Dalla Segreteria generale di Palazzo d’Orleans Patrizia Monterosso passa alla direzione della Fondazione Federico II. “Quando abbiamo chiesto spiegazioni a Miccichè, ci ha risposto che l’operazione è stata concordata col presidente della Regione, cioè con colui che in campagna elettorale aveva detto chiaramente che avrebbe allontanato la Monterosso”.
Dopo la vittoria alle elezioni regionali con gli ‘impresentabili’, dopo il patto di ferro con Raffaele Lombardo, dopo aver riciclato l’ex assessore Gaetano Armao, dopo aver eletto Gianfranco Miccichè alla presidenza del Parlamento dell’Isola con i voti del PD, dopo aver approvato l’esercizio provvisorio con un voto d’Aula truffaldino, il centrodestra siciliano aggiunge un altro tassello alla ‘Restaurazione’ della vecchia politica, piazzando sulla poltrona di direttore della Fondazione Federico II l’immancabile e immarcescibile ‘filosofa’: Patrizia Monterosso.
Nello Musumeci “l’onesto” e Gianfranco Miccichè il “lucido” non potevano certo lasciare fuori dal nuovo ‘Cerchio magico’ la donna che ha iniziato la scalata al potere regionale con il Governo di Totò Cuffaro, con Fabio Granata assessore. Poi il salto vero la corte del Governo del citato Lombardo. Per essere poi confermata dal Governo regionale di Rosario Crocetta.
Tre Governi per Patrizia dai mille misteri: centrodestra con Cuffaro, ribaltonista-trasformista con Lombardo, centrosinistra con Crocetta.
Sempre in piedi, la dottoressa Monterosso: inamovibile, intoccabile, intramontabile, insostituibile. Per lei un posto si deve trovare. Sempre.
Solo i grillini siciliani non la pensano così. E in un comunicato, a proposito della Monterosso nominata ai vertici della Fondazione Federico II, braccio operativo della presidenza dell’Ars, scrivono:
“L’ennesima vergogna della coppia Musumeci-Miccichè”.
E ancora:
“Riesce perfino difficile – afferma il cinquestelle Giancarlo Cancelleri, che in qualità di vicepresidente dell’Ars ha partecipato alla seduta nel corso della quale è stata comunicata la nomina della Monterosso – trovare un aggettivo per fotografare ad hoc questa nuova manovra di bassissimo profilo. La Monterosso praticamente esce dalla porta per rientrare dalla finestra, quando buon senso avrebbe imposto il suo allontanamento definitivo da qualsiasi poltrona collegata direttamente o indirettamente alla Regione”.
“Proprio nei giorni scorsi – prosegue la nota del Movimento 5 Stelle – il procuratore della Corte dei Conti, Albo, ha chiesto alle giunte Lombardo e Crocetta un risarcimento di quasi un milione di euro per la nomina dell’ex segretario. Senza contare che la Monterosso è stata pure condannata, sempre dalla magistratura contabile, ad un risarcimento di quasi un milione e 300 mila euro per la questione degli extrabuget della formazione professionale e che sempre per questa questione è imputata per peculato con una richiesta di condanna a quattro anni”.
“La cosa gravissima – continua Cancelleri – è che questa nomina è avvenuta con l’avallo di Musumeci. Quando abbiamo chiesto spiegazioni a Miccichè, infatti, lui ci ha risposto che l’operazione è stata concordata col presidente della Regione, cioè con colui che in campagna elettorale aveva detto chiaramente che avrebbe allontanato la Monterosso. Se questo significava soltanto spostarla di poltrona avrebbe dovuto specificarlo ai siciliani cui ha chiesto il voto e che ancora una volta sono stati vergognosamente ingannati”.
Per la cronaca, i grillini, nella passata legislatura, hanno presentato una mozione per rimuovere la dottoressa Monterosso dalla Segreteria generale della presidenza della Regione.
Mozione di certo insolita, ma con un precedente che tagliava la testa al toro: si tratta di una mozione per rimuovere i dirigenti generali presentata dalla sinistra.
Ma la stessa sinistra – rappresentata dal PD – è scesa in campo in difesa della Monterosso, dicendo che la mozione non si poteva discutere.
Il solito ragionamento degli ex comunisti: se una cosa a loro conviene, ebbene, è valida e si fa; se non gli conviene, non è valida e non si fa. Gente seria, insomma: soprattutto di saldi principi…
Se nella passata legislatura la Monterosso è stata salvata dal PD, a salvarle la bella poltrona, in questa legislatura, sta pensando l’accoppiata del giorno: ‘Gianfri il lucido’ e ‘Nello l’onesto’.
Certo, alla Segreteria generale di Palazzo d’Orleans non la potevano tenere: dove il maggiore c’è il minore cessa.
Ma un posto per Patrizia è stato comunque trovato.
Complimenti, presidente Musumeci. Coraggio, continui così: dalle prime battute ha già un sacco di cose in comune con Cuffaro, Lombardo e Crocetta.
Continui nel segno dell’onestà:
“Onestà: la migliore di tutte le arti perdute”, ricorda Mark Twain…
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