Come spesso accade, l’unica autorità che non si è lasciata distrarre è stata la magistratura. Che, anche questa volta, è arrivata prima del Comune e, soprattutto, prima della politica. Dopo le condanne per la lottizzazione abusiva di Modello come la mettiamo con le altre inserite, addirittura!, nello Schema del nuovo Prg? E alla Sovrintendenza non sanno nulla? Intervista con Nadia Spallitta. Che racconta che…
“Quello che mi chiedo e chiedo è: come può un’amministrazione comunale derogare con una circolare a un Piano regolatore generale approvato dal Consiglio comunale e dalla Regione? Il caso della lottizzazione di via Miseno, a Mondello – vicenda culminata in un processo con condanne esemplari – è emblematico di un comportamento che a Palermo è diffuso. Non siamo davanti a un caso isolato, ma a un metodo. Com’è potuto succede e perché continua a succede tutto questo?”.
Nadia Spallitta, già presidente del Consiglio comunale di Palermo (nella passata consiliatura è stata una delle poche voci di opposizione, denunciando le magagne della passata amministrazione comunale di Leoluca Orlando), esponente della sinistra cittadina, commenta la sentenza che ha portato a una serie di pesanti condanne a carico dei protagonisti di una discussa lottizzazione a Mondello, in via Miseno (QUI IL NOSTRO ARTICOLO CON I NOMI DEI CONDANNATI E IL CONTESTO IN CUI E’ MATURATA QUESTA STORIA).
L’esponente della sinistra cittadina aveva sollevato la questione prima della sentenza, sottolineando una serie di irregolarità che sono state sanzionate con la già citata condanna dalla magistratura penale di Palermo.
Con Nadia Spallitta, che da consigliere comunale ha seguito le vicende urbanistiche del Comune di Palermo – a cominciare proprio dal disordine edilizio di Mondello, ma non solo – facciamo quattro chiacchiere.
Il sindaco di Palermo, dopo la condanna, ha detto che vuole fare chiarezza su questa storia che, a quanto pare, non è un caso isolato…
“Il sindaco Leoluca Orlando ha fatto bene a prendere posizione di questa incredibile vicenda. Ma adesso deve essere conseguenziale. Deve intervenire subito sugli altri casi uguali a quelli sanzionati dalla magistratura in via Miseno”.
Ovvero?
“C’è un principio generale che va rispettato: se il Piano regolatore generale (Prg) della città di Palermo stabilisce che, per costruire, ci vuole un Piano particolareggiato esecutivo, ebbene, bisogna rispettare questa prescrizione. Se si va in deroga a questa prescrizione si è in presenza di una lottizzazione abusiva. Non si possono costruire ville e villette in modo selvaggio senza garantire i servizi. Lo stabilisce il decreto del Ministero dei Lavori pubblici numero 1444 del 1968. Che fissa standard urbanistici minimi. Violare questo decreto, com’è avvenuto a Palermo, significa togliere un diritto alla collettività”.
Lei parla di una circolare che avrebbe consentito tutto questo.
“Esatto”.
Una circolare degli uffici amministrativi del Comune di Palermo che avrebbe aperto la via alle deroghe. Corretto?
“Esatto”.
Scusi, ma chi è il Carnelutti del diritto urbanistico di Palermo che, con una circolare, ha risolto problemi che, a quanto pare, non sarebbero stati affatto risolti?
“E’ una circolare firmata da un architetto”.
Un architetto? E che c’entra un architetto con un fatto giuridico-amministrativo?
“E’ un architetto. Si chiama Giovanni Schembari. E’ lui l’autore di questa circolare”.
E lei cosa pensa di questa circolare?
“Che, al di là dei profili penali, c’è un profilo amministrativo e giuridico relativo al rapporto tra le fonti del Diritto: una circolare, come ho già accennato, non può derogare a un Piano regolatore generale approvato dal Consiglio comunale e dal Consiglio regionale dell’urbanistica (Cru), che fa capo alla Regione siciliana”.
Scusi, a quanto pare ‘sta circolare fa testo da anni: possibile che le autorità non si siano accorte di nulla?
“E’ quello che ci chiediamo in tanti. Gli uffici tecnici del Comune di Palermo non possono non conoscere la normativa! E che dire della Regione siciliana? Mi chiedo e chiedo: come ha potuto, la Sovrintendenza, rilasciare autorizzazioni e pareri in assenza del Piano particolareggiato esecutivo? E l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, in tutti questi anni, che ha fatto? Per non parlare delle disparità che si sono create tra gli stessi cittadini”.
Cioè?
“E’ presto detto. In alcune parti della città – per esempio a Mondello, ma non solo – si è costruito basandosi su questa circolare e sui cosiddetti planovolumetrici. In altre parti del territorio di Palermo ai cittadini non è stato consentito di costruire: e chi ha costruito è stato sanzionato: l’abitazione che ha realizzata è stata considerata abusiva”.
Da qualche parte abbiamo letto che questa benedetta circolare sarebbe stata approvata dal Consiglio comunale di Palermo. E’ vero?
“No. Qui c’è una storia nella storia. Il Consiglio comunale di Palermo ha preso atto della circolare. Ma è una presa d’atto giuridicamente inesistente. L’architetto Schembari o chi per lui non può modificare il Piano regolatore generale con una circolare”.
Quanto cemento – a quanto pare in buona parte abusivo – è stato riservato a Palermo in tutti questi anni?
“Tantissimo. Quello che è successo è incredibile. Fatti avvenuti in parte con amministrazioni comunali di centrodestra e, in parte, con amministrazioni comunali di centrosinistra. Oltre alla pioggia di planovolumetrici figli di questa bizzarra circolare ci sono stati i Prustt, gli ‘errata corrige’ dei tempi del sindaco Diego Cammarata, i programmi costruttivi in verde agricolo”.
E poi, se non ricordiamo male, tutte le varianti urbanistiche approvate dal passato Consiglio comunale…
“Sì, ci sono anche quelle”.
Cemento abusivo che le ‘autorità’ amministrative – dal Comune alla Regione – fanno finta di non vedere, una politica che, tanto per cambiare – anche per questi reati – non interviene, delegando tutto alla magistratura. Più di mille alberi abbattuti, con la strage di alberi che continua: ma cos’è diventata Palermo?
“Quello che è avvenuto con il cemento abusivo è incredibile. E anche l’assalto agli alberi è incredibile. A Palermo, dopo gli anni del ‘Sacco edilizio’, il rapporto tra abitanti e alberi è tra i più bassi d’Europa. Dopo quello che hanno combinato in questi ultimi anni abbattendo oltre mille alberi il rapporto si è abbassato ulteriormente. E’ un disastro ambientale senza precedenti”.
Eppure la ‘Grande informazione’ non sembra interessata ai fatti di Palermo. Lo scorso Natale, a Roma, per l’albero di Natale del Comune che perdeva gli aghi – albero ribattezzato ‘Spelacchio’ – sono arrivati tutti i Tg. A Palermo hanno abbattuto oltre mille alberi, di recente anche un ficus di oltre cinquant’anni di vita, e non è successo nulla. Anzi, ci sono anche quelli che ironizzano su chi si preoccupa degli alberi…
“Faccio l’avvocato e non sono ferrata in materia di informazione. Ma su Mondello, ad esempio, non posso non segnalare un fatto che tutti i lettori possono visionare andando sulla rete. Mondello, dal 1995, è un’area di rilevante pregio ambientale e paesaggistico. Questo significa che avrebbe dovuto essere tutelata. Ebbene, se andate a guardare le foto di Mondello, viste dall’alto, con riferimento al 2000, raffrontandole con le foto del 2017 vi accorgerete che il cemento ha ‘inghiottito’ buona parte del verde. Un disastro!”.
Lei ha denunciato la presenza di una quarantina di plenovolumetrici inseriti nello Schema di massima del nuovo Piano regolatore generale di Palermo. Sono, se non abbiamo capito male, lottizzazioni uguali a quelle sanzionate dalla magistratura a Mondello, in via Miseno.
“Per l’appunto. Queste lottizzazioni vanno stralciate subito dallo Schema di massima del nuovo Piano regolatore. E bisogna soprattutto capire com’è stato possibile rilasciare concessioni edilizie senza il Piano particolareggiato esecutivo. Dopo di che bisogna adottare gli opportuni provvedimenti”.
Non è che lasceranno tutto così, magari in attesa di una sanatoria?
“Impossibile. Questi interventi edilizi, realizzati con le stesse modalità dichiarate illecite dalla magistratura, a mio avviso sono difficilmente sanabili, se non sono stati rispettati gli standard inderogabili relativi alla realizzazione dei servizi”.
C’è chi dice: vabbé, quella di via Miseno è una sentenza di primo grado. Di mezzo ci sono persone importanti e altre lottizzazioni. Tante altre lottizzazioni, non soltanto a Mondello, uguali a quelle dichiarate abusive dalla magistratura. Insomma, ci siamo capiti…
“Sono norme amministrative e la competenza è del Comune di Palermo con procedimenti autonomi e indipendenti rispetto ai procedimenti penali. Faccio un esempio: se fosse stata dichiarata la prescrizione dei fatti di reato, ebbene, la violazione amministrativa sarebbe rimasta. A dimostrazione che esiste un iter amministrativo che implica responsabilità”.