Il movimento NO MUOS è tornato sulle strade della Sicilia, più vivo e vegeto che mai. E’ tornato a Niscemi per dire ancora una volta NO al vincolo militare che determina lo SPAZIO AEREO dell’Arcipelago siciliano e taglia le Ali a ogni ipotesi di libero decollo economico e culturale del popolo siciliano nel Secolo XXI
di Mario Di Mauro
Il 31 marzo, a Niscemi, il movimento NO MUOS è tornato sulle strade, più vivo e vegeto che mai. Da tutta l’Isola – con autobus e macchine (e anche biciclette) – nel più totale autofinanziamento, un serpentone colorato anche da un centinaio di bandiere indipendentiste ha risvegliato l’attenzione su questa struttura cruciale nel coordinamento di vasti scenari di guerra, dall’Africa fino al Polo Nord. Altro che Sicilia = isola remota di Bruxelles bisognosa di caritatevoli aiuti!
Non conoscono la Storia, ma anche in Geografia stanno messi male, i vari Musumeci e Armao (ma, in fondo, un po’ tutto il circo politicante, accademico e massmediale della sicilietta italienata e stracciona: è il nemico a casa nostra!).
Il cielo siciliano è un parco giochi dello Spettacolo COLONIALE, il cui destino – anche nel Secolo XXI – sembra segnato da quando, a metà del decennio scorso, l’allora Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, in visita a Pekino, bloccò apertamente l’ipotesi cinese di realizzare in Sicily e non altrove l’HUB aeroportuale più strategico sulla VIA della SETA. Sarebbe stata la svolta epocale, una occasione storica da afferrare e co-gestire alzando uno sguardo siciliano sul Mondo.
Nella “Sicilia peggio di Portorico”, questa sicilietta italienata, si fa il MUOStro che ROMAfia Capitale ha voluto a tutti i costi. Il cielo siciliano è popolato di aerei stranieri, droni coloniali e santi che non funzionano. Il vincolo militare determina lo SPAZIO AEREO dell’Arcipelago siciliano e taglia le Ali a ogni ipotesi di libero decollo economico e culturale del popolo siciliano nel Secolo XXI.
Nel movimento NO MUOS confluiscono ragioni individuali e di raggruppamenti diversi…ma la tenuta nel tempo di questo movimento profetico è assicurata anche da un nucleo storico di r/esistenti che ha preso forma all’inizio degli anni Ottanta, nell’opposizione alla costruzione della micidiale base atomica americana a Comiso. Ci si rivede, invecchiando bene e infine senza bisogno di troppe parole, bastano uno sguardo e un sorriso: “E semu cca!”.
Ma, e questa è una vittoria, centinaia di giovani muovono il NO MUOS e quella che era una mascariata scelta geostrategica che sarebbe rimasta occultata nelle nebbie fitte dello Spettacolo coloniale, è oggi, grazie a questo movimento, un fatto di pubblico dominio.
Certo, i temi salutistici – pur importanti – nella comunicazione pubblica hanno prevalso sulle ragioni geopolitiche ed Etiche dell’opposizione al Muostro, ma la semina deve dare ancora molti frutti nel Giardino dell’antimilitarismo e dell’anticolonialismo siciliano. Su questi temi può essere impostata la terza fase del movimento…che dovrà fare i conti – con modalità da inventare – col peggior nemico che possa esistere: la passività di massa, quel mix suicida di ignoranza e rassegnazione…che il movimento NO MUOS sta sfidando con coraggio da oltre un decennio.
NO MUOS! E cu c’è, c’è! Questa Terra è la nostra Terra! E la sua liberazione – nell’epoca del volo aereo- comincia dal Cielo. Come in Terra, così in Cielo.
@Niscemi, 31 marzo 2018 – Anniversario del Vespro 1282. La comunità siciliana TerraeLiberAzione.
*A conclusione del corteo sono state diffuse 500 copie del documento storico di TerraeLiberAzione sulla Rivoluzione del Vespro 1282.
Foto tratta da contropiano.org
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