Sono finiti i tempi in cui ognuno di questi tre signori ‘spatuliava’ a destra e a manca. Adesso, di tutt’e tre, l’unico che gode ancora di consenso popolare è Giuseppe Lupo. Orlando non è riuscito nemmeno a fare la lista per le regionali. E Faraone verrà rieletto per forza d’inerzia. Ai tre non resta che spartirsi le ‘spoglie’ di Palermo, mentre Lupo dovrà provare a fare eleggere Fabio Giambrone. L’alleato Totò Cardinale da tenere nascosto per non irritare la borghesia panormita con la puzza sotto il naso…
La Regione l’hanno persa. Gli è rimasto il Comune di Palermo e la ‘Città metropolitana’ del capoluogo dell’Isola, ovvero l’ex Provincia, dove Leoluca Orlando rimane presidente senza che nessuno l’abbia eletto. Questo grazie a un pronunciamento del CGA (Consiglio di Giustizi Amministrativa) che, nello sfascio della politica siciliana, ormai blocca anche le leggi approvate dall’Ars. Figuriamoci! Visto che ormai non c’è altro, ai tre non rimane che tenersi strette queste poltrone, visto che dalle elezioni politiche del 4 marzo potrebbero arrivare brutte notizie.
Sì, i tre: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il sottosegretario uscente del PD, Davide Faraone, e il parlamentare regionale Giuseppe Lupo. Tre soggetti non hanno ormai molte ‘cartuccie’ da sparare. I tre da qualche tempo camminano insieme. In realtà, ad andare insieme, ormai da qualche anno, sono Orlando e Lupo. Faraone si è aggiunto in questa campagna elettorale.
Ce n’è anche un quarto, che però almeno a Palermo, non va ‘esibito’: Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussumeli. E’ loro alleato, ma nel capoluogo della Sicilia la cosa va tenuta nascosta, almeno in quest’ultimo mese di campagna elettorale.
Si sa: Orlando, a Palermo, è alleato di Rifondazione comunista e, soprattutto, pensa ancora di prendere i voti dei radical chic della sinistra panormita ca ‘a panza china: gente con la puzza sotto il naso che ha sempre votato Orlando perché ‘alternativo’: farsi vedere insieme con Cardinale, per il sindaco di Palermo – e soprattutto per il suo candidato alle elezioni politiche, Fabio Gianbrone – sarebbe esiziale…
Insomma: ‘Totò’ Cardinale c’è, ma non si vede… Un po’ di ipocrisia, ogni tanto, non guasta.
Dei tre, ormai, l’unico che ha i voti è Giuseppe Lupo. Gli altri due, ormai, sono ‘a pane e acqua’. Orlando è stato rieletto sindaco in una competizione elettorale dove è successo di tutto e di più (SE LEGGETE QUI VI FATE UN’IDEA…). Ma poi, alle elezioni regionali, non è riuscito a fare nemmeno la lista!
Sorvoliamo su Faraone. Se oggi si dovessero celebrare le primarie del PD ci sarebbe da ridere…
Domani i tre si presenteranno nella sede di Palermo del PD. Terranno una conferenza stampa. Su che cosa? Ci saranno i candidati, naturalmente del Partito Democratico: cioè i renziani, visto che i non renziani non sono stati candidati.
Che dire? E’ bello pensare agli esponenti della buona borghesia orlandian panormita che, oggi, si ritrovano renziani! Che ‘delizia’, per loro.
Provate un attimo a pensare alla faccia di chi – almeno a parole – si è sempre pronunciato contro il Jobs Act, contro la legge sulla ‘Buona scuola’, contro lo smantellamento dello Statuto dei lavoratori e, adesso, si ritrova a votare un candidato – Fabio Giambrone – che, alla fine, è espressione piena del renzismo!
Non li vogliano nominare per carità di patria: ma conoscendone almeno un centinaio tra Rifondazione comunista di Palermo, ‘pezzi’ di SEL, ex ‘Potere operaio’, ex Verdi, ex Rete, insomma, ex di qua e di là, beh, non riusciamo proprio a immaginare come faranno, il prossimo 4 marzo, a sbarrare la scheda elettorale sapendo che voteranno per Renzi e i suoi accoliti, ovvero le pecore del PD renziano…
Foto tratta da pclavoratori.it
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