Ormai i Comuni siciliani, per sopperire ai tagli romani e della Regione, non sanno più cosa inventarsi per fare ‘cassa’. A pagare, ovviamente, sono sempre i cittadini. Ma adesso hanno trovato il modo di fare pagare l’obolo anche ai turisti. Pagherà anche chi arriverà con la propria barca? Mah…
Leggiamo su La Sicilia on line:
“Salgono a due i Comuni delle Eolie dove da giugno a settembre si pagherà il ticket di 5 euro per sbarcare: 2 euro e 50 negli altri periodi dell’anno. Dopo Lipari, si adegua anche il Comune di Santa Marina Salina. L’unico Comune dove si potrà sbarcare senza pagare è Leni, sempre a Salina, che non ha previsto alcun ticket”.
In realtà, Leni è uno dei tre Comuni dell’isola di Salina: gli altri due sono la già citata Santa Marina di Salina e Malfa.
Ci chiediamo: un turista che arriva nell’isola di Salina da giugno a settembre paga 5 euro nel Comune di Santa Marina di Salina e non paga nulla a nel Comune di Leni? E Malfa? Si pagherà o no?
Ancora: non è un po’ singolare che le isole Eolie non trovino un’intesa per un’offerta comune?
Potrebbe essere interessante capire se questa tassa, o ticket, dovrà essere pagata dai turisti che arrivano con le proprie barche.
Ma il tema vero è un altro e si riassume in una domanda: questo balzello ha senso in una Sicilia che dovrebbe vivere di turismo?
Così, tanto per capire: i Comuni siciliani assicurano ai cittadini servizi sempre più scadenti: basti pensare a Palermo e Catania, due città sporchissime, dove l’emergenza rifiuti è ormai una regola.
Però la TARI si paga: è ed carissima. E la pressione fiscale, nei Comuni siciliani, è quasi ovunque ai massimi livelli!
E cosa si inventano adesso i sindaci siciliani? Tassa di soggiorno a come capita. Quindi non solo si ‘pelano’ i cittadini, ma adesso si colpiscono anche i turisti.
Sì, quello che ci vuole per attirare turisti…
Domani vi raccontiamo perché i Comuni siciliani – soprattutto quelli con un numero di abitanti superiore a 5 mila – rischiano di andare in tilt.
Foto tratta da nauticareport.it