Il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, non ha mai proposto un accordo di Governo al PD. Ha chiesto a tutte le forze politiche – e non solo al PD – di appoggiare, dall’esterno, il Governo che Di Maio ha già presentato agl’italiani e al Quirinale. Se ciò non sarà possibile e se la Lega di Salvini, a propria volta, non riuscirà a fare un Governo si tornerà alle urne
In questo tormentato post elezioni ci sono esponenti e militanti di forze politiche che fanno finta di non capire. Prima del voto del 4 marzo il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha illustrato un ragionamento lineare. Se vinceremo le elezioni con la maggioranza assoluta dei seggi – ha detto – governeremo. Se vinceremo le elezioni, ma senza conquistare la maggioranza dei seggi chiederemo a chi ci sta – e quindi a tutti – di appoggiare il nostro Governo.
Dopo di che, Di Maio, qualche giorno prima del voto, ha presentato il proprio Governo.
Quanto avvenuto dopo è noto. Il Movimento 5 Stelle ha vinto le elezioni con poco più del 32% dei voti. Non ha in Parlamento la maggioranza per formare un Governo. Così ha chiesto a tutte le forze politiche se sono disponibili ad appoggiare un Governo presieduto dallo stesso Di Maio.
Attenzione: non ha mai chiesto al solo PD di fare un accordo per un Governo: ha chiesto a tutti i partiti – e quindi anche al PD – di appoggiare un eventuale Governo presieduto da Di Maio.
Dunque non c’è la richiesta di un accordo politico con il PD. Di Maio non sta offrendo al PD di far parte del Governo andando a gestire un bel po’ di Ministeri. Questo è ciò che avrebbe voluto fare Pier Luigi Bersani nel 2013, quando ha offerto ai grillini la possibilità di entrare nel suo ipotetico Governo. I grillini, com’è noto, hanno detto no.
Oggi Di Maio – lo ribadiamo per chi non l’ha ancora capito o fa finta di non capirlo – non sta chiedendo al PD di entrare nel Governo. Sta chiedendo a tutte le forze politiche presenti nel Parlamento appena eletto di appoggiare un Governo che è già stato presentato agl’italiani e al Quirinale.
C rendiamo conto che è duro, per gli altri partiti – e quindi anche per il PD – accettare di appoggiare dall’esterno un Governo, senza acciuffare ministeri e senza poterlo condizionare.
Ma i grillini hanno detto che debbono cambiare l’Italia. E l’Italia non si può cambiare intruppando nel Governo ministri espressione della vecchia politica e, segnatamente, del PD!
Allora perché c’è tutta questa ‘cagnara’ mediatica? Semplice: perché se Di Maio non riuscirà a fare partire il Governo che ha già presentato agl’italiani e al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si tornerà alle urne, dal momento che l’Unione Europea dell’euro non vuole nemmeno sentir parlare di Governo presieduto dal leghista Matteo Salvini.
Ma il ritorno alle urne non piace al PD, che il 4 marzo ha già perso una barca di voti e che, tornando a votare, potrebbe perdere ancora voti.
E non ci dimentichiamo che Mattarella è pur sempre un politico che proviene dal PD…
E allora? E allora, pronto accomodo, si va avanti con la disinformazione, provando a sputtanare il Movimento 5 Stelle e Di Maio, dicendo che “i grillini oggi chiedono al PD quello che il PD di Bersani chiedeva ai grillini dopo le elezioni politiche del 2013”.
Cosa falsa, perché, come già accennato, i grillini e Di Maio non hanno mai parlato di un accordo con il PD.
Oltre a cercare di far passare una notizia falsa, è probabile che tutta la vecchia politica tenterà di imbrigliare i grillini, proponendo loro, magari, di cedere un paio di ministeri ai partiti che appoggeranno un Governo Di Maio.
Dubitiamo che Di Maio e i grillini cadranno in questa trappola. Come già scritto più volte da questo blog, al Movimento 5 Stelle, oggi, interessa applicare alla lettera il proprio programma, a cominciare dal reddito di cittadinanza, senza cedere su alcun punto: e senza snaturare il Governo già presentato cambiando questo o quel ministro.
Se questo sarà impossibile meglio tornare alle urne.
Del resto, non potendo dare vita a un Governo, anche alla lega di Salvini conviene andare a votare. Perché, tornando a votare, sarà una partita a due tra Movimento 5 Stelle e Lega. Con la probabile, drastica riduzione di voti per il PD e Forza Italia.
Foto tratta da formiche.net