Comprensivo con il Lazio e duro con la Sicilia: c’entra qualcosa il partito dei governatori delle due regioni? Uno è del PD, l’altro, invece, no. Senza considerare che il no ai termovalorizzatori del governatore siciliano non sarà stato apprezzato a Roma…
Eccolo qua che batte un colpo: a proposito delle dichiarazioni rilasciate ieri dal Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, di voler trasferire i rifiuti all’estero, dice la sua il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che intervistato dal “Resto del Carlino”, dice: “Chi è capace di fare ha risolto il problema, ma c’è chi ancora segue la pancia dei cittadini, non risolve il problema e lo scarica su altri. Per me è inammissibile. Le Regioni che non hanno chiuso il ciclo dei rifiuti non pensino che portarli fuori dal loro territorio sia una soluzione strutturale”.
Il ministro, insomma, la spara lì tanto per dirne una. Dimenticando di soffermarsi su un semplice dato di fatto: al punto in cui siamo, non certo per colpa di Musumeci, non ci sono alternative. Ma mentre per la Regione Lazio che sta trasferendo i suoi rifiuti in Emilia usa parole più pacate e si appella alla solidarietà delle altre regioni (“Mi appello alla solidarietà di amministratori e cittadini e al loro senso istituzionale: questa non può diventare la normalità, dev’essere un’operazione eccezionale che non deve ripetersi”) con il governatore siciliano preferisce fare il “gallo” che becca sulla schiena.
Come mai?
C’entra, forse, il fatto che la Regione Lazio è guidata da un uomo del PD? Ed era sempre per questo motivo che finché c’era Rosario Crocetta a Palazzo d’Orléans, con la faraoniana Vania Contraffatto ai Rifiuti, il ministro non aveva nulla da dire sulla situazione dei rifiuti in Sicilia?
O, forse, il ministro non ha gradito il no di Musumeci ai termovalorizzatori che avrebbero nutrito tante belle aziende romane e del Nord tanto vicine al PD?
Insomma ministro Galletti, considerando il suo silenzio mentre il centrosinistra in Sicilia portava la situazione all’emergenza attuale, forse oggi ha perso un’occasione buona per tacere.