L’ARTICOLO DI BLOGGANDOSICILIA