Renzi, Gentiloni e la Boschi: hanno affamato la Sicilia, ora vogliono i voti dei Siciliani!

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Cosa pensano il capo del Governo, Paolo Gentiloni, e la sottosegretaria, Maria Elena Boschi, dei Siciliani? Ce lo chiediamo perché, dopo aver portato la Sicilia (insieme con Renzi) agli ultimi posti in Italia e in Europa, si candidano nella nostra Isola. Perché un Siciliano dovrebbe votare Gentiloni, la Boschi e, in generale, il PD? La domanda, più che politica, è ‘psicanalitica’…

La cosa più incredibile è la candidatura, in Sicilia, di Maria Elena Boschi! Volendo, la sua presenza nelle liste del Trentino Alto Adige è, alla fine, corretta. Questa Regione autonoma è una delle più ricche d’Italia e il Governo di centrosinistra non ha certo penalizzato i trentini. Anzi. Giusto, politicamente corretto, insomma, che il PD renziano mandi lì la Boschi a ‘riscuotere’.

Ma in Sicilia, dopo tutti i danni fatti Governo nazionale in combutta con il Governo regionale di Rosario Crocetta a trazione PD, Renzi, Gentiloni, Maria Elena Boschi e compagnia bella che cosa pensano di ottenere? I voti di 5 milioni di Siciliani che hanno economicamente e socialmente ‘incaprettato”?

La domande sono interessanti non soltanto sotto il profilo politico, ma anche ‘psicanalitico’. E’ necessario provare a capire che cosa pensano dei Siciliani Renzi e l’attuale capo del Governo nazionale, Paolo Gentiloni, altro esponente del Partito Democratico, e Maria Elena Boschi.

Proviamo a riassumere le penalizzazioni che, dal 2014 ad oggi, il Governo nazionale ha appioppato alla Sicilia d’accordo con il Governo regionale di Crocetta.

Dal 2014 ad oggi, per quattro anni, il Governo nazionale ha tolto al Bilancio della Regione siciliana un miliardo e 300 milioni di euro all’anno. Fatti quattro conti, per ‘risananare’ il Bilancio della Stato che non si risana mai, la Regione siciliana, in quattro anni, ha subito un sistematico scippo di oltre 5 miliardi di euro!

Nel giugno del 2014 l’allora presidente della Regione, il già citato Crocetta, sigla con l’allora capo del Governo Renzi il primo ‘Patto scellerato’ che fa perdere alla Regione siciliana circa 5 miliardi di euro (poi si scoprirà che, pentendosi di quello che aveva combinato, Crocetta si precipiterà a Roma per cercare di fare marcia indietro: ma gli risponderanno picche!).

Nell’ottobre del 2015 il Governo Crocetta, con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra a trazione PD del Parlamento siciliano, cancella dal Bilancio regionale 5 miliardi di crediti che la Regione vantava verso soggetti pubblici e privati. Di fatto, ogni siciliano, senza saperlo, ha perso mille euro! (COME POTETE LEGGERE QUI). La cosa incredibile è che, ancora oggi, non si conoscono i nomi dei soggetti ai quali la Regione siciliana governata dal centrosinistra ha ‘regalato’ questi soldi!

Nel giugno del 2016 – forse con la promessa di una candidatura alle elezioni nazionali – Crocetta firma un secondo ‘Patto scellerato’ con Renzi creando le condizioni per ulteriori, pesantissime penalizzazioni ai carico di 5 milioni di Siciliani (QUI LA NOSTRA INCHIESTA CHE ILLUSTRA IL SECONDO PATTO SCELLERATO PERALTRO APPROVATO DAL PARLAMENTO SICILIANO A MAGGIORANZA DI CENTROSINISTRA E DALò PARLAMENTO NAZIONALE CON IL VOTO FAVOREVOLE DEI PARLAMENTARI NAZIONALI DI CENTROSINISTRA ELETTI IN SICILIA!).

Grazie al secondo ‘Patto scellerato’, sono state riscritte le norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto. Morale: una parte sostanziosa dell’IRPEF e dell’IVA che spettano alla Regione siciliana vanno a Roma! ‘Ascarismo’ alla stato puro!

A questi scippi si devono aggiungere i quasi 600 milioni di euro di fondi della sanità siciliana all’anno che lo Stato si tiene dal 2009. Fino ad oggi – considerato anche il 2018, lo Stato ha rubato alla sanità siciliana 600 milioni di euro di fondi (COME POTETE LEGGERE QUI).

