Parliamo degli alberi – quattro ficus e alcuni pini – che si trovano dentro la villa chiusa al pubblico oltre trent’anni fa per ‘appalti eterni’. Sembra incredibile: chi ha effettuato alcuni lavori ha tagliato le radici di questi alberi. Un pino è già caduto stecchito. Potrebbero cadere anche gli altri pini?
Palermo: due, tre, forse quattro alberi rischiano di cadere sulla testa delle persone o sulle automobili in Piazza Principe di Camporeale? L’interrogativo che poniamo, come ora proveremo a raccontare, non è campato in aria. Per carità, noi speriamo di sbagliarci. Ma abbiamo la sensazione di aver ‘sgamato’ un papocchio combinato dal Comune di Palermo che potrebbe avere conseguenza non belle.
Intanto diciamo subito che si tratta dei pini che si trovano nella villa di Piazza Principe di Camporeale chiusa al pubblico nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato e mai più riaperta. Una storia incredibile, tutta siciliana, che, per l’ultima parte, abbiamo ricostruito andando a verificare di persona quello che è successo e, soprattutto, quello che potrebbe succedere.
Di questo angolo di verde abbandonato da oltre trent’anni abbiamo parlato nei giorni scorsi. Ci ha incuriosito il fatto che, nel’inverno dello scorso anno, improvvisamente, il Comune di Palermo si è svegliato e ha annunciato i lavori di sistemazione per la riapertura di questa villa che si trova proprio di fronte l’ingresso del’ufficio del Commissario dello Stato per la Regione siciliana.
Chissà quanti palermitani – soprattutto giovani – passando davanti a questo angolo di verde – fino all’inverno scorso recintato e impenetrabile (la recinzione alta quasi due metri impediva ai passanti anche di vedere cosa c’è all’interno) – si sono chiesti: perché questa villa è sempre chiusa?
Lo scorso inverno, dicevamo, il Comune, bontà sua, ha deciso di effettuare i lavori e di restituire questo spazio verde alla città. Sennonché… E qui comincia la storia.
A giugno i lavori si interrompono. Noi abbiamo pensato: riprenderanno dopo l’estate. L’estate è passata ed è arrivato l’autunno.
Abbiamo pensato: riprenderanno dopo le elezioni regionali.
Ma i lavori di sistemazione non sono ripresi.
La cosa ci ha incuriosito e abbiamo deciso di chiedere ‘lumi’ al Comune. Abbiamo fatto qualche telefonata, ripromettendoci di contattare qualche consigliere comunale.
Nel frattempo abbiamo scritto il primo articolo (CHE POTETE LEGGERE QUI). Articolo molto letto che ci ha offerto la possibilità di fare una chiacchierata con un amico che ci ha aperto gli occhi.
Per la cronaca, la recinzione che impediva la visuale è stata sostituita da una rete metallica che rende più o meno visibile l’interno della villa. Qualcuno ha già ‘provveduto’ ad abbattere un pezzo della nuova recinzione, così entrare dentro l’area verde è piuttosto facile.
Entrando ci accoglie un pino caduto a terra (che potete vedere nella foto sopra che illustra questo articolo). Il nostro amico ci spiega che il pino non è caduto per caso, ma a causa delle modalità pedestri con le quali sono stati effettuati i lavori di sistemazione di questo spazio verde: lavori poi lasciati a metà.
Noi pensavamo di trovarci davanti alla solita amministrazione comunale che ha iniziato i lavori in campagna elettorale per poi interromperli dopo il voto. Insomma, clientelismo unito alla sciattoneria. Invece la cosa è molto più grave.
Il pino è caduto perché, molto probabilmente, il mezzo meccanico che, tra la fine dell’inverno e la primavera dello scorso anno, ha effettuato i primi lavori ha praticamente tagliato le radici non soltanto di questo pino che è caduto a terra ed è già morto, ma di quasi tutti gli alberi che sono presenti in questo angolo di verde!
Nella villa ci sono quattro ficus. Ebbene, il mezzo meccanico – cosa che è visibile – non ha risparmiato le radici di questi alberi!
Non siamo botanici e vogliamo sperare che la parziale (per fortuna!) distruzione delle radici dei ficus non comprometta la vita questi alberi maestosi. Sarebbe veramente imperdonabile!
