Discorso semplice: se Vittorio Sgarbi se ne va vincono i grillini e perdono la faccia Berlusconi e Gianfranco Miccichè. Se Sgarbi resta assessore ai Beni culturali il presidente Nello Musumeci, dopo quanto ha detto, si può andare a nascondere (‘ammucciare’, dicono in Sicilia). Serve una soluzione intermedia. Quale? Ci stanno lavorando…
Vittorio Sgarbi si dimette? No! Viene buttato fuori dal Governo della Regione. Da chi? Dal presidente della Regione, Nello Musumeci. Anzi no. Musumeci gli ha solo detto che la sua permanenza all’assessorato ai Beni culturali è incompatibile con l’identità siciliana. Perché? Perché l’identità siciliana non è compatibile con il cesso dove Sgarbi si fa riprendere seduto mentre dileggia chi non la pensa come lui.
Ma alla fine se ne va? No. Anzi sì. Se ne va, ma non subito. C’è il magnate. Il magnate? Sì, quello che deve ‘cacciare’ i soldi per il Tempio G di Selinunte. Se Sgarbi e ne va subito il magnate non ‘caccia’ i soldi.
Quindi i siciliani sarebbero degli accattoni? I soldi del magnate in cambio delle offese di Sgarbi? No, perché poi, incassati i soldi per il Tempio G Sgarbi ne se andrà. Quindi siciliani offesi a tempo determinato o siciliani accattoni a tempo determinato?
Valentina Zafarana, capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars: “Musumeci cacci subito Sgarbi”.
E il magnate con i soldi del Tempio G di Selinunte? I piccioli servono e al diavolo l’identità siciliana!
Nello Dipaquale, deputato regionale: “Sgarbi resti al suo posto”.
Dipasquale? E chi è? Un deputato regionale del PD. Ma il PD non è all’opposizione? Sì, ma c’era, a Roma, l’accordo Renzi-Berlusconi. E quindi Dipasquale stava per entrare nel Governo in Sicilia. Tra l’altro, Dipasquale, prima di incontrare Renzi, era in Forza Italia, il partito di Gianfranco Miccichè.
Anzi, visto che il PD si sta ‘squagliando’, Di Pasquale potrebbe rientrare in Forza Italia. Magari da candidato a sindaco di Ragusa. Con Sgarbi vicesindaco con delega al Barocco Ibleo.
Anzi no, Renzi non vuole perdere deputati regionali in Sicilia.
Va bene: ma di Sgarbi che se ne fa? Musumeci che dice?
Musumeci dice e non dice. Ha detto che Sgarbi è insostenibile. Nel senso che non si sostiene più. E’ una valanga che precipita. Dove? Nello Ionio? Nella bocca dell’Etna, come un filosofo?
Ma il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che dice? Lo nominerà alla Fondazione Federico II? No, lì per ora c’è la Massoneria. La Massoneria? Vabbé cambiamo discorso.
Ma alla fine Sgarbi che fa? Se ne va a Urbino? O a Ferrara? O precipita? O va a catania, al castello Ursino? Ma è vero che, a Catania, gli vogliono fare mangiare la pasta con il nero di seppia e il pecorino? No, semmai con la ricotta salata. E se non gli piace? Gli danno un arancino!
Sì, ma non è che la si può dare vinta ai grillini che hanno chiesto la sua testa. Lo capite o no che significherebbe buttare fuori Sgarbi dal Governo della Regione? Significherebbe che Berlusconi, in Sicilia, non conta più nulla.
Però lui, Sgarbi, poteva fare a meno di dileggiare Luigi Di Maio nel cesso. Ma Sgarbi dà il meglio di è quando è al cesso. A Salemi lo sapevano tutti. Sì ma poi se n’è andato. Anzi gli hanno sciolto il Comune.
Insomma, Berlusconi non può perdere Sgarbi in Sicilia.
Già a Roma deve prendere ordini dalla Lega di Salvini. Se in Sicilia gli ‘sbarellano’ Sgarbi, beh, Berlusconi a Roma e a Milano non potrà uscire più di casa.
Meglio, fa il nonno.
Ma allora che succede? Sgarbi si dimette? Non si dimette? Lo buttano fuori? Uscirà dal Governo facendo finta di entrare? Resterà assessore ai Beni culturali senza “Identità siciliana”? E che figura farà Musumeci se Sgarbi resterà dopo che ha detto che è insostenibile?
Sì, vabbé, ma se resta Miccichè dimostra di comandare sul Governo Musumeci. Vi pare poco? E Berlusconi non perde la faccia. E Sgarbi finisce di piazzare le mostre. Già, le mostre. Perché Sgarbi è assessore alle mostre, non ai Beni culturali.
Ma alla fine resta o se ne va? Testa e croce…
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