Domani gli ‘eredi’ della rivoluzione siciliana di 170 anni fa – il vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao e Rino Piscitello – ricorderanno il sacrificio dei martiri per la libertà della Sicilia. Magari, tra una celebrazione e l’altra, si ricorderanno anche della ‘controrivoluzione’ avallata dal Governo Musumeci-Armao, ovvero dell’ulteriore regalo di 800 milioni di IVA allo Stato
“Domani – annuncia un baldanzoso comunicato stampa dell’Unione dei Siciliani – ricorre il 170esimo anniversario della rivoluzione siciliana. Per commemorare questo momento cruciale della storia dell’isola, l’Unione dei Siciliani ha organizzato una presenza commemorativa, domani alle 11.30 in piazza della Rivoluzione a Palermo”.
“Nel corso dell’iniziativa – prosegue il comunicato – verrà deposto da Gaetano Armao, presidente del movimento e vicepresidente della Regione siciliana, un cuscino di fiori in onore dei martiri della prima rivoluzione liberale europea che chiedeva il ritorno alla Costituzione Siciliana del 1812 e il riconosci-mento di una forte autonomia siciliana”.
“Nella giornata del 13 gennaio – leggiamo sempre nel comunicato – l’Unione dei Siciliani, terrà invece la sua Convention generale alla presenza dei militanti di tutta la Sicilia. L’incontro si svolgerà dalle ore 10,00 alle ore 18,00 all’Hotel Wagner in via Wagner 2 a Palermo. Aprirà i lavori Rino Piscitello, coordinatore del movimento e concluderà Gaetano Armao”.
Chissà se, nel commemorare l’anniversario della rivoluzione siciliana, Armao e Piscitello parleranno anche della ‘controrivoluzione’ siglata nel dicembre scorso dall’assessore regionale, Marco Falcone, protagonista del nuovo scippo sull’IVA operato dal Governo nazionale ai danni della Regione siciliana della quale Armao, è il vive presidente.
I fatti sono noti. da sempre lo stato, calpestando lo Statuto, scippa alla Regione 3,4 miliardi di euro di IVA che spetta alla Sicilia.
Ma questo non bastava. Così, nella passata legislatura l’assessore-commissario della Regione siciliana per conto di Renzi, Alessandro Baccei, ha riveduto gli accordi finanziari tra Roma e Sicilia.
Attenzione: il lavoro è stato fatto ‘bene’: i nuovi accordi sono stati approvati dall’Assemblea regionale siciliana (per la precisione, dall’allora maggioranza di centrosinistra); e poi dal Parlamento nazionale (con il voto favorevole dei parlamentari nazionali di centrosinistra eletti in Sicilia, che oggi ritroviamo tra PD, Liberi e Uguali e altre ‘frattaglie’ di centrosinistra).
Cosa succede con questi nuovi accordi? Semplice: che se prima lo Stato scippava alla Sicilia, come già ricordato, 3,4 miliardi di euro di IVA, da quest’anno si prende 4,2 miliardi di euro: in pratica, lo scippo ai danni dei siciliani è aumentato di 800 milioni di euro!
Direte: che c’entra il Governo regionale di Nello Musumeci?
C’entra, perché lo scorso dicembre bisognava ratificare i nuovi accordi finanziari tra Stato e Regione. Così Palazzo Chigi – sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri – ha inviato il presidente della Regione siciliana, Musumeci, che come tutti voi saprete, per le questioni inerenti la Sicilia, partecipa alle sedute del Consiglio dei Ministri con il rango di Ministro.
La presenza del presidente della Regione non è formale, perché gode di diritto di voto.
Sarebbe stata l’occasione, per il presidente Musumeci, per andare a Roma per votare no. Magari Roma avrebbe ratificato lo stesso gli accordi: ma Musumeci avrebbe posto una questione politica!
Invece che ha fatto il nostro Musumeci Nello da Militello (val di Catania)? Si è guardato bene dal recarsi a Roma.
A questo punto sarebbe toccato al vice presidente della Regione, cioè all’avvocato Armao, quello che domani celebra l’anniversario della rivoluzione siciliana: sarebbe toccato ad Armao, recarsi a Roma, sia perché vice presidente, sia perché assessore all’Economia.
Invece – non ci crederete! – anche Armao era in tutt’altre faccende affaccendato.
Così siccome l’assessore Falcone si trovava per caro a Roma l’hanno raggiunto per telefono e gli anno detto:
“Marco, a che sei lì, passa da Palazzo Chigi che c’è quella cosa…”.
Sembra che l’assessore Falcone abbia chiesto: “Che debbo fare'”.
La risposta ricevuta sarebbe stata:
“Quello che è giusto”.
E che ha fatto il nostro Marco Falcone? Fino a ieri non si sapeva nulla: ha votato contro? ha votato a favore?
Ieri Siciliani Liberi hanno svelato l’arcano: l’assessore Falcone ha votato a favore del nuovo regalo di 800 milioni di euro della Sicilia allo Stato.
Insomma, se abbiamo ben capito, in campagna elettorale Musumeci prometteva di rivedere gli accordi finanziari tra Stato e Regione. Cosa che il presidente della Regione ha confermato nelle sua dichiarazioni programmatiche rese in Assemblea regionale siciliana.
A dicembre scorso il suo Governo, però, ha fatto l’esatto contrario, allineandosi con il Governo di Rosario Crocetta.
Perché ha fatto questo il Governo del nostro Musumeci Nello di Militello? perché il presidente della regione è un intellettuale che ha sempre amato Oscar Wilde: e infatti comportandosi come Crocetta si è ispirato a una celebra frase del grande scrittore:
“La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione”.
Raccomandazione: domani tutti alla manifestazione nella Piazza della Rivoluzione di Palermo con Armao e Piscitello per ‘commemorare’ la rivoluzione siciliana di 170 anni fa e lo scippo dell’IVA alla Sicilia dello scorso dicembre…
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