La saturazione della discarica di Bellolampo getta nel panico i Comuni in provincia di Palermo (e non solo) che chiedono al Governo Musumeci soluzioni immediate
“Il collasso del sistema rifiuti, la saturazione della discarica di Bellolampo, l’incertezza gestionale per 50 Comuni della Provincia di Palermo più Alcamo e Castellammare del Golfo, la preoccupazione per l’aumento insostenibile dei costi di smaltimento, impiantistica all’anno zero, la mancata interlocuzione Istituzionale e infine la certezza per una tassa, la TARI, che in queste condizioni inevitabilmente andrà alla stelle”. Sono questi i temi di un’emergenza sempre più grave che ha portato 50 sindaci a riunirsi a San Cipirello e a diffonder questa nota congiunta:
“I sindaci manifestano all’unisono tutta la loro preoccupazione per un settore, quello del ciclo dei rifiuti, che tocca da vicino la salute e le tasche dei cittadini. Con questo spirito, e convinti che serva la massima collaborazione istituzionale, abbiamo chiesto più volte un incontro al neo eletto Presidente della Regione. Purtroppo non abbiamo avuto risposte, ragione per la quale ci siamo autoconvocati, giovedì 18 gennaio alle ore 11, presso la sede di Palazzo D’Orleans con le fasce tricolore.
“Confidiamo nella sensibilità Istituzionale del Presidente Musumeci – continua la nota – al quale chiediamo ascolto costruttivo per proposte attuabili e concrete. Pensiamo ad esempio all’immediata ricognizione degli impianti di compostaggio e di filiera. Considerare quelli autorizzati e valutare gli eventuali ampliamenti, nel rispetto delle disposizioni di Legge, per permettere ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata, evitando costi aggiuntivi di trasporto”.
I sindaci sono certi che il contributo che possono apportare, in base all’esperienza dei singoli territori, “possa essere decisivo, operando quotidianamente sul campo tra indefinibile confusione normativa e legislativa e l’esigenza di contenere i costi all’utenza oltre alla necessità di garantire un servizio decoroso ai cittadini.
I comuni interessati sono: Altavilla Milicia, Alcamo, Altofonte, Balestrate , Bagheria, Baucina, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Borgetto, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Camporeale, Cefalù, Carini, Capaci, Carini, Casteldaccia, Castellammare del Golfo, Contessa Entellina, Corleone, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Lercara Friddi, Marineo, Monreale Misilmeri, Mistretta, Montelepre, Palazzo Adriano, Partinico, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Sant’Agata Militello, Terrasini, Termini Imerese, Torretta, Trabia, Trappeto, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate, Villafrati.
«Se non possiamo andare a Bellolampo chiediamo che autorizzino il TMB (Trattamento meccanico biologico) in impianto di Catania. La prima cosa da fare sarebbe di unificare il trattamento di biostasbilizzazione e il conferimento finale in una unica sede”.