E’ arrivata la conferma da parte dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR che, a proposito dell’inceneritore di rifiuti di Pisa: ci sono pericoli per la salute umana. La notizia dà ragione e forza agli abitanti della Valle del Mela, in provincia di Messina, che si battono contro il folle progetto di un inceneritore di rifiuti. Grazie alla magistratura europea la Sicilia si è salvata da quattro grani inceneritori di rifiuti!
Il dubbio è nell’aria da tempo. Ma adesso un’istituzione scientifica a tutto tondo ha messo nero su bianco la notizia, che riguarda l’inceneritore di Pisa:
“Non vi è più alcun dubbio: vivere nella zona dell’inceneritore di Ospedaletto (Pisa) comporta seri rischi per la salute con ospedalizzazioni e decessi”.
A rivelarlo è un’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
“Un’indagine molto attesa (da quasi due anni) – leggiamo nel quotidiano on line Il Tirreno, edizioni di Pisa – e che denuncia come ‘gli eccessi di mortalità e ricoveri per alcuni tumori del sistema linfo ed emopoietico necessitano di un ulteriore approfondimento’. I tumori trachea-bronchi-polmone emersi in associazione con l’inceneritore non sono trascurabili nonostante si tratti di patologie multifattoriali. Ed anche per questi decessi (per entrambi i sessi) è necessario un ulteriore approfondimento. L’indagine epidemiologica non è un verdetto sull’opportunità o meno di procedere con la nuova centrale a biomassa di Cippato nonostante molte forze politiche ed i cittadini di Ospedaletto abbiano già manifestato il loro ostracismo”.
I dati che emergono dall’indagine sono preoccupanti: la mortalità tra gli uomini segnala un +9%, le malattie respiratorie acute tra le donne un +152%, il tumore del sistema linfo emopoietico tra gli uomini un +79%. A queste patologie si aggiungono problemi al sistema circolatorio.
L’indagine non rivela problemi per i bambini nati prematuramente. E non vi sarebbe alcuna correlazione tra alcune malformazioni congenite e l’esposizione sia all’inceneritore, sia agli impianti industriali.
“L’indagine, però – leggiamo ancora nel giornale on line toscano – richiama un precedente studio fatto nel 2002, sempre da fisiologia clinica del CNR in cui si evidenziavano eccessi di ricoveri per leucemie tra le donne e per linfoma non-Hodgkin e tumori del sistema nervoso centrale tra gli uomini. L’indagine non è di per sé esaustiva ossia necessita, come la stessa ricerca evidenzia, di ulteriori approfondimenti. Inoltre gli estensori di questa analisi stimolano l’azienda Usl Toscana Nord Ovest e l’Arpat ad un incontro confronto produttivo”.
Osservando solo questi dati la Sicilia può tirare un sospiro di sollievo. Ricordiamo che, nella nostra Isola, nella seconda metà del 2000, stavano per essere realizzati ben quattro termovalorizzatori (inceneritori che producono energia dalla combustione degli stessi rifiuti).
Alla realizzazione di quattro termovalorizzatori si era arrivati dopo una lottizzazione consociativa tra centrodestra (all’epoca dei fatti al Governo della Regione siciliana) e centrosinistra (che fingeva di fare opposizione).
Uno a te, uno a te, uno a te e uno a te: i giochi erano fatti e i lavori erano in corso (nonostante un valente dirigente dell’assessorato al Territorio e Ambiente aveva cercato di ostacolare questa follia: dirigente che era stato prontamente allontanato!).
A scombinare la festa ha pensato la magistratura europea, contestando la gara celebrata da un’amministrazione regionale un po’ ‘distratta’, che aveva dimenticato di allargare la partecipazione al bando alle imprese europee!
Gara annullata e realizzazione dei quattro termovalorizzatori bloccati.
Oggi, alla luce di tutto quello che emergendo, la Sicilia si può considerare fortunata!
Notizie rassicuranti invece dal fronte dei bambini nati prematuri e sotto peso: in entrambi i casi l’indagine esclude l’associazione con l’essere state le madri esposte non solo all’inceneritore ma anche agli altri impianti industriali. Sempre un segnale positivo lo si individua nella mancata correlazione tra alcune malformazioni congenite e l’esposizione sia all’inceneritore che agli impianti industriali.
E oggi? Con molta probabilità, le notizie che arrivano da Pisa faranno riflettere il Ministero dell’Ambiente, che continua a proporre termovalorizzatori per risolvere il problema dei rifiuti in quelle aree italiane – e purtroppo la Sicilia è tra queste – che non hanno ancora raggiunto alti livelli di raccolta differenziata dei rifiuti.
Le notizie che arrivano da Pisa, invece, rafforzano le ragioni dei cittadini della Valle del Mela, in provincia di Messina, che si oppongono alla trasformazione di una vecchia centrale elettrica in un inceneritore di rifiuti (COME POTETE LEGGERE NEGLI ARTICOLI ALLEGATI).
QUI L’ARTICOLO DE IL TIRRENO PER ESTESO
Ipotesi di chiusura per l’inceneritore di Ospedaletto a Pisa