Invece di attaccare in modo scomposto Renzi e anche persone che non hanno nulla a che vedere con i fatti politici odierni, l’ex presidente della Regione dovrebbe raccontare il vero volto di Matteo Renzi, svelando i retroscena di almeno tre vicende che hanno penalizzato la Sicilia: i due ‘Patti scellerati’ che ha siglato con l’allora capo del Governo e la cancellazione abusiva di 5 miliardi di crediti dal Bilancio regionale
Da alcune ore – per la precisione, da quando ha appurato che non è candidato nel PD alle elezioni politiche nazionali del 4 marzo – l’ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, spara a zero a ripetizione su Renzi e sul Partito Democratico. Nessun ragionamento politico, solo questioni personali (ma la politica è questo?) e offese.
Ha anche attaccato in modo scomposto un candidato di Messina – il rettore dell’università della Città dello Stretto, il professore Pietro Navarra, candidato del PD – tirando fuori una storia di oltre sessant’anni fa relativa a un suo parente (COME POTETE LEGGERE QUI). Storie ormai sepolte che nulla hanno a che vedere con il presente.
Ma per Crocetta, in queste ore, tutto fa brodo pur di attaccare a testa bassa Renzi e il PD.
Tra l’altro, a proposito della sua mancata candidatura a Messina e dintorni, l’ex presidente della Regione dimentica che, alle recenti elezioni regionali, avrebbe dovuto essere candidato proprio nel collegio di Messina: ma la documentazione relativa alla sua lista risultò carente e la sua candidatura è sfumata…
Insomma: non si è candidato a Messina in occasione delle elezioni regionali e si lamenta di non essere stato candidato a Messina per le politiche del prossimo 4 marzo? Mah…
Tra l’altro, non comprendiamo il perché un uomo politico che non mantiene gli impegni che assume con gl’italiani dovrebbe, poi, mantenere le promesse con Crocetta!
Renzi è quello che è e ormai lo sanno pure le pietre: Renzi è l’uomo politico che, durante la campagna elettorale per il referendum sulle riforme costituzionali volute dal suo Governo e dal Parlamento di ‘nominati’, diceva:
“Se perdo il referendum lascio la vita politica”.
Ha perso il referendum ed è ancora lì, seduto sulla poltrona di segretario nazionale del PD, e non ne vuole sapere di mollare.
Per non parlare dell’ex capo del Governo, Enrico Letta, al quale inviò un celebre messaggio:
” #enricostaisereno”.
Della serie, mai e poi mai prenderò il tuo posto a Palazzo Chigi e poi l’ha sostituito nonostante avesse affermato che lui, alla guida del Governo italiano, sarebbe andato solo dopo il voto degli elettori!
Ora arriva lei, Rosario Crocetta da Gela, ex disastroso presidente della Regione siciliana, e pretende che, almeno con lei, Renzi sia leale: ma non le sembra di essere un po’ presuntuoso?
Ci permettiamo di darle un consiglio: invece di continuare con le offese personali, faccia un ragionamento politico. Racconti, per esempio, i retroscena di tre vicende che hanno massacrato le finanze regionali: i due ‘Patti scellerati’ che lei ha firmato con Renzi e l’incredibile storia della cancellazione di 5 miliardi di crediti dal Bilancio della Regione.
Lei – questo lo dobbiamo riconoscere – è stato forse l’unico dirigente del PD siciliano che, qualche volta, ha provato ad opporsi alle scelte antisiciliane adottate dall’ex commissario dei conti della Regione per conto di Renzi, Alessandro Baccei.
Bene: racconti ai siciliani il perché, nel giugno del 2014, ha siglato il primo ‘Patto scellerato’ con Renzi, facendo perdere alla Regione siciliana circa 5 miliardi di euro. La firma di questo assurdo ‘Patto’ gli è stata imposta? E da chi? Le hanno raccontato una verità parziale per carpirle la firma?
Ci racconti com’è maturata l’idea di cancellare dal Bilancio della Regione – correva l’anno 2015 (COME POTETE LEGGERE QUI) – circa 5 miliardi di euro di crediti. Perché avete fatto questo pur sapendo che i creditori non avevano fornito notizie agli uffici della Regione circa lo stato di tali crediti?
Ci racconti perché, nel giugno del 2016, ha firmato il secondo ‘Patto scellerato’ con Renzi, addirittura con l’avallo di un voto del Parlamento siciliano (voto espresso dalla maggioranza di centrosinistra). (QUI POTETE LEGGERE L’INCHIESTA IN TRE PUNTATE DI FRANCO BUSALACCHI SU QUESTA VERGOGNA CHE HA PENALIZZATO 5 MILIONI DI SICILIANI)
Questi sono gli argomenti che deve chiarire. Perché questi sono gli argomenti che possono inchiodare Renzi al cospetto dei siciliani, non certo le offese scomposte a destra e a manca.
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