“Pensiamo che mostrare gli effetti del disagio sociale, senza indagarne le cause, non sia giornalismo, ma sciacallaggio”: così i rappresentanti di tre associazioni commentano l’accoglienza, non proprio calorosa, che alcuni soggetti dello ZEN 2 – e non certo il quartiere! – hanno riservato all’inviato di Striscia la notizia, Vittorio Brumotti, alla sua bicicletta e, soprattutto, all’automobile…
Questa volta i protagonisti di Striscia la notizia sono venuti a Palermo per documentare, a quanto pare, lo spaccio di stupefacenti. Non hanno scelto un quartiere ‘alto’ (per dirla con lo scrittore Ercole Patti), ma un quartiere ‘basso’: lo ZEN 2. Dove, però, il funambolo della bicicletta, Vittorio Brumotti, e i suoi compagni di avventura non sono stati accolti bene. Anzi. Per la precisione, sono stati aggrediti a colpi di sassi e anche con un colpo di pistola che ha perforato la portiera dell’automobile.
“L’inviato di Striscia – racconta in una nota la produzione della trasmissione – si trovava nel quartiere ZEN 2, in via Costante Girardengo, per documentare come viene gestito lo spaccio di stupefacenti, quando, usciti dall’auto, lui e i suoi collaboratori, verso le 16.00 (di ieri ndr), sono stati aggrediti da un folto gruppo di abitanti del quartiere. Nei giorni scorsi il giornalista e gli operatori avrebbero ripreso diversi spacciatori tra le strade del quartiere popolare alla periferia del capoluogo siciliano. Oggi sono andati per raccogliere interviste. Insultati e minacciati di morte, si sono visti piovere addosso anche dei sassi. La troupe è rientrata nella vettura blindata per ripararsi dagli aggressori, quando all’improvviso il tetto è stato sfondato da un pesante blocco di cemento lanciato da un piano alto di una casa e la portiera è stata perforata da un colpo di arma da fuoco, pare di calibro 12″.
Brumotti non si è scoraggiato e su Instagram ha scritto:
“Un dolce saluto a tutti gli spacciatori. Avanti tutta nella nostra guerra”.
Guerra a chi? Agli spacciatori del più degradato quartiere di Palermo? Forse nel servizio che vedremo – supponiamo nei prossimi giorni – Striscia la notizia ci racconterà di chi sono le responsabilità dell’attuale degrado? Ci spiegherà il perché il Comune di Palermo – giusto per citare un esempio – non sembra occuparsi molto della ZEN 2?
Vale la pena di leggere una nota dei rappresentanti delle associazioni Laboratorio Zen Insieme, Batyk Batyk, Lievito e Handala che conoscono bene lo ZEN 2, visto che da anni sono impegnati per cercare di risolvere i problemi sociali di tale quartiere:
“Lo spaccio di stupefacenti, allo ZEN come in qualunque altro quartiere del nostro Paese, è una realtà contro cui le Istituzioni devono fare i conti. Allo ZEN queste attività non soltanto vengono contrastate, ma ogni giorno, faticosamente, c’è chi prova a costruire le condizioni per cui le risposte alle povertà siano diverse. Per fugare ogni dubbio sul fatto che lo spaccio sia una scelta, personale e censurabile, e non una delle risposte possibili alla condizione di povertà assoluta”.
“Spiace molto per l’accaduto – proseguono le associazioni – anche alla luce del rischio che si getti ombra su un lavoro costante e silenzioso di riscatto, portato avanti faticosamente insieme alla gente del quartiere. Pensiamo che mostrare gli effetti del disagio sociale, senza indagarne le cause, non sia giornalismo, ma sciacallaggio. E a pagare lo scotto dell’ennesimo sensazionalismo sullo ZEN rischia di essere ancora una volta la comunità tutta”.
“Che gli spacciatori, a Palermo come a New York, per quel poco che ne sappiamo, non gradiscano che qualcuno gli punti una telecamera addosso, sinceramente fatichiamo a considerarla una notizia. Questo quartiere negli anni si è visto raccontare dalla stampa senza particolari disagi, per questo non nascondiamo l’amarezza davanti a un’operazione che ai più smaliziati potrebbe apparire quasi pensata per far salire lo share. Un dubbio che, sinceramente, ci lascia indignati”.
“Ci auguriamo di sbagliarci – concludono i rappresentanti delle associazioni – ma non vorremmo si trattasse dell’ennesima speculazione sulla pelle della gente dello ZEN, per quella che da anni lavora in silenzio e senza pietismi per costruire il proprio riscatto”.
Scrive Saverio Cipriano sulla propria pagina facebook:
“Un cre…, bravo con la bicicletta, va da solo in uno dei quartieri più malfamati d’Italia, lo ZEN di Palermo, dove non entra nemmeno la polizia, e prova a registrare e a intervistare clienti e spacciatori quasi con atteggiamento provocatorio… ovviamente questi si infastidiscono e lanciano calcinacci, pietre e anche un colpo di fucile. Oggi la stampa nazionale sbigottita parla del caso. Ma a voi sembra normale il comportamento di Brumotti? Fare odiens, a prescindere, sembra ormai l’unico obbiettivo delle trasmissioni scandalistiche, e se poi ci scappa il morto, chi se ne frega??? #perdire”.
Scrive Sergio Lima, sempre su facebook:
“Ovviamente non è tollerabile quanto avvenuto alla troupe di #Striscialanotizia. Però chiamare ‘inchiesta’ andare con telecamera in bella mostra a inseguire lo spacciatore mi pare un tantino eccessivo eh”.
Che dire? Volendo, Striscia la notizia, se proprio vuole fare un’inchiesta sulla droga a Palermo, potrebbe occuparsi non soltanto dei disperati dello ZEN 2 che la spacciano, ma anche di chi, a Palermo, vive nei “Quartieri alti” e la droga – segnatamente la cocaina – la consuma.
Una bella inchiesta deve approfondire tutte le sfaccettature di un problema: spacciatori, certo, ma anche “utilizzatori finali”: cioè chi ‘sniffa’. A Palermo – nella ‘Palermo-bene’, che fa il paio con i “Quartieri alti” – l’inchiesta risulterebbe molto interessante. Chissà, magari se sono bravi possono ‘incocciare’ anche qualche politico siciliano particolarmente vocato per la cocaina…
Aggiornamento 1: Andrea Tuttolomondo su facebook:
La vera solidarietà dovrebbe andare alle forze dell’ordine intervenute ieri in una situazione di tensione innescata dal gesto quantomeno poco accorto, e sicuramente che nulla ha a che vedere con il giornalismo, da parte di un uomo di spettacolo. E degenerata facilmente per il contesto in cui è avvenuta. Quelle stesse forze dell’ordine impegnate quotidianamente nelle azioni di contrasto allo spaccio di droga allo Zen, e che puntualmente resocontano con le loro note questa attività, proprio per far in modo (con buona pace di un Brumotti qualunque) che la realtà difficile di quel quartiere sia nota.
La vera solidarietà dovrebbe andare a quelle persone che ogni giorno con una ostinazione che a volte sa di straordinaria follia, alzano il culo dalla sedia, prendono la propria macchina scassata e vanno da quei ragazzini dello Zen a raccontargli che i confini del mondo non finiscono in via Costante Girardengo.
Foto tratta da tv.fanpage.it