I magistrati parlano di un patto corruttivo che avrebbe portato al confezionamento di bandi di gara per l’affidamento del servizio di collegamento marittimo tra la Sicilia e le isole minori “secondo modalità collimanti con gli interessi della compagnia di navigazione”. Le domande restano sempre quelle: cosa intende fare il Governo Musumeci? Cosa intende fare l’ANAC, l’Autorità nazionale anticorruzione? Possibile che ancora una volta tutto venga lasciato sulle spalle dei magistrati?
“I Carabinieri di Palermo e di Trapani hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro (10.108.444,65 euro) a carico di Vittorio Morace, socio di maggioranza della “Liberty Lines s.p.a.” e presidente della società sportiva “Trapani Calcio s.r.l.”.
E’ quanto scrive l’agenzia di stampa Italpress che spiega:
“Il provvedimento scaturisce dall’operazione del 19 maggio 2017 in cui secondo gli inquirenti Morace, all’epoca dei fatti presidente pro tempore della società di navigazione “Ustica Lines s.p.a.”, aveva stretto un patto corruttivo con Salvatrice Severino, dirigente pro tempore dell’Assessorato ai Trasporti della Regione siciliana. L’accordo in questione avrebbe portato la dirigente a predisporre e confezionare bandi di gara per l’affidamento quinquennale del servizio di collegamento marittimo con mezzi veloci tra la Sicilia e le isole minori, secondo modalità collimanti con gli interessi della compagnia di navigazione. La dirigente avrebbe erogato in favore di “Ustica Lines s.p.a.” i 10 milioni di euro a titolo di compensazioni finanziarie per prestazioni di trasporto marittimo mai rese dalla società. A fronte di ciò la dirigente avrebbe, in cambio, ricevuto beni di lusso e ottenuto l’assunzione della figlia”.
“Il Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro preventivo dei beni mobili, mobili registrati e immobili, nonche’ delle quote azionarie e dei rapporti bancari riconducibili al Vittorio Morace. In particolare il provvedimento ha riguardato: quote dal valore nominale di 10.037.506,05 euro, pari al 97,17 % della società “Liberty Lines s.p.a.”.
Il contesto in cui si inserisce questo sequestro è – va da sè – l’inchiesta Mare Mostrum che ha consentito agli inquirenti di svelare la trama di “un vero e proprio romanzo della corruzione” che coinvolge, in maniera diretta e/o indiretta politici e gruppi imprenditoriali. Sullo sfondo una marea di soldi pubblici destinati ai collegamenti una marittimi con le isole minori e, evidentemente, gestiti in maniera ‘allegra’.
All’argomento – si tratta di una delle inchieste più pesanti degli ultimi anni proprio perchè va a toccare quell’intreccio perverso tra affaristi e politica – abbiamo dedicato un nutrito approfondimento: qui sotto in allegato trovate gli articoli sul tema.
Le domande restano sempre quelle:
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