La strada è sempre stata un delirio. Progettata male, realizzata alla meno peggio, è diventata però la mecca degli autovelox. Che oggi, però, non rendono più, perché gli automobilisti – che in buona parte sono sempre gli stessi – sono ormai smaliziati. Così è arrivato Scout speed, l’auto che gira con una telecamera e ti multa. Invece di aggiustare le strada svuotano le tasche degli automobilisti!
Ricordate? Ne abbiamo parlato lo scorso gennaio, quando vi abbiamo raccontato l’ultima trovata per scippare soldi dalle tasche dei cittadini: lo Scout speed, ovvero il ‘Grande fratello’ a quattro ruote che gira per le strade delle città con una telecamera e ti va a multare fin sotto casa! (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).
Bene. In attesa che tutte le città siciliane, grandi e piccole, si dotino della telecamera che scorrazza a destra e a manca per appioppare contravvenzioni, è stato deciso di piazzare questa nuova invenzione lungo la strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca.
Ovviamente – così ci dicono – a tutela dell’incolumità dei cittadini automobilisti. Per ridurre gli incidenti. E come si riducono gli incidenti automobilistici? Multando gli automobilisti!
Già sulla Palermo-Sciacca – per la precisione, strada statale 624 – ci sono gli autovelox, che da anni fanno parte dei Bilanci dei Comuni.
Ma sapete com’è: la legge vieta di nascondere gli autovelox. I cittadini vanno avvertiti. E siccome a percorrere la Palermo-Sciacca, alla fine, sono sempre le stesse persone – pendolari, agricoltori eccetera – va da sé che sono in pochi, ormai, a restare fregati dagli autovelox.
Così si sono inventati lo Scout speed: tu non lo vedi, ma lui sì. E se superi anche di un punto il limite di velocità, zact!, ‘lui’ ti appioppa la contravvenzione. Contento?
Insomma – dopo che l’Unione Europea dell’euro taglia soldi all’Italia e che il Governo nazionale, a cascata, taglia risorse finanziarie a Regioni e Comuni (le Province, buonanime, non ci sono più, fatte fallire nel nome della ‘Grande Europa unita’) – come denuncia da tempo l’Associazione dei Consumatori, per fare ‘cassa’ non sanno più cosa inventarsi.
Però lo Scout speed – grazie all’insipienza della vecchia politica siciliana, se è vero che il Governo della Regione e la maggior parte dei sindaci dei Comuni siciliani sono espressione della vecchia politica – ci consegna una nuova ‘verità’ che ci era sfuggita: non sono le strade siciliane che cadono a pezzi per mancanza di manutenzione, sono gli automobilisti siciliani che non sanno guidare nelle strade che cadono a pezzi: e quindi vanno multati!
Quindi sono questi ultimi – i cittadini automobilisti – che vanno ‘rieducati’, come nei regimi comunisti degli anni ’70 del secolo passato. Lì, allora, c’erano i ‘campi di rieducazione’; oggi, in Sicilia, è arrivato Scout speed.
Senza rendersene conto – probabilmente perché la storia non fa parte del ‘bagagliaio’ culturale di chi ha piazzato il ‘Grande fratello a quattro ruote’ nella strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca – hanno introdotto questa diavoleria in una strada che è, forse, una delle vie di comunicazione peggiori realizzate in Sicilia dalla ‘presunta’ unità d’Italia ad oggi.
Non sappiamo se sapete che negli anni ’70 del secolo passato, quando venne aperto al traffico il primo tratto di questa strada, alle prime piogge le colline di argilla si riversavano sulla carreggiata!
Il primo tratto di questa strada a scorrimento veloce restava aperto d’estate sino ai primi d’autunno. Alle prime piogge veniva chiuso e veniva riaperto solo in presenza della certezza che acqua dal cielo non ne sarebbe più arrivata: di solito questo avveniva in primavera inoltrata. Non prima, ovviamente, che i trattori avessero tolto la terra che, durante la stagione delle piogge, aveva invaso la carreggiata.
Dopo quattro-cinque anni (in Sicilia, questo lo sapete già, la pubblica amministrazione ha i suoi tempi) si scoprì – ma guarda che combinazione! – che il progetto del primo tratto (che, grosso modo, collegava il bivio di Misilbesi, all’altezza di Sambuca di Sicilia, con il bivio di Zabbia, qualche chilometro prima di arrivare a San Cipirello, venendo da Sciacca) era un mezzo disastro.
Così il tracciato venne rifatto. E dopo un altro quindicennio – forse anche un ventennio – si completarono gli altri due tratti: Sciacca-bivio di Misilbesi e, in ultimo, per ‘gentile concessione’ dell’onorata società, il tratto che va dal bivio di Zabbia fino a Palermo, passando, anzi sventrando Portella della Paglia con viadotti micidiali che, d’inverno, ghiacciati, sono uno spasso per gli automobilisti…
Non sappiamo quanti progetti sono stati redatti per questa strada (e, soprattutto, non sappiamo quanto sia costata: ma questo è un volgare dettaglio). Ma sappiamo – per esperienza diretta, visto che l’autore di questo articolo è originario di Sciacca e questa strada l’ha vista nascere, da bambino, negli anni Sessanta, quando, in attesa della realizzazione di questo ‘miracolo’ ingegneristico, per recarsi a Sciacca da Palermo si passava da Corleone e da altri sette-otto paesi – che questa strada è nata male ed è cresciuta in peggio.
Per anni la Palermo-Sciacca è stata una delle strade più pericolose della Sicilia, seconda solo alla vecchia Palermo-Agrigento (che è ancora tale, visto che i lavori su questa strada vanno avanti dai Governi regionali del centrosinistra e – ne siamo certi – si protrarranno per tutto il centrodestra…).
Un viadotto folle – dalle parti di Giacalone – con curva annessa, curve a centottanta gradi, che per una strada a scorrimento veloce sono un ‘toccasana’; e poi la carreggiata stretta, i dossi, le interruzioni e, da anni, tanti, tanti autovelox: di tutto e di più.
Il tutto in una strada percorsa da agricoltori con mezzi agricoli che rallentano il percorso (nelle mattine di giugno, se siete ‘fortunati’, potete incontrare anche qualche mietitrebbia che vi ricorda le “bionde messi”: che volete di più?).
La Palermo-Sciacca è sempre stata rischiosa: per la vita (e per le tasche, vista la presenza di autovelox sparsi qua e là, a tipo coltellata a tradimento).
Ora è arrivato anche Scout speed: pagare e sorridere…