Di fatto, Palazzo Chigi ha concesso al Governo Musumeci ciò che ha ripetutamente negato al precedente Governo di Rosario Crocetta. E’ evidente che Renzi non si fidava di Crocetta & Lumia. Mentre si fida di Musumeci. Forse perché l’accordo tra Renzi e Berlusconi è già operativo in Sicilia…
Ci risiamo. Il Governo nazionale ha concesso al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, i poteri speciali in materia di acqua e rifiuti. Per la Sicilia non è una novità, semmai è l’ennesima applicazione del cosiddetto “eterno ritorno delle stesse cose”.
Il provvedimento firmato da Palazzo Chigi è molto singolare e pone almeno due domande.
E’ un provvedimento singolare perché il Governo nazionale, a Camere sciolte (si vota tra meno di un mese per rinnovare i rappresentanti di Camera e Senato), si dovrebbe occupare di ordinaria amministrazione. I poteri straordinari concessi al Governo siciliano, come tradisce la parola “straordinari”, non sembrano molto ordinari: anzi.
La prima domanda che ci dobbiamo porre è: a cosa serviranno ‘sti poteri straordinari per l’acqua a Palermo e provincia e per i rifiuti in tutta la Sicilia? Come dice lo stesso Musumeci nel comunicato che leggerete appresso, bisogna capire “all’interno di quale perimetro” il Governo regionale si potrà muovere.
La notizia importante è questa: ma è la notizia che ancora non si conosce. E questo – visto che siamo in piena campagna elettorale – è veramente incredibile!
Se questo “stato di emergenza” dovesse configurarsi come il via libera ad appalti senza evidenza pubblica, con il ricorso ai soliti affidamenti diretti, ebbene, sarebbe un fatto politico molto grave: grave di per sé, perché gli affidamenti senza gara sono sempre discutibili; ancora più grave perché questo avverrebbe in campagna elettorale.
La seconda domanda è: perché i “poteri speciali” sono stati concessi a Musumeci, quando sono stati ripetutamente negati dal 2015 sino alla fine del suo mandato all’ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta?
La risposta è politica, ma così politica che più politica non si può.
E’ evidente che Matteo Renzi – che è quello che decide queste cose – non si fidava di Crocetta e del senatore Giuseppe Lumia.
C’è un filo che lega i ripetuti no a Crocetta (e quindi a Lumia, che di Crocetta è sempre stato alleato) con l’esclusione degli stessi Crocetta e Lumia dalle liste per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo.
Renzi ha utilizzato a proprio piacimento Crocetta e Lumia, imponendo a cinque milioni di siciliani – grazie ai ripetuti sì del Governo Crocetta – incredibili penalizzazioni, dai due ‘Patti scellerati’ al taglio di 5 miliardi di euro dal Bilancio regionale di crediti della Regione classificati precipitosamente come “inesigibili”.
Dopo aver ‘usato’ Crocetta & Lumia, Renzi li ha ‘posati’. E adesso concede a Musumeci quei poteri speciali – soprattutto sulla gestione dei rifiuti – che ha ripetutamente negato al Governo Crocetta.
C’è un secondo dato politico. Solo un ingenuo può pensare che questo passaggio non sia, per l’appunto, ‘politico’. E’ probabile che, dietro i possibili ‘magheggi appaltizi’ su acqua e rifiuti, nel nome della solita “emergenza”, sia già operativo l’accordo tra Renzi e Berlusconi.
Anche in questo caso non sfugge agli osservatori il legame politico tra l’elezione del berlusconiano Gianfranco Miccichè alla presidenza dell’Ars con il sostegno dei deputati renziani del PD e i “poteri speciali” concessi oggi dallo stesso PD renziano a Musumeci.
Ciò posto, ecco a voi il comunicato diramato ieri sera da Palazzo d’Orleans, la sede della presidenza della Regione siciliana:
“Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per il settore idrico in provincia di Palermo e per rifiuti urbani in tutta l’Isola. A chiederne il riconoscimento, con l’attribuzione di poteri straordinari, era stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, lo scorso 18 gennaio, nel corso dell’incontro con il premier Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi”.
“Nella seduta odierna – prosegue il comunicato – il governo ha deciso di nominare Musumeci commissario delegato per un anno e il dipartimento regionale Acqua e rifiuti soggetto attuatore. Alla base della decisione di Palazzo Chigi, il ‘contesto di criticità in atto in tutta la Sicilia nel settore dei rifiuti urbani con gravi rischi per l’ambiente, la salute e l’igiene pubblica’, superabile solo attraverso interventi straordinari”.
Questo è palesemente falso. Per fronteggiare il problema dei rifiuti non c’è bisogno di interventi straordinari. Bisogna solo chiudere le vecchie discariche e realizzare almeno dieci nuove piattaforme dove assemblare i rifiuti, evitando di seppellire la frazione umida e avviando la raccolta differenziata.
Alcune di queste piattaforme esistono già.
Per realizzare tali piattaforme servirà un anno circa: e per un anno, piaccia o no, i rifiuti della Sicilia dovranno per forza di cose essere trasportati in altre Regioni italiane o all’estero. Alternative non ce ne sono.
Ma per fare queste cose, lo ribadiamo, i poteri speciali non servono!
Il comunicato di Palazzo d’Orleans descrive anche Una “situazione di grave emergenza idrica’ nel territorio della Città metropolitana di Palermo, interessato da un lungo periodo di siccità”.
Anche questo è falso. Le piogge non sono state tantissime: ma ci sono state. Solo che Palermo è un Comune male amministrato.
Come questi blog scrive spesso, il Comune di Palermo lascia che finiscano in mare 350 litri al secondo di acqua della sorgente di Scillato, butta in mare 500 litri di acqua al secondo del depuratore di Acqua dei Corsari e getta nella fogna altri 270 litri di acqua depurata a Fondo Verde.
In più – lo ha denunciato ieri la CISL – non utilizza tre impianti di sollevamento dell’acqua realizzati a ridosso di tre corsi d’acqua: impianti costati una barca di soldi e inutilizzati! (QUI L’ARTICOLO).
Su questo fronte Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans hanno dimostrato di essere disinformati. O, al contrario, di essere molto informati, visto che il sindaco Leoluca Orlando, in versione tesserato del PD, è un loro sodale.
“Sono contento – afferma il presidente della Regione – che il Consiglio dei ministri abbia aderito alla nostra richiesta di concessione di poteri straordinari per poter superare le criticità causate dal gravissimo ritardo accumulato negli anni. Di questo voglio ringraziare il premier Paolo Gentiloni nel quale ho trovato un interlocutore attento e sensibile. Non si conoscono ancora, nei dettagli, le delibere, per cui bisogna attendere per capire all’interno di quale perimetro ci potremo muovere. So che sarò affiancato da due coordinatori, che avranno anche una funzione di vigilanza”.
Ed è anche logico: se ci saranno ‘cose da fare’ è bene farle insieme…
“Al di là del superamento della fase emergenziale, comunque, la Regione si è già mossa per la programmazione ordinaria delle infrastrutture, in modo tale che al massimo fra un paio d’anni questa crisi sia solo un lontano e brutto ricordo”, precisa Musumeci.
Quindi la precisazione finale:
“La decisione del governo è stata presa a seguito di diverse interlocuzioni tecniche tra la Regione siciliana e la presidenza del Consiglio dei ministri, il Dipartimento nazionale della Protezione civile, i ministeri dell’Ambiente e per la Coesione territoriale e le strutture dell’Autorità nazionale anticorruzione, nelle quali sono state approfondite le criticità rappresentate. Con successive ordinanze, emanate dal capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, saranno definite le modalità operative e organizzative”.
Della serie: se faremo delle ‘cosette’ sarà tutto in regola; c’è pure l’Autorità nazionale anticorruzione…
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