La domanda è legittima, perché diciassette anni fa Berlusconi si presentò alle elezioni con il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, gabbando siciliani e calabresi. Ora ci riprova: ed è convinto di prendere per la seconda volta in giro Sicilia e Calabria. E il Governo Musumeci, con l’assessore Falcone, gli regge il gioco… Gente seria!
Una ‘grande’ e ‘bella’ notizia arriva dalla Napoli di Peppino e Edoardo De Filippo, dove l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone (che nella passata legislatura si è messo in mostra per aver avallato un mutuo miliardario del Governo di Rosario Crocetta), ha raccolto, come leggiamo su LiveSicilia, “un’importante apertura del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, dell’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, e dell’amministratore delegato di ANAS, Gianni Vittorio Armani, nei confronti della linea esposta dalla Regione siciliana, che ritiene il Ponte sullo Stretto un’opera fondamentale per garantire continuità territoriale e sviluppo all’Isola”.
Stiamo parlando, così, tanto per capirci, del ministro Delrio che, qualche anno fa, tagliava i fondi per le ferrovie del Sud perché, spiegava, le “rocce” che ci sono nel Mezzogiorno impediscono di realizzare le opere ferroviarie (SE NON CI CREDETE POTETE LEGGERE QUESTO ARTICOLO).
Poi delle Ferrovie, che considerano il Sud un luogo dove non effettuare investimenti (e in questo la pensano come il ministro Delrio, quello delle “rocce”). (QUI UN ARTICOLO SU QUELLO CHE COMBINA TRENITALIA IN SICILIA).
Quindi del ‘capo’ dell’ANAS, che ha impiegato tre anni per iniziare i lavori del viadotto Imera crollato sull’autostrada Palermo-Catania, per non parlare della gestione delle altre strade!
E che vuole fare l’assessore Falcone? Il Ponte sullo Stretto di Messina con ANAS e Rfi. Però, sempre su Live Sicilia, Falcone mette le mani avanti:
il Ponte “va realizzato facendo contemporaneamente le altre infrastrutture di trasporto rapido e la viabilità delle aree interne, senza le quali il collegamento stabile tra le coste calabra e siciliana risulterebbe un’opera poco efficace rispetto all’investimento che richiede”.
Avete capito, siciliani? Berlusconi – che ha già preso per i fondelli Sicilia e Calabria, da capo del Governo, nella legislatura 2001-2006 – si ripresenta con la storia del Ponte.
Nel 2001 i siciliani ci sono caduti come allocchi e hanno votato in massa centrodestra: il celebre 61 a zero. E cos’hanno avuto in cambio?
La promessa del Ponte sullo Stretto non mantenuta (in cinque anni Berlusconi ha prodotto chiacchiere per Sicilia e Calabria e affari per i suoi amici). La promessa della riapertura del casinò di Taormina non mantenuta. E la promessa di sistemare i rapporti finanziari tra Stato e Regione, ovviamente non mantenuta.
Ora ci riprova con il suo ‘segugio’ catanese assessore Falcone.
Cari siciliani, voi dovete porvi una sola domanda: cosa pensa Berlusconi di voi se, dopo aver preso in giro Sicilia e Calabria diciassette anni fa, ci riprova oggi?
Foto tratta da lecodelsud.it
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