Si sapeva che il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, non avrebbe avuto una maggioranza nel nuovo Parlamento. Per un motivo semplice: perché il centrodestra non esiste più. Che fare, ora? Condannare la Sicilia all’immobilismo per cinque anni? C’è il mio ricorso al TAR che può sbloccare la situazione, liberando la Sicilia
Mettetevi il cuore in pace. Lo dico a quanti alle scorse elezioni regionali hanno votato per Nello Musumeci “perché è un uomo onesto e capace”.
Quando durante la passata campagna elettorale sentivo queste motivazioni mi tornava alla mente quel passaggio di una famosa canzone degli Squallor:
“Quelli che votano fascista perché Almirante parla bene, oh yeh…”.
Una motivazione così manifestamente infantile da rendere doloroso ad ogni cittadino informato e consapevole dovere constatare come tanta parte del nostro “popolo sovrano” non sia mai riuscito a sollevarsi al di sopra di questa concezione della politica.
Mettetevi il cuore in pace, voi che avete votato Musumeci, anche se era in compagnia di lupi, ladri, farabutti, corruttori e corrotti, infingardi e profittatori, perché Musumeci è onesto e capace.
Mettetevi il cuore in pace, voi che avete votato i “tinti” conosciuti, piuttosto che i “buoni” a conoscere perché i “tinti” li guidava Musumeci, che è onesto e capace; e voi che avete votato la “compagnia malvagia e scempia”, pur sapendo che il giorno dopo si sarebbe sbandata in cacce solitarie, perché Musumeci è onesto e capace.
Mettetevi il cuore in pace soprattutto perché l’onesto e capace Musumeci in tutta “onestà” ha detto le cose che chiunque, purché dotato di media intelligenza, aveva previsto:
“Io non ho una maggioranza politica, farò quel che potrò ma ci vorranno anni”.
E oggi abbiamo avuto la prova provata che Musumeci ha ragione e che il centrodestra è solo un modo di dire.
La conseguenza per un uomo onesto, soprattutto intellettualmente, sarebbe una e una sola: DIMISSIONI.
Figurarsi! Per non tirare le cuoia Musumeci dovrà tirare a campare. Un assessorato là, una consulenza qui, tante assunzioncelle nelle partecipate, incarichi a tignitè. C’è gente che è sulle spese, oibò! Una lenta agonia lunga 5 anni?
No! C’è una possibilità di porre fine a tanta sofferenza. Il 5 aprile prossimo il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia giudicherà su un ricorso contro l’elezione di Musumeci a presidente della Regione. E’ un ricorso che, in via principale, chiede l’annullamento in toto delle elezioni regionali trascorse e, in via subordinata, l’annullamento dell’elezione di Musumeci e la proclamazione di Giancarlo Cancelleri a presidente della Regione.
Nel ricorso si dimostra che l’elezione di Musumeci è affetta da nullità insanabile alla stregua delle elezioni a presidente della Regione di Roberto Cota in Piemonte e di Michele Iorio in Molise, elezioni entrambe annullate dal giudice amministrativo.
Si metta il cuore in pace chi vuole, ma sappiate che noi e tanti come noi il cuore in pace non ce lo metteremo né ora né mai e che il 5 aprile saremo vicini ai giudici del TAR per sostenerli in questa decisiva battaglia sociale,morale e civile!