Pensate cosa succederebbe se qualcuno andasse a raccontare ai medici che lavorano nella sanità pubblica siciliana, con il contratto bloccato da otto anni, con i turni massacranti ai cui sono sottoposti per mancanza di personale medico che lo Stato, con il consenso dei Governi regionali , ruba alla sanità siciliana 600 milioni di euro all’anno!

Le condizioni difficili in cui versa la sanità pubblica siciliana (i grandi privati che operano in Sicilia, invece, se la passano benissimo: per loro niente tagli: pensate che per foraggiare con oltre 100 milioni di euro all’anno l’ISMETT sono intervenuti Renzi, il Ministro Graziano Delrio e il sottosegretario Davide Faraone: tutti soggetti da votare, soprattutto per chi è di sinistra…) sono solo uno degli effetti dei tagli alla Sicilia voluti dai Governi Renzi e Gentiloni e avallati dal passato Governo regionale del PD.

Ci sono altri effetti nefasti.

I Comuni dell’Isola sono in grandissima difficoltà, tanto che molti servizi – compresi alcuni servizi essenziali – non vengono più assicurati alla collettività. E’ il caso dei servizi agli anziani e ai disabili. Si tratta delle categoria deboli che non si possono difendere e che restano silenziose (a parte i disabili gravi di Palermo che hanno provato in tutti i modi a farsi ascoltare).

Le Province sono senza soldi e hanno problemi a pagare gli stipendi al personale. A causa del fallimento sostanziale delle Province le strade provinciali sono state abbandonate. Per non parlare degli edifici scolastici, la cui manutenzione era a carico delle Province. Chi è che si fa carico delle manutenzioni degli edifici scolastici? Chiedetelo ai presidi…

Non ci sono soldi per pagare i precari dei Comuni (anche se non mancano le promesse di stabilizzazioni).

Non ci sono soldi per gli operai della Forestale (anche se la FLAI CGIL, nei giorni scorsi, dopo otto anni, ha scoperto che gli operai si potrebbero stabilizzare… (COME POTETE LEGGERE QUI).

I titolari delle discariche private si sono arricchiti, ma i siciliani pagano una TARI salatissima e oggi, grazie alle politiche dissennate dei Governi di centrosinistra, non si sa più dove mettere i rifiuti!

I Siciliani ancora non lo sanno, ma dopo le elezioni – grazie ai Governi nazionali e regionali di centrosinistra – pagheranno una TARI ancora più ‘salata’ perché, per almeno un anno, la Sicilia dovrà esportare i propri rifiuti in altre Regioni italiane o all’estero (con costi elevatissimi!). Questo avverrà dopo le elezioni: il tempo per votare PD c’è…

Grazie ai Governi nazionali e regionali di centrosinistra la Sicilia, sotto il profilo economico, la Sicilia è ultima in Italia e tra le ultime Regioni d’Europa. In Sicilia ‘brillano’ i giovani disoccupati e le donne disoccupate.

L’elenco potrebbe continuare con la crisi dell’agricoltura, con la presa in giro sulla ‘riapertura’ dello stabilimento automobilistico di Termini Imerese (COME POTETE LEGGERE QUI), con la crisi della pesca e dell’artigianato e via continuando.

Ebbene, con questi risultati la Boschi e Gentiloni si presentano al cospetto dei Siciliani: perché?

E’ evidente che pensano che i Siciliani non sappiano e non capiscano queste cose. Sì, ci sono i mezzi d’informazione on line: ma loro, i ‘capi’ del PD, pensano che in Sicilia ci siano ancora persone che, per motivi disparati (o disperati?), sarebbero disposti a votare PD.

Pensano, i ‘capi’ del PD romano che, avendo tolto Crocetta e l’ormai ex senatore Giuseppe Lumia – che nel PD siciliano vengono additati come i simboli del fallimento del Governo regionale di centrosinistra, gli unici ‘capri espiatori’ – i siciliani che votano ancora a sinistra diranno:

“Vabbé, almeno hanno levato Crocetta e Lumia (COME POTETE LEGGERE QUI). Quindi…”.

Il dubbio, insomma, è che nell’immaginario del PD siciliano e, soprattutto del PD romano, i Siciliani siano visti come un popolo di incapaci di leggere i dati dell’attuale disastro economico e sociale della Sicilia.

Sarà così?

 

 

 

 

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