Finalmente un po’ di chiarezza politica anche da parte del Fronte Nazionale Siciliano, un movimento politico storico che era finito alleato, non si capisce come e perché, con l’attuale vice presidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao
Sembrava strano vedere il glorioso Fronte Nazionale Siciliano schierato con Gaetano Armao e i suoi alleati politici, da Berlusconi a Gianfranco Miccichè. E infatti c’è un comunicato che smentisce un’alleanza politica che nono avrebbe avuto né capo, né coda:
“Il FNS (Fronte Nazionale Siciliano ‘Sicilia Indipendente’) partito storico indipendentista fondato nel 1964 – si legge nel comunicato – non aderisce al nuovo soggetto politico ‘Unione dei Siciliani’ fondato da Gaetano Armao e dichiara finita l’esperienza del ‘Movimento Nazionale Siciliano’ che, è bene ricordare, è stata l’aggregazione politica (federata) di tre soggetti (Sicilia Nazione, FNS e MIS), che ha chiesto, proposto e lanciato, nell’ultima competizione elettorale siciliana, la candidatura di Gaetano Armao alla Presidenza della Regione siciliana”.
“Come partito storico indipendentista il nuovo soggetto politico autonomista NON CI APPARTIENE e NON CI RAPPRESENTA – si legge sempre nel comunicato -. Facciamo gli auguri all’Unione dei Siciliani e auguriamo al suo leader e vice-presidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, buon lavoro nell’interesse esclusivo della Sicilia e del popolo siciliano. Auspichiamo che la nuova formazione e il suo leader si battano all’interno del nuovo Governo regionale per l’applicazione ‘integrale’ dello Statuto, in particolare degli articoli 36, 37, 38 e per il ripristino dell’Alta Corte per la Sicilia, condizione imprescindibile per ridare giustizia, benessere e dignità al popolo siciliano che da oltre settant’anni aspetta”.
Nella foto sopra il vero leader storico del Fronte Nazionale Siciliano, Giuseppe ‘Pippo’ Scianò
Visualizza commenti
Apprezzo la (un po' tardiva) precisazione.
Continuare a frammentare l'azione autonomista è però un grave errore, secondo me.
Davvero non esiste la possibilità di presentare, alle prossime elezioni nazionali, un unico soggetto politico che provi ad ottenere una rappresentanza a Roma realmente ispirata ai principi dell'autonomia siciliana?