La mossa punta a mettere in difficoltà il Governo regionale e, in particolare, il presidente della Regione, Nello Musumeci. Ma anche l’intero centrodestra siciliano che rischia di affrontare le elezioni amministrative (in primavera si vota in oltre 130 Comuni dell’Isola) con un assessore inviso a tantissimi siciliani offesi da Sgarbi
Era nell’aria già da qualche giorno. E adesso si è materializzata: pronta, infatti, la mozione di censura per l’assessore regionale ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi. A presentarla sono i parlamentari di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle.
“Sgarbi sia sostituito immediatamente”, si legge nel comunicato dei grillini siciliani. Un atto parlamentare con il quale invitano il presidente della Regione, Nello Musumeci, a “provvedere senza indugio alla rimozione immediata ed alla sostituzione dell’assessore”.
“I continui e squallidi turpiloqui via social e le reiterate offese indirizzate, spesso in pose indecenti, ad attivisti, militanti e portavoce del Movimento 5 stelle e, soprattutto, contro Luigi Di Maio – si legge nel comunicato – uniti alla scarsissima produttività della delega assessoriale di Sgarbi si sono tradotti in un atto parlamentare che il M5S cercherà di portare in aula al più presto”.
“Sgarbi, col suo inqualificabile comportamento – afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Valentina Zafarana – ha leso il decoro della Sicilia e dei siciliani. Più volte abbiamo chiesto a Musumeci di rimuoverlo, ma finora il presidente ha fatto orecchie da mercante, o, peggio, ha affermato di non essere la sua badante. Ebbene, in questo governo non può trovare spazio uno che ha bisogno di badanti. Se la richiesta di rimozione del M5S non è bastata a Musumeci, proveremo a fargliela fare dal Parlamento attraverso la nostra mozione di censura”.
La mozione, scritta dal deputato Salvatore Siragusa e sottoscritta dagli altri 19 deputati del Movimento, ripercorre alcune delle inqualificabili uscite di Sgarbi con un “turpiloquio degno della peggiore osteria, con parolacce, epiteti e frasi che vanno oltre l’educazione e la comune buona creanza, con atteggiamenti e modi fortemente offensivi e lesivi della dignità e dell’onore…“
“L’assessore – afferma Siragusa – rappresentata istituzionalmente l’intero popolo siciliano, che pretende ed esige che i propri rappresentanti assolvano al compito cui sono demandati, come previsto dall’articolo 54 della nostra Costituzione, con dignità ed onore e con un comportamento sobrio. Tutto il contrario, praticamente, di quello che ha fatto Sgarbi in taluni frangenti. È lapalissiano, pertanto, che non può più rimanere al suo posto”.
Alla radice della mozione contro Sgarbi, oltre al turpiloquio, c’è anche la scarsissima produttività dell’assessore “che possiamo riassumere – si legge nella mozione – nel dare mandato all’amministrazione regionale di acquisire la patrimonio regionale il castello di Schisò…un po’ poco per le immense necessità di buone pratiche e di buona amministrazione di cui abbisognano i Beni culturali in Sicilia”.
“A ciò va aggiunto – conclude Siragusa – che Sgarbi, pur pesantemente sconfitto nel duello elettorale ad Acerra contro Di Maio, è stato eletto nel collegio di Ferrara e, quindi, nella migliore delle ipotesi, ci troveremmo, se Musumeci, non lo rimuovesse, un assessore a mezzo servizio, impegnato parte a in Sicilia e in parte a Montecitorio”.
Quella dei grillini è una mossa che punta a creare non pochi problemi al Governo regionale e, segnatamente, al presidente della Regione, Musumeci, che non può certo mettere fuori dalla Giunta un assessore segnalato, se non imposto, da Berlusconi e dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.
Non solo. La mozione, in quanto tale, dovrà essere discussa e votata dal Parlamento siciliano. Ciò dovrebbe avvenire prima del voto per le elezioni amministrative di giugno. Ricordiamo che si voterà in oltre 130 Comuni della Sicilia. Un bel problema per i parlamentari regionali del centrodestra, che saranno costretti a difendere un assessore regionale che ha offeso il Sud e la Sicilia (il Sud, per Sgarbi, sarebbe la “parte più improduttiva del Paese”).
Votare in favore dell’assessore Sgarbi in prossimità del voto potrebbe risultare un autogol per i parlamentari di centrodestra dell’Ars.
Di più. I grillini, con la mozione di censura, staneranno anche gli 11 parlamentari del PD all’Ars, che saranno costretti a venire allo scoperto.
Certo, il presidente dell’Ars, Miccichè, potrebbe ritardare la discussione sulla mozione di censura (con che scusa non si sa, visto che il Parlamento siciliano, in assenza del disegno di legge su Bilancio e Finanziaria 2018, fa poco o nulla). Ma questo peggiorerebbe le cose, perché i grillini glielo rinfaccerebbero giorno e notte!
Per non parlare della possibile reazione di Sgarbi, che quando si vede messo all’angolo – e in questo caso è stato messo all’angolo, che gli piaccia o no – comincia a reagire non risparmiando il dileggio…