Sarebbe veramente incredibile, per la nuova Assemblea regionale siciliana, approvare Bilancio e Finanziaria 2018 avallando gli scippi finanziari operati da Renzi e avallati dal passato Governo Crocetta e dalla vecchia maggioranza di centrosinistra. Il nuovo Governo e la nuova Ars dovranno evitare di mettere una pietra tombale sulle ignominie finanziarie perpetrate in danno dei siciliani nella passata legislatura
Si apre, oggi, una settimana politica e parlamentare che non è esagerato definire cruciale per la Sicilia. Come abbiamo letto ieri su tanti giornali on line e anche su vari blog, il presidente della Regione, Nello Musumeci, e i suoi assessori – a quanto pare ad eccezione di Vittorio Sgarbi – se ne sono andati sulle Madonie a riflettere. Meglio così: magari l’aria fresca li avrà aiutati a decidere cosa fare del Bilancio e della Finanziaria regionale 2018. Perché una cosa, a nostro modesto avviso, non dovrebbe essere fatta: mettere una pietra tombale sopra le nefandezze finanziarie che l’attuale legislatura ha ereditato dalle devastanti esperienze di Governo di Rosario Crocetta a trazione PD.
Questo blog, da quando è in rete, ha ripetutamente denunciato gli scippi finanziari operati da Roma ai danni della Regione siciliana. Scippi avallati dal Governo Crocetta a trazione PD e dalla maggioranza di centrosinistra della passata legislatura. Dai due ‘Patti scellerati’ firmati dall’allora capo del Governo italiano, Matteo Renzi, con Crocetta all’incredibile cancellazione di 5 miliardi di euro di crediti della Regione dal Bilancio della stessa Regione (più altri 5 miliardi di crediti di cui non si hanno ancora notizie precise).
Renzi ha prodotto danni incalcolabili all’Italia. Ma gli elettori italiani – che almeno in quest’occasione hanno dimostrato di essere migliori del Governo che li ha indegnamente rappresentati per cinque anni – hanno punito Renzi e il suo alleato Silvio Berlusconi.
Il PD è al 18%. Forza Italia è al 14%. I due non potranno costituire il Governo dell’inciucio per continuare a far massacrare l’Italia dall’Europa dell’euro a trazione tedesca.
Oltre ai danni che Renzi e il PD hanno prodotto in Italia, l’abbiamo già detto, ci sono i danni che Renzi e il PD – con l’avallo del PD siciliano e del centrosinistra – hanno prodotto in Sicilia. Sono i già citati scippi finanziari operati in danno del Bilancio regionale.
Va da sé che, adesso, approvare Bilancio e Finanziaria 2018 significherebbe, per la Regione siciliana, approvare una sorta di ‘condono tombale’ in favore dello Stato. Di uno Stato centrale che non ha solo svuotato le ‘casse’ dell’amministrazione regionale, ma che ha creato anche le condizioni – per fortuna non ancora irreversibili – per condannare la Sicilia alla povertà, con un’alterazione ignobile dei rapporti finanziari tra Stato e Regione sanciti dallo Statuto autonomistico siciliano del 1946.
Per fortuna né Renzi, né gli ‘ascari’ siciliani della passata legislatura sono riusciti a cambiare lo Statuto. Oltre ad avallare scippi finanziari in danno dei siciliani, hanno – in modo proditorio e truffaldino – alterato le norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto. Non è poco, ma – lo ribadiamo – non c’è nulla di irreversibile.
Chi l’ha detto che l’Assemblea regionale siciliana deve approvare Bilancio e Finanziaria 2018 entro il 30 aprile? Non sarebbe più corretto – nel nome dei siciliani – avviare una trattativa con Roma per chiedere conto e ragione delle ignominie finanziarie perpetrate ai danni della Regione siciliana da Renzi e dal PD nazionale e regionale?
Renzi e il PD sono perdenti a Roma. E il PD e il centrosinistra siciliani sono perdenti in Sicilia. Crocetta è a casa (non gli hanno nemmeno dato la ‘ricompensa’ per quello che ha fatto). Il PD siciliano è decimato. Giampiero D’Alia (quello che avrebbe dovuto rilanciare le Regioni) e Giovanni Ardizzone (l’ex presidente dell’Ars) sono a casa. E il terzo ‘scienziato’ del centrosinistra siciliano, Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussumeli conta sempre meno.
Perché tutti questi perdenti – a Roma e in Sicilia – dovrebbero veder realizzato il proprio disegno in danno della Regione siciliana, con l’approvazione, da parte della nuova Assemblea regionale siciliana, di una legge di stabilità che avallerebbe per sempre i danni prodotti alla nostra Isola?
L’appello che lanciamo non è solo al Governo, ma anche a tutte le forze politiche presenti oggi all’Ars. Già è difficile recuperare quello che Renzi, Crocetta e compagnia bella hanno tolto alla Sicilia. Ma se si approverà una manovra economica e finanziaria che avallerà i misfatti della passata legislatura sarà l’addio al recupero di quanto è stato scippato alla Regione.
Sarebbe la vittoria postuma di Renzi, di Crocetta, di Cracolici di Raciti e via continuando.
Certo, il Governo Musumeci – e noi l’abbiamo denunciato – ha già avallato lo scippo di 800 milioni di euro di IVA alla nostra Regione. Ma la partita è ancora aperta.
Titolarità e accertamento dei tributi spettano alla Sicilia.
Certo, sarà una partita difficile. Non tanto con il PD e con il Governo Gentiloni, che a Roma, ormai, contano poco. Sarà una partita con le burocrazia ministeriali, che danneggiano la Sicilia e la sua Autonomia sin da tempi di Luigi Einaudi.
La giochiamo o no ‘sta partita?
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