Come può un quotidiano come il Corriere della Sera semplificare la straordinaria vittoria alle elezioni politiche del Movimento 5 Stelle nel Sud, etichettandola come una sorta di attesa generalizzata per il reddito di cittadinanza (che peraltro è una cosa importante)? E il civismo? E la grande battaglia per la difesa del grano duro del Mezzogiorno e per la pasta priva di contaminanti?
Perché il Movimento 5 Stelle ha stravinto le elezioni politiche nel Sud? Il Corriere della Sera ha già trovato la risposta: il reddito di cittadinanza. Lo ha affermato lunedì sera, durante la trasmissione di RAI 1 di Bruno Vespa, Porta a Porta, il vice direttore di questa testata, Antonio Polito. E lo ribadisce in un editoriale il direttore di questo giornale, Luciano Fontana:
“I Cinque Stelle sfondano nel Mezzogiorno cavalcando la rivolta contro le vecchie classi dirigenti e offrendo il reddito di cittadinanza come soluzione alla disoccupazione di massa, soprattutto giovanile”.
Certo che il Corriere della Sera ne ha fatto di passi in avanti: passi da gigante! Altro che il Corriere di Piero Ottone che, per capire le trasformazioni dell’Italia degli anni ’70 del secolo passato, apriva le pagine a firme che, con dal giornale della borghesia milanese, sembrano lontani anni luce: per esempio, Pier Paolo Pasolini.
Oggi il Corriere, per capire che cosa succede al Sud, non ha bisogno di aprire ad alcunché: basta il grande acume del direttore e del vice direttore!
Insomma, qui nel Mezzogiorno la maggioranza, a tratti quasi assoluta, di elettori che si è recata a votare, secondo direttore e vice direttore del Corriere della Sera, avrebbe tributato il successo al Movimento 5 Stelle per avere, in cambio, il reddito di cittadinanza!
Ora, a parte il fatto che il reddito di cittadinanza è uno strumento importante che non va certo etichettato – peraltro con atteggiamento snobistico – come assistenzialismo, va detto che non può certo essere questa la sola unità di misura per spiegare una vittoria elettorale di ampia portata.
A meno che nella Lombardia un po’ leghista, un po’ berlusconiana, quasi sempre snob non abbiano deciso che qui al Sud siamo tutti degli accattoni!
Ma è proprio così? E il civismo portato avanti da migliaia di cittadini in tanti piccoli e grandi centri del Sud grazie al Movimento 5 Stelle? L’amore per i luoghi in cui si vive? Le mille battaglie di questi anni contro l’abbandono del mare, delle spiagge, delle periferie?
E ancora: le battaglie per la valorizzazione delle energie alternative? Le battaglie contro le discariche e gli inceneritori, in favore della raccolta differenziata dei rifiuti? Le battaglie per la tutela del verde pubblico? Queste cose non contano, vero?
E che dire dell’inquinamento provocato dalle industrie che lavorano gli idrocarburi presenti nel Sud, dalla Basilicata alla Sicilia? Ne vogliamo parlare? E che dire delle trivelle che ‘infestano’ il Canale di Sicilia?
Siccome non ne parla spesso la RAI – che al massimo va a fare le ‘bucce’ alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, per scovare le pecche, comprese quelle che poi svaniscono nel nulla – e siccome non ne scrive il Corriere, questi fatti non esistono? Non ci sembra.
Insomma, secondo questi signori, qui al Sud, dopo la vittoria di Di Maio e del Movimento 5 Stelle, siamo tutti in fila ad aspettare il reddito di cittadinanza?
Poi magari scopriamo che il Movimento 5 Stelle, o meglio, che i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle sono stati gli unici a seguire e ad appoggiare la battaglia portata avanti, nelle Regioni del Sud, da GranoSalus: battaglia sposata da questo blog per la difesa del grano duro, eccellenza dell’agricoltura del Mezzogiorno d’Italia.
Battaglia durissima, contro le navi che continuano a scaricare in tanti porti italiani grano estero che arriva da chissà dove, anche dal Canada: e, in questo caso, grano duro maturato, magari, a colpi di glifosato (COME POTETE LEGGERE QUI), magari ‘impreziosito’ dalla presenza di Micotossine DON (COME POTETE LEGGERE QUI).
Sapete, direttore e vice direttore del Corriere della Sera? I parlamentari nazionali grillini si sono anche impegnati a far approvare dal Parlamento la legge sulla CUN, la Commissione Unica Nazionale che dovrebbe porre fine alla vergognosa speculazione al ribasso che danneggia il grano duro del Sud Italia.
Certo, poi il Governo nazionale del PD – quello di Renzi, di Gentiloni e del Ministro delle Risorse agricole, Maurizio Martina – si è guardato bene dall’applicare questa legge: e infatti il Partito Democratico, nelle Regioni del Mezzogiorno dove si produce il grano duro, dalla Puglia alla Basilicata alla Sicilia – ha preso tanti voti…
Questi signori che da Milano pontificano sul voto nel Sud hanno mai sentito parlare della Capitanata, del pane di Matera, della Valle del Dittaino in Sicilia?
Lo sanno che i protagonisti di GranoSalus – con in testa Saverio De Bonis, ma non solo lui – e l’editore di questo blog, Franco Busalacchi, sono stati citati in Tribunale, a Roma, dalle grandi multinazionali che producono pasta in Italia? Cioè da quelle multinazionali che non riescono proprio a ‘digerire’ – è il caso di dirlo – la battaglia in favore del grano duro del Sud, per una pasta senza contaminanti?
Lo sanno che, per ben due volta, il Tribunale ha dato ragione a GranoSalus e a I Nuovi Vespri?
E’ un caso che Saverio De Bonis sia stato candidato nel collegio del Senato della Basilicata, nel Movimento 5 Stelle, e sia stato eletto?
Dietro la vittoria dei grillini al Sud – in tutto il Sud Italia – c’è solo il reddito di cittadinanza o ci sono tante altre cose che, magari, stando seduti dietro una scrivania a Milano, o dagli studi della RAI, non si vedono?
Foto tratta dal circolaccio.it
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Grazie per questo articolo! Avanti così! Le bugie della RAI e delle testate "blasonate" dei banchieri e speculatori, hanno le gambe corte ormai! Avanti tutta a riprenderci il nostro territorio e le nostre tradizioni!