La stessa cosa, a pelle, non possiamo affermare a proposito dei pini le cui radici sono, in alcune parti, tagliate. Con molta probabilità, la distruzione delle radici deve avere indebolito il pino che è caduto a causa del vento.
Per fortuna il pino è caduto dentro l’area della stessa villa. Ma avrebbe potuto anche cadere all’esterno della recinzione provocando danni alle persone e alle cose! (al confine con la villa ci sono due distributori di carburante).
Il problema è che, quello che è accaduto al pino ormai morto stecchito a terra, potrebbe accadere agli altri alberi ai quali sono state tagliate le radici. E questi alberi, se quello che noi ipotizziamo è vero, potrebbero costituire un pericolo.
Confessiamo che non volevamo scrivere questo articolo. E sapete perché? Perché Palermo, negli ultimi cinque anni, è stata preda di ‘barbari’ che hanno tagliato mille alberi per fare posto al Tram!
Per non parlare degli alberi di Piazza Castelnuovo – per i palermitani Piazza Politeama – che sono stati tagliati per fare posto a un’improbabile stazione ferroviaria di un’ancora più improbabile tratta ferroviaria (la ‘famigerata’ chiusura dell’anello ferroviario) che, forse, vedrà la luce tra una decina di anni.
E intanto, nel nome di questi appalti – quindi nel dome del denaro – hanno tagliato gli alberi della piazza più importante del capoluogo della Sicilia!
E’ successo qualcosa dopo il taglio dei mille alberi per fare posto al Tram? No.
E’ successo qualcosa dopo il taglio degli alberi di Piazza Politeama? No.
Non è successo nulla, così come non è successo nulla quando, negli anni ’50, ’60 e ’70 i ‘Signori del cemento’ si sono ‘mangiati’ la Conca d’oro.
Così come non sta succedendo nulla a chi, a Mondello, in questi anni, in assenza di un Piano particolareggiato, previsto dalla Legge, ha costruito quello che ha voluto nell’olimpica certezza che la passerà liscia!
Ecco: scrivendo questo articolo noi temiamo che, se è vero quello che abbiamo ipotizzato con tanto di punto interrogativo, arrivi qualcuno e dica: “I pini della villa di Piazza Principe di Camporeale sono diventati pericolosi? Abbattiamoli e non ne parliamo più!”.
Ormai a Palermo chi può fermare i tagliatori di alberi?
Noi – lo ribadiamo – speriamo di sbagliarci. Ci auguriamo che qualcuno più esperto di noi su tale materia vada a dare un’occhiata a questi alberi nella speranza – lo ribadiamo ancora una volta – di essere smentiti.
Detto questo, non possiamo non completare il racconto di questa storia. A beneficio di chi oggi ha meno di quarant’anni e, magari, non sa perché, a un certo punto, a metà anni ’80, hanno deciso di chiudere questa villa.
Se andate a visitare questo spazio verde osserverete che, quasi al centro, c’è una costruzione in legno. Si tratta di un pozzo che scende in profondità per una ventina di metri.
Il pozzo non è altro che una parte del canale di gronda che avrebbe dovuto convogliare le acque che, quando piove, scendono lungo la via Leonardo da Vinci.
Da questo punto, alla profondità di circa 20 metri, una ‘talpa meccanica’ ha scavato una galleria – naturalmente sotterranea – che arriva all’altezza dell’ex Motel Agip, oltre la Circonvallazione.
La seconda parte dei lavori dovrebbe collegare – sempre con una galleria sotterranea – il pozzo scavato dentro la villa di Piazza Principe di Camporeale con l’ospedale Civico.
Nessuno ha mai capito perché non sono stati mai trovati i soldi per completare questo canale di gronda i cui lavori sono bloccati da quasi trent’anni.
Per sì e per no hanno chiuso la villa al pubblico negli anni ’80, quando era sindaco per la prima volta Leoluca Orlando. Oggi – sempre con Orlando sindaco – la novità è rappresentata dalle radici degli alberi distrutti.
Secondo voi qualcuno andrà a verificare i danni che sono stati prodotti alle radici di questi alberi? E’ per questo che hanno interrotto i lavori di ‘restituzione’ di questo angolo di verde ai palermitani? Perché non sanno cosa fare dopo quello che hanno combinato?