E’ proprio il caso di pagare 95 mila euro, più altri 20 mila euro per vitto e alloggio, a un prefetto in pensione per la gestione dei rifiuti in Sicilia? Se lo chiede e lo chiede l’ex parlamentare nazionale Claudia Mannino, oggi esponente dei Verdi siciliani
Gestione dei rifiuti in Sicilia: era proprio il caso di pagare 95 mila euro, più altri 20 mila euro per vitto e alloggio, a un prefetto in pensione? Se lo chiede l’ex parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Claudia Mannino a proposito del ritorno alla gestione commissariale dei rifiuti della nostra sempre più ‘incasinata’ Isola.
In realtà, ce lo chiediamo anche noi: se la situazione finanziaria della Regione è drammatica, come ci dicono oggi il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, perché spendere questi altri soldi? (a proposito, ma i due, fino ad oggi dove hanno vissuto che si accorgono adesso dei disastri finanziari?).
Per cinque anni Claudia Mannino è stata parlamentare della Camera dei deputati eletta in Sicilia. Eletta nel Movimento 5 Stelle, è stata messa da parte perché coinvolta nella vicenda delle contestate firme raccolte in occasione delle elezioni comunali del 2012. Un vero peccato, perché Claudia Mannino, nei cinque anni romani, ha lavorato veramente bene. Oggi è esponente dei Verdi siciliani.
A lei – tanto per tornare in tema – si deve la fine della gestione commissariale dei rifiuti in Sicilia nel 2014: gestione commissariale che andava avanti, tra appalti milionari a ruota libera, dalla fine degli anni ’90 del secolo passato.
Suo l’emendamento che ha fatto impazzire la vecchia politica siciliana nella passata legislatura: emendamento approvato dal Parlamento nazionale che ha tolto dalla ‘bocca’ dei vecchi politici siciliani la ‘greppia’ degli appalti ‘veloci’ legati alla gestione commissariale dei rifiuti.
Claudia Mannino – che nella vita fa l’architetto – conosce molte bene l’argomento rifiuti e la situazione di questo settore in Sicilia.
E infatti nel suo blog e in un comunicato scrive:
“La Sicilia necessita di competenze specifiche per risolvere la crisi dei rifiuti, l’avvio della fase di commissariamento non promette nulla di buono!
Nella Gazzetta Ufficiale del 19 marzo è stata pubblicata l’Ordinanza di Protezione civile (CHE POTETE LEGGERE QUI) che fornisce le prime indicazioni operative in conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla situazione di criticità in atto nel territorio della Regione Siciliana nel settore dei rifiuti urbani”.
Insomma, quello che ha perso il Governo di Rosario Crocetta e che lo stesso Crocetta ha più volte cercato, senza mai riuscirci, di farsi ridare da Roma – ovvero la gestione commissariale dei rifiuti – è stata invece concessa al Governo regionale di Nello Musumeci.
“Ad avviso del Governo – scrive Claudia Mannino – la gestione dei rifiuti in Sicilia necessita non solo del Commissario, in persona del Presidente Musumeci, ma anche di un soggetto preposto al coordinamento della struttura commissariale, ai fini “di monitoraggio, vigilanza e controllo”.
“Tale figura – leggiamo sempre nel blog di Claudia Mannino – è stata individuata in un Prefetto in pensione al quale viene riconosciuto un compenso lordo annuo di euro 95.000,00 oltre a circa 20.000 euro a titolo di rimborso spese per il vitto e l’alloggio”.
A questo punto l’ex parlamentare va all’attacco:
“Tre domande:
1) Ma il Governo non annovera nelle proprie fila persone dotate di un know how tecnico giuridico specifico in tema di rifiuti più corrispondente alle attività da svolgere per far uscire la Sicilia dall’emergenza?
2) Il lavoro va certamente retribuito, ma giusto riconoscere a un Prefetto in pensione 95.000 euro, quando già percepisce una cospicua pensione?
3) Chi sono gli esperti di cui intende avvalersi il Prefetto?”.
“Così come per il precedente commissariamento (a cui ho messo fine con un mio emendamento approvato dalla maggioranza nel 1000 proroghe del 2014, COME POTETE LEGGERE QUI) la situazione è talmente disastrata ed in arretrato rispetto agli standard europei e del mondo civile, che la trasparenza e l’accesso alle informazioni è il primo dei requisiti prima che un solo centesimo sia speso.
La Sicilia ha bisogno di energie che, dotate delle necessarie competenze tecniche e giuridiche, si impegnino nella risoluzione del problema.
Attendiamo risposte!”.
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