Palermo: ma la ZTL non è illegittima? Nadia Spallitta: “Penso a una class action”

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E’ normale che una città debba fare ‘cassa’ massacrando i cittadini? A quanto pare l’amministrazione comunale di Leoluca Orlando non sembra conoscere alternative alla ZTL. Il problema – come I Nuovi Vespri hanno segnalato lo scorso anno – è che l’attuale Zona a Traffico limitato è illegittima! E c’è già chi pensa a una class action, un’azione legale condotta da tanti cittadini

La notizia che il Comune di Palermo sta praticamente massacrando i cittadini con le contravvenzioni sulla ZTL (Zona a Traffico Limitato) riporta alla ribalta una notizia che I Nuovi Vespri hanno più volte scritto lo scorso anno, ma che l’attuale amministrazione comunale di Leoluca Orlando e i cittadini continuano ad ignorare: la ZTL istituita dal Comune è illegittima!

Proviamo a riassumere come stanno le cose.

Il Comune di Palermo – che già ‘spreme’ i palermitani con una pressione fiscale elevata – ha deciso, nel dicembre del 2015, di istituire una ZTL.

La prima formulazione della delibera è stata impugnata da un folto gruppo di cittadini innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia.

I giudici hanno dato ragione ai cittadini e hanno bloccato la ZTL.

L’amministrazione comunale, per tutta risposta, ha ritirato la delibera e ne ha presentato una nuova, riproponendo, di fatto, una ZTL più ridotta.

Poco prima che la Giunta comunale di Leoluca Orlando adottasse la nuova delibera che istituisce, per la seconda volta, ZTL, l’Assembla regionale siciliana – si era nel 2016 – su proposta del parlamentare di Forza Italia, Giuseppe Milazzo (che in quel momento era anche consigliere comunale a Palermo), ha approvato una norma, inserita nella legge Finanziaria regionale 2016, che introduce due novità:

  1. le tariffe differenziate per i residenti e per i non residenti, per non creare disparità tra i cittadini;
  2. il principio che la ZTL – nel caso in oggetto si parla della nuova formulazione della ZTL – sarebbe dovuta comunque passare per l’approvazione da parte del Consiglio comunale.

Il sindaco Orlando e l’allora assessore alla Mobilità, Giusto Catania – novelli legislatori – argomentavano che il Parlamento siciliano non avesse titoli per legiferare su tale questione.

Peccato che la Corte Costituzionale ha dato torto a Orlndo e all’assessore Catania e ragione al Parlamento dell’Isola.

Morale: la legge regionale è in vigore.

Ecco cosa scrivevamo l’8 giugno dello scorso anno:

“Di fatto, il Comune di Palermo ha adottato una ZTL senza tenere conto delle indicazioni del Legislatore regionale. Una sorta di ‘insubordinazione’ gratuita che, però, potrebbe creare problemi alla politica e alla burocrazia del Comune.

Nelle legge regionale, come già accennato, c’è scritto che i Comuni che hanno adottato le ZTL hanno 90 giorni di tempo per dotarsi di un regolamento sulle tariffe: regolamento che dovrà distinguere tra residenti e non residenti e che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale.

In effetti, non è molto ragionevole che chi vive dentro l’area nella quale viene istituita la ZTL è costretto a pagare il balzello, mentre chi vive fuori dal perimetro della stessa ZTL paga il balzello solo se decide di entrare con la sua automobile.

La legge regionale interviene proprio su questo punto, imponendo una differenziazione delle tariffe, per evitare disparità tra cittadini.

Il Comune di Palermo ha ignorato le prescrizioni previste dalla legge regionale.

Il problema è che la ZTL ha cagionato costi per i cittadini che hanno pagato il pass e danni economici per i commercianti.

Ora si scopre che la legge regionale non è affatto illegittima, ma che illegittima è l’istituzione della ZTL, perché il Comune di Palermo ha ignorato una legge del Parlamento siciliano”.

Ora si scopre pure che ci sono 86 mila multe pari a 7 milioni di euro (COME POTETE LEGGERE QUI).

Dice Nadia Spallitta, già presidente del Consiglio comunale di Palermo, oggi esponente di Liberi e Uguali:

“A mio avviso ci sono gli estremi per una class action contro il Comune di Palermo. L’attuale ZTL è stata istituita non rispettando le prescrizioni previste dalla legge. A monte di una ZTL ci deve essere un Piano del traffico aggiornato ogni due anni. In Sicilia, poi, c’è una legge regionale che è stata ignorata. La ZTL, in base a questa legge, deve essere approvata dal Consiglio comunale. Cosa, questa, che a Palermo non è avvenuta”.

P.s.

Va ricordato che sulla ZTl di Palermo si deve ancora pronunciare il TAR Sicilia. Non sarebbe stato più corretto, da parte del Comune di Palermo (e soprattutto rispettoso nei confronti dei giudici amministrativi), attendere il pronunciamento nel merito da parte della Giustizia prima di massacrare i cittadini con le contravvenzioni? 

 

 

Da leggere:

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