Nella città toscana, alla fine, è intervenuta la magistratura. A Palermo non si sa come finirà. Non perché siamo all’inizio – visto che è da anni che si abbattono alberi – ma perché non sono ancora chiari i contorni, e soprattutto gli interessi, che stanno dietro a questa incredibile vicenda. Già è venuta fuori la storia dei privati. Ma siamo solo all’inizio
Il vezzo di tagliare gli alberi non è tipico solo di Palermo. Va in scena anche in altre città italiane. Dove, però, come si usa dire in questi casi, qualcuno rischia di lasciarci le ‘penne’. E’ il caso di Firenze, dove sette dipendenti del Comune sono stati rinviati a giudizio.
La storia la leggiamo in un articolo de La Repubblica di qualche giorno fa.
“Per anni – si legge nell’articolo – il Comune di Firenze non ha programmato una costante e adeguata manutenzione del patrimonio costituito dagli alberi da fusto della città. La conseguenza è che molte piante si sono ammalate, sono divenute un pericolo e sono state abbattute, anche e soggette a vincoli paesaggistici e addirittura in aree sotto tutela dell’Unesco, come piazza San Marco e piazza Stazione”.
Da qui l’inchiesta del pm Gianni Tei che coinvolge “sette dipendenti comunali, fra cui l’ex direttore della Direzione Ambiente Pietro Rubellini e l’ex responsabile del Servizio Qualità del Verde Stefano Cerchiarini. Accusa che il GIP Francesco Bagnai ha ritenuto meritevole di verifica processuale”.
Così lo scorso 27 febbraio il GIP ha rinviato a giudizio tutt’e sette i dipendenti, accusati – oltre che di deturpamento di bellezze – di danneggiamento del patrimonio nazionale (per gli abbattimenti degli alberi in piazza Stazione e piazza San Marco, in area Unesco. Ma anche di falso “per aver artatamente frazionato gli appalti per la manutenzione del verde, con ricorso alla “somma urgenza” e ad affidamenti diretti anche per interventi che sarebbero stati largamente programmabili”.
In questo articolo troviamo un parallellismo con quello che sta succedendo a Palermo da quando il Comune ha iniziato ad abbattere alberi per fare posto al Tram. Anche a Palermo ci sono state polemiche roventi e diffide. E tra qualche giorno non dovrebbero mancare gli esposti.
“Nell’inchiesta, avviata nel 2015 – leggiamo ancora a proposito di Firenze – sono entrati negli ultimi mesi anche gli esposti sugli abbattimenti eseguiti in viale Corsica… oggetto di dure polemiche. Secondo le accuse, se in passato vi fosse stata una attività programmata di ricambio e sostituzione”
degli alberi “più malandati, non sarebbe stato necessario procedere ai tagli drastici e dolorosi a cui la città ha dovuto assistere”.
Di fatto è quello che va ripetendo, da anni Gabriella Pucci, ambientalista, da sempre in prima fila nelle battaglie civiche a tutela dell’ambiente e del paesaggio. Alberi piantati male, che sembrano programmati per essere abbattuti. Di disinteresse e abbandono. E poi, zac!, i tagli!
Anche a Firenze, leggiamo sempre nell’articolo, “almeno fino al 2014 non c’è stata… una manutenzione costante, organica e programmata del patrimonio arboreo… Il pm ha depositato agli atti una intervista a Controradio del sindaco Dario Nardella, che il 3 novembre scorso, mentre infuriavano le polemiche sul taglio degli alberi, dichiarò: ‘Per venti anni a Firenze, come in tutta Italia, il verde pubblico è stato abbandonato a sé stesso'”.
A Firenze la storia è finita male. Adesso bisognerà capire cosa succederà a Palermo. Dove i danni prodotti agli alberi sono stati tanti e gravi.
Ricordiamo gli alberi abbattuti sulla Circonvallazione per fare posto a Tram. E gli alberi di Corso dei Mille abbattuti per fare posto a Tram. E gli alberi di via Leonardo Da Vinci abbattuti per fare posto al Tram.
L’elenco è lungo. E noi rischiamo di dimenticarne qualcuno.
Gli alberi di Palazzo Reale, ad esempio. Porta d’ingresso che dà su Piazza Indipendenza. Finiti! Idem per alcuni alberi che costeggiavano lo stesso Palazzo Reale.
Misterioso, poi, quello che è avvenuto nel Villino Florio, che dovrebbe essere gestito dalla Regione siciliana, assessorato regionale ai Beni culturali. Una bella mattina sono spariti tutti gli alberi! Vi sembrerà incredibile, ma hanno abbattuto 38 alberi nel silenzio generale. Una vergogna! (COME POTETE LEGGERE QUI).
A chi davano fastidio? Mistero!
E’ successo anche lo scorso anno al Foro Italico. Eritrine massacrate (COME POTETE LEGGERE QUI). E al Foro Italico è stato abbattuto anche un ficus (COME POTETE LEGGERE QUI).
Abbiamo il dubbio che la stessa cosa sarebbe avvenuta nella villetta abbandonata da oltre trent’anni in Piazza Principe di Camporeale. Dove uno strano intervento ha distrutto le radici degli alberi: un pino è già caduto e un altro è ancora in piedi, ma è già morto (QUI L’ARTICOLO).
In Piazza Principe di Camporeale a rischio non ci sono solo i pini (due, come già ricordato, già ammazzati: ricordiamo che gli alberi sono esseri viventi), ma anche un paio di ficus. Abbatteranno anche questi?
Ribadiamo: in tante parti della città si registrano attacchi agli alberi. Nessuno, fino ad oggi, ha fatto il conto esatto dei danni provocati da questi tagliatori di alberi.
Ormai non c’è zone della città dove, a un certo punto, alla chetichella, si presentano tizi che, nel giro di qualche ora, fanno fuori uno o più alberi.
Chi sono questi soggetti? Dipendenti comunali? Dipendenti di una società privata pagata dal Comune di Palermo? Francamente – come in tante, troppo cose dell’amministrazione comunale di centrosinistra di Leoluca Orlando – non si capisce più nulla!
QUI L’ARTICOLO PER ESTESO SULL’INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA PER GLI ALBERI ABBATTUTI A FIRENZE
Foto del Villino Florio tratta da Balarm.it