Sarà il TAR Sicilia, il 5 aprile prossimo, a pronunciarsi su un ricorso che punta a mandare a casa il circo equestre del Governo regionale siciliano di centrodestra. Non mancano le motivazioni giuridiche che torneremo a illustrare in questi giorni. Ma già le risse di una maggioranza che non c’è più giustificano la fine di questo Govern
“Vengo a proporle un atto di giustizia”, esordì Fra Cristoforo davanti a Don Rodrigo, perorando la causa di Lucia. Forse, più che un atto di giustizia, il 5 aprile prossimo il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia è chiamato a “un’opera di misericordia” ( “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”, ricorda Lucia all’Innominato, pregandolo di restituirle la libertà).
Spieghiamo. Il 5 aprile si discuterà al TAR il ricorso contro l’elezione a presidente della Regione di Nello Musumeci. Questo blog dedicherà ampio spazio alle motivazioni di ordine giuridico che sostengono la richiesta di annullamento delle elezioni e si augura che, attorno a questo punto archimedeo di civiltà del diritto, si uniscano tutti i siciliani di forte sentire e di buona volontà.
Perché mandare a casa il circo equestre del centrodestra sarebbe, più che un atto di giustizia, un’opera di misericordia? E soprattutto per chi?
Per i siciliani tutti che già in tre mesi di nullaggine prodotta da questa banda di incapaci litigiosi e insignificanti hanno già pagato agli stessi 30 milioni di euro delle loro tasche.
BISOGNA FERMARLI!