Sta per esplodere il ‘bubbone’ delle assunzioni a umma umma nelle società regionali

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Si tratterebbe di oltre mille assunzioni effettuate nelle società e negli enti regionali in violazione di legge. Ci sarebbero problemi contabili e non solo contabili. Forse è anche per questo (ma non solo) che si è nella “impossibilità” di reperire i bilanci di decine e decine di società ed enti regionali. Da qui il blocco del primo Bilancio consolidato in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars 

In Assemblea regionale siciliana la partita si gioca su una parola: impossibilità. Se una pubblica amministrazione – in questo caso la Regione siciliana – si trova nella “impossibilità” di reperire i dati su società ed enti regionali, i dati relativi a tali società possono essere omessi dal Bilancio consolidato. Il problema è che il primo Bilancio consolidato della Regione siciliana, previsto in base alla riforma della contabilità pubblica (con sette anni di ritardo, visto che il decreto legislativo n. 118 è del 2011!) e bloccato oggi in commissione Bilancio somiglia tanto a una presa in giro.

All’appello, infatti, mancano i dati di decine e decine di società ed enti regionali. Possibile che, in sette anni, gli uffici della Regione non siano riusciti a reperire i bilanci delle società e degli enti che mancano all’appello?

La spiegazione molto più semplice è che il Governo regionale non abbia alcuna intenzione di rendere pubblici i ‘buchi’ finanziari di tali società e di tali enti: ‘buchi’, con molta probabilità, legati a cattiva gestione, sprechi e, magari, assunzioni di personale per chiamata diretta.

Non c’è da stupirsi. Va ricordato il parlamentare regionale Cateno De Luca, rieletto alle ultime elezioni, ha denunciato l’assunzione di oltre mille persone nelle società regionali in violazione di legge (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DELLO SCORSO 6 FEBBRAIO).

Si parla, lo ribadiamo, di oltre mille assunzioni (sembra che, addirittura, siano arrivate a 2 mila!). Tutti amici e parenti di politici e potenti vari. Le solite vergogne della Sicilia.

Alla fine, come avevamo previsto stamattina (COME POTETE LEGGERE QUI) il papocchio del primo Bilancio consolidato senza capo né coda è stato ”sgamato. In commissione Bilancio e Finanze ci ha pensato lo stesso De Luca a fare emergere tale incongruenza. Sulla vicenda è intervenuto anche il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri.

Per ora il Bilancio consolidato è bloccato. Il Governo si è rifugiato dietro la parola “impossibilità” di reperire i dati. Ovviamente è una scusa. In ogni caso, la parola “impossibilità” – questo lo spirito della legge – fa riferimento a qualche caso eccezionale. In Sicilia mancano i bilanci di decine e decine di società ed enti: e questa non può essere certo definita eccezionalità.

Ancora: ammesso che alcune di tali società o enti (tre o quattro, non decine e decine!) non siano nelle condizioni di presentare i Bilanci – e questo è già assurdo, perché un ente o società che vive di denaro pubblico non può non rendicontare come lo spende! – il ‘babbio’ potrà funzionare per quest’anno: il prossimo anno le ‘carte’ dovranno uscire fuori.

Insomma, per la manovra economica e finanziaria 2018 è già arrivato il primo intoppo. Il Governo ha fatto sapere che la Giunta ha approvato il Bilancio e che, a breve, la stessa Giunta approverà la Finanziaria.

In realtà, all’Ars non è arrivato nulla. Da quello che ci dicono, forse i documenti finanziari potrebbero essere pronti venerdì. Questo significa che un’altra settimana volerà via con un nulla di fatto, a parte il tentativo di cambiare il regolamento d’Aula per eliminare il voto segreto.

Ma anche su questo il cammino di Governo e presidenza dell’Ars sembra impervio. Perché mai i parlamentari si dovrebbero privare di uno strumento di democrazia? Per finire sotto ricatto degli schieramenti politici d’appartenenza?

Gli unici dati certi, in questo momento, sono la mancanza di una maggioranza in Aula a sostegno del Governo e la proroga dell’esercizio provvisorio per il mese di aprile.

 

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