I siciliani hanno dato il 21% dei consensi a Forza Italia e quasi il 6% alla Lega. Se i ceti meno abbienti hanno sostenuto queste due formazioni politiche hanno fatto male, perché Nello Musumeci li sta penalizzando, confermandosi un presidente della peggiore destra classista. Dopo lavoratori della Formazione ed ex sportellisti, la mannaia del Governo regionale si abbatte anche sugli inquilini della case popolari
Il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, che è anche presidente dell’Assemblea regionale siciliana, dice che il suo partito ha vinto le elezioni perché a raggiunto il 21%. Le cose non stanno proprio così, sia perché i berlusconiani hanno perso in tutti i collegi uninominali, sia perché hanno conquistato pochi seggi. Ma il 21% c’è, questo non si può contestare. Hanno fatto bene i siciliani a dare ‘sti voti a Forza Italia e, in generale, al centrodestra?
A giudicare dall’attacco del Governo regionale siciliani ai più deboli sembra proprio di no.
Già è sotto gli occhi di tutti il ‘tradimento’ del Governo regionale di Nello Musumeci nei dipendenti dei dipendenti della Formazione professionale e dei dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali.
In campagna elettorale Musumeci aveva promesso per i primi – cioè per i dipendenti della Formazione professionale – un’Agenzia unica e la tutela del posto di lavoro. Ora, con Roberto Lagalla assessore alla Formazione professionale, è scomparsa l’Agenzia unica e la tutela dei lavoratori disoccupati è tutta da verificare.
Non parliamo degli ex sportellisti, che Musumeci ha ‘scaricato’.
La ‘news’ sociale del Governo Musumeci di queste ore – in verità poco ‘gettonata’ – è la stretta sulle famiglie povere che, in larga parte, vivono nelle case popolari. Ebbene, il Governo Musumeci ha deciso di fare ‘cassa’ anche sulla povera gente.
Lo comunica il Sunia, il sindacato degli inquilini:
“Canoni d’affitto aumentati per gli assegnatari di case popolari. A raccogliere la protesta degli inquilini, che hanno ricevuto a dicembre dall’Iacp una comunicazione di aumento del canone di locazione con l’applicazione della misura massima previsto dalla normativa, è il Sunia Palermo”.
Dice Zaher Darwish, segretario del Sunia Palermo:
“La legge regionale prevede che il canone di locazione non possa superare il 12 per cento del reddito imponibile del nucleo familiare. E l’istituto, con la comunicazione dei redditi che si fa ogni due anni, ha fissato il canone applicando il tetto massimo del 12 per cento. Questo ha comportato aumenti del canone di locazione che oscillano tra il 50 e il 70 per cento”.
Da qui la protesta delle famiglie disagiate. Il Sunia ha chiesto un incontro con il commissario dell’Istituto autonomo case popolari.
“Moltissime famiglie non sono nella condizione di pagare e ci chiedono di intervenire per riportare il canone di locazione a quanto precedentemente stabilito – aggiunge Darwish -. Riteniamo che in un momento di generale crisi economica, pur nella comprensione delle difficoltà che attraversa l’istituto, questo aumento economico sia spropositato e possa rappresentare ulteriore motivo per aggravare lo stato di morosità degli inquilini”.
“Sollecitiamo l’incontro col commissario – conclude segretario del Sunia Palermo – e attendiamo di essere convocati al più presto per trovare insieme soluzioni che possano agevolare le famiglie disagiate e anche venire incontro ai bisogni dell’istituto”.
E meno male che Musumeci, quando stava in Alleanza Nazionale, era il leader della Destra sociale…
Eh sì, molto “sociale” il comportamento di Musumeci…
Detto questo, i ceti popolari della Sicilia che continuano a votare per il centrodestra sono serviti. Bravi, continuate a votare per Forza Italia e, adesso, anche per la Lega!
Già, la Lega: è sotto gli occhi di tutti che il leader della Lega siciliana, Alessandro Pagano, rieletto al parlamento nazionale, fino ad oggi non ha speso una sola parola per i ceti più deboli che il Governo Musumeci sta penalizzando.
Della serie, non disturbare il manovratore!
Sopra, un’immagine della ZEN 2 di Palermo – Foto tratta da balarm